Giornata nazionale Sicurezza Cantieri: coordinatori a rischio

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La Quinta Giornata Nazionale per la sicurezza nei cantieri edili, celebrata oggi a Roma, è stata l’occasione per sottolineare i problemi dei professionisti del settore, chiamati a salvaguardare l’incolumità dei lavoratori, ma poco valorizzati dalle istituzioni e messi in difficoltà dalla crisi.

Poco valorizzati sul lavoro, privi di un’autentica rappresentanza nelle istituzioni, ma con elevate responsabilità nella tutela dei lavoratori in edilizia. E’ la realtà dei coordinatori della sicurezza, descritta da Federarchitetti, il sindacato dei tecnici dell’architettura, nel dibattito organizzato oggi a Roma alla Casa dell’Architettura, in occasione della V Giornata Nazionale della sicurezza nei cantieri edili.

Il dibattito, che ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni e del settore edile, si è concentrato sulla figura del coordinatore della sicurezza, in genere un ingegnere o un architetto che attua, sia con attività di controllo in cantiere sia con specifici piani per la sicurezza, le norme sulla salvaguardia dei lavoratori. In caso di violazioni o irregolarità, la legge prevede sanzioni pesanti: si va dalla multa di 1500 euro all’arresto. Eppure, i compensi sono esigui, non soltanto per la crisi dell’edilizia, ma anche perché le aziende, nei contratti d’appalto, scelgono spesso la via del massimo ribasso.

“E’ grazie al lavoro sottopagato e misconosciuto dei coordinatori della sicurezza che le morti in edilizia sono in diminuzione”, ha affermato Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, che ha organizzato l’evento. Inoltre, il coordinatore non gode della necessaria autonomia operativa, perché, come ha ricordato lo stesso Maussier, “la sua è la situazione di un ‘vaso di cocciò, stretto tra due vasi di ferro: il committente, da una parte, pubblico o privato, che vuole spendere il minimo possibile, e l’impresa, dall’altra, che invece cerca il massimo guadagno”. Per questo, Maussier propone di far nominare il coordinatore da un ente terzo come la ASL. I numeri sono significativi: dei 160mila architetti e ingegneri liberi professionisti, almeno il 50% si dedica alla salvaguardia della sicurezza in cantiere. A Roma, dal ’96, Federarchitetti ne ha abilitati circa 2mila.

Inoltre, proprio i professionisti del settore sono esclusi dagli organismi preposti alla vigilanza sui cantieri. Un caso esemplare è quello della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, istituita presso il Ministero del Lavoro (art. 6 del Dlgs 81/08) per elaborare misure di prevenzione e protezione per i lavoratori, che pur contemplando la presenza delle parti sociali coinvolte, non ha al suo interno alcun rappresentante delle professioni tecniche. Identica la situazione nei CTP, i Comitati Territoriali Paritetici, organismi preposti alla sicurezza di cui, per consuetudine, fanno parte soltanto le associazioni dei costruttori ed i sindacati dei lavoratori. Ecco perché, ha osservato il presidente di Federarchitetti Roma, “è necessario che i coordinatori della sicurezza si propongano come ‘categoria’, con il sostegno delle associazioni dei professionisti”.

A confermare la difficile situazione professionale della categoria, soprattutto per quel che riguarda i giovani, il sindacato degli architetti e degli ingegneri ha presentato il video “Loredana se ne va”, in cui si racconta la difficile situazione dei giovani professionisti.
Al dibattito organizzato alla Casa dell’Architettura di Roma, presentato da Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, e moderato dalla giornalista Simona D’Alessio, hanno preso parte Paolo Grassi, presidente nazionale di Federarchitetti, Gabriella Galli, responsabile Salute e Sicurezza della UIL, Claudio Iannilli, responsabile Salute e Sicurezza nella contrattazione di 2° livello della Cgil, Franco Turri, segretario della Filca-Cisl, Paolo Varesi, vicesegretario dell’Ugl, Calogero Lo Castro, presidente di Confedertecnica, Matteo Capuani, esponente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Antonio Napolitano, direttore generale di Inail Lazio, On. Serena Pellegrino, componente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, Alessandro Ridolfi, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Paolo Santià, ispettore del lavoro della AUSL di Latina, Alfredo Simonetti, direttore Cefme-Ctp Lazio, Andrea Tomasi, presidente della Fondazione Architetti Ingegneri Liberi Professionisti iscritti a Inarcassa.

Redazione InSic

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