Qual è lo stato del parco immobiliare italiano aggiornato? Sono 12,4 milioni gli edifici residenziali in Italia costruiti prima del 1976 quando entra in vigore la prima legge sul risparmio energetico. La fotografia del mercato in chiave “energetica” arriva da ENEA nel Report “La consistenza del parco immobiliare nazionale”, in vista degli interventi che potranno essere necessari per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico in ottemperanza alla nuove direttive Ue.
Nell'articolo
Immobili e prestazioni energetiche: i dati ENEA sull’attuazione del Pacchetto FIT 55%
Obiettivi energetici degli edifici
Qual è lo stato del parco immobiliare italiano aggiornato? Sono 12,4 milioni gli edifici residenziali in Italia costruiti prima del 1976 quando entra in vigore la prima legge sul risparmio energetico.
La fotografia del mercato in chiave “energetica” arriva da ENEA nel Report “La consistenza del parco immobiliare nazionale”, in vista degli interventi che potranno essere necessari per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico in ottemperanza alla nuove direttive Ue.
Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano spiega che “Questo Report rappresenta un punto di partenza necessario per tracciare gli scenari di intervento e di riqualificazione e risparmio energetico del patrimonio edilizio italiano, in linea con le nuove norme europee”.
- Vediamo i dati e gli obiettivi energetici richiesti dall’UE e attuati con il Pacchetto FIT 55% e a che punto siamo in Italia con l’attuazione degli obblighi europei.
Edifici residenziali in Italia: i dati ENEA
In Italia vi sono
- 12,4 milioni di edifici residenziali, dei quali oltre il 60% è stato costruito prima del 1976, anno di entrata in vigore della prima legge sul risparmio energetico
- 1,7 milioni di edifici a uso non residenziale (circa il 12% su un totale di 14 milioni), destinati principalmente a
- produzione (19%),
- commercio (16%)
- servizi (12%).
Enea individua inoltre circa 770 mila unità immobiliari di proprietà pubblica , di cui 670 mila non vincolate e quindi potenzialmente soggette agli obblighi di riqualificazione energetica previsti dalle direttive europee.
Ma quali sono gli obiettivi energetici che l’Italia dovrebbe conseguire?
Gli obiettivi energetici europei
Gli obiettivi energetici risalgono al Green Deal, proposto dalla Commissione nel 2019, nel quale i Paesi europei si sono impegnati a rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050 e a portare al 55% gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030.
Il Pacchetto FIT 55% Pronti per il 55% varato nel 2021 contiene un pacchetto legislativo che comprende le rifusioni della
- Direttiva sulle energie rinnovabili RED (Direttiva UE 2023/2413 del 18 ottobre 2023),
- Direttiva sull’efficienza energetica EED (Direttiva UE 2023/1791 del 13 settembre 2023)
- Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia EPBD IV (Direttiva UE 2024/1275 del 24 aprile 2024), cd Direttiva Case Verdi.
Prestazioni energetiche degli edifici: a che punto siamo
Dalle analisi degli Attestati di Prestazione Energetica (APE), contenuti nel SIAPE – Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica emerge un miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati, con una riduzione della percentuale nelle classi energetiche meno efficienti (F – G) di oltre il 4% nel residenziale e di circa l’1,5% nel non residenziale.
Scorrendo il Report si individuano alcuni dati importanti: quali sono ad esempio gli edifici più virtuosi in termini energetici?
L’analisi del campione contenuto nel SIAPE80 offre una panoramica del patrimonio edilizio certificato sulla base degli APE emessi dalla fine del 2015 alla fine del 2022. Risulta una suddivisione tra destinazione d’uso residenziale e non residenziale rispettivamente dell’85% e 15%: quest’ultimo è composto in maggioranza da uffici, attività commerciali e attività industriali. Gli immobili residenziali censiti si distribuiscono in ordine crescente al peggioramento della classe energetica, a partire dalla classe energetica A4: circa il 55% dei casi ricade nelle classi energetiche meno efficienti (F e G). Il settore non residenziale, invece, è mediamente più efficiente, con un totale di casi nelle classi energetiche E, F e G inferiore al 40%.
Gli immobili pubblici residenziali certificati da APE ricadono
- per circa il 55% nelle classi energetiche meno efficienti (F-G)
- per il 7,5% in quelle più efficienti (A4-B);
Come per il campione globale anche gli immobili pubblici non residenziali mostrano delle prestazioni migliori, con meno del 30% nelle classi energetiche F e G ed oltre il 17% in quelle A4-B.
ENEA: essenziale definire la consistenza del parco immobiliare italiano
“In base a queste norme l’Italia dovrà procedere per il conseguimento degli obiettivi previsti. Tutto ciò considerando che gli edifici nell’UE rappresentano il 40% del consumo finale di energia e determinano il 36% delle emissioni di gas a effetto serra”, commenta Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento ENEA di Efficienza energetica. “Di fatto, quasi il 75% degli edifici in Europa è attualmente inefficiente sotto il profilo energetico. Per questo diventa fondamentale definire la consistenza del parco immobiliare italiano a uso residenziale e terziario e indagarne la prestazione energetica media.
In questo contesto, il SIAPE potrà essere uno strumento molto utile per monitorare il miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili e affrontare l’obiettivo estremamente sfidante di decarbonizzazione entro il 2050”, conclude Bertini.
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