Emilia, 530 milioni per la ricostruzione post-sisma

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Il provvedimento è stato presentato a Bologna dagli assessori regionali Alfredo Peri (Programmazione territoriale ed urbanistica) e Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive), da Enrico Cocchi (Direttore generale Regione Emilia-Romagna) e Alfiero Moretti (tecnico struttura del Commissario delegato alla ricostruzione).


I Piani annuali 2013-2014 riguardano le opere pubbliche per un importo complessivo di circa 134 milioni di euro (pari a circa il 25% del totale, per 180 interventi), e i beni culturali soggetti a tutela per circa 282 milioni di euro (pari a circa il 53% per 357 interventi). È stato anche predisposto separatamente, per via della fonte di finanziamento, il Piano per l’edilizia scolastica e università, che ammonta a 105 milioni di euro (circa il 20% del totale) per 119 interventi.
Sono stati, inoltre, accantonati circa 9 milioni per interventi in cui siano presenti proprietà miste pubbliche/private/Umi che incidono sulla somma totale di 530 milioni per circa il 2%. La parte predominante dei Piani è rappresentata dagli edifici che sono soggetti a tutela (Decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 ‘Codice dei Beni Culturali e del Paesaggiò): su 656 interventi questi sono 411 (per 343,5 milioni di euro), pari a circa il 65% del totale.
Il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale, è stato predisposto dalla Struttura tecnica del Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, in seguito a un lavoro di rilevamento preliminare effettuato con la collaborazione dei comuni interessati dal sisma, con la Direzione regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e con la Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna.

Cosa prevede il provvedimento

Con la redazione di un Piano annuale 2013-2014 sono state assegnate le risorse necessarie per l’attuazione di un primo stralcio del Programma (che complessivamente comprende 1509 interventi per un importo di 1 miliardi e 330 milioni di euro) delle opere pubbliche, dei Beni culturali e dell’edilizia scolastica e universitaria, finanziando gli interventi più urgenti secondo le priorità già individuate. La scelta delle priorità degli interventi è avvenuta in base ai criteri indicati dalla legge regionale, e da uno stretto confronto con i Comuni e le diocesi. Nel giro di pochi mesi potranno già partire già gli interventi meno complessi.
Con il provvedimento – predisposto con il coinvolgimento delle strutture regionali ed è stato partecipato dagli Enti attuatori – è stato anche approvato il regolamento che contiene le disposizioni legislative alle quali gli enti attuatori dovranno scrupolosamente attenersi, le tipologie dei lavori ammissibili e finanziabili, in particolare per quanto attiene il restauro attraverso la riparazione con rafforzamento locale o il ripristino con miglioramento sismico dei beni culturali. I vari piani contengono, suddivisi per tipologie, gli interventi che hanno ricevuto i finanziamenti in base alle priorità e percentuali condivise, calcolate sul danno complessivo subìto e riferite alla somma totale dei fondi disponibili per l’annualità 2013-2014.
Tutte le tipologie del Programma sono state accorpate in otto raggruppamenti così individuati: strutture sanitarie, comuni e province, edilizia scolastica e università, enti religiosi, beni demaniali e beni ecclesiastici di proprietà pubblica, opere di bonifica e irrigazione, monasteri conventi sinagoghe e ex chiese e conventi, proprietà miste pubbliche e private.
I raggruppamenti delle tipologie che hanno avuto il maggior numero di interventi sono: Comuni e Province per un importo complessivo di circa 160 milioni di euro (pari a circa il 30%, per 264 interventi), gli Enti religiosi per un importo complessivo di circa 125 milioni di euro (pari a circa il 24%, per 169 interventi), seguono le strutture sanitarie e le opere di bonifica e irrigazione.
Sono disponibili online i dettagli dei Piani annuali 2013-2014 opere pubbliche, beni culturali e edilizia scolastica e università.

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Redazione InSic

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