In Gazzetta un decreto sull’inserimento di infrastrutture digitali nella rete stradale

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Riportiamo il commento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporto sul Decreto 1 ottobre 2013 che riguarda le modalità di posa delle infrastrutture digitali, ovvero le infrastrutture per telecomunicazioni a banda larga ed ultralarga, e le relative modalità di ripristino, lungo tutte le strade ricadenti nell’intero territorio nazionale, in ambito urbano ed extraurbano


Il decreto riguarda la rete stradale di interesse nazionale, gestita dall’ANAS S.p.A. e da diversi concessionari autostradali, e la rete stradale gestita dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni; a tal fine, in data 26 settembre 2013 il provvedimento ha acquisito l’intesa in sede di Conferenza Unificata.
Il decreto prevede che la posa delle infrastrutture digitali possa avvenire attraverso differenti metodologie di scavo, introducendo accanto allo scavo tradizionale metodologie di scavo a limitato impatto ambientale (perforazione orizzontale e minitrincea) che favoriscono lo sviluppo digitale sull’intero territorio.
Il decreto, in funzione delle diverse metodologie di scavo, prevede specifiche tecniche differenziate tra l’ambito urbano ed extraurbano e per i diversi tipi di infrastruttura stradale, nel rispetto dell’esigenza di contenere le aree di ripristino della infrastruttura stradale stessa anche al fine di non gravare di eccessivi oneri le operazioni di installazione delle infrastrutture digitali.
Al fine di contemperare lo sviluppo digitale con l’esigenza di preservare la sicurezza stradale della circolazione, sia durante i lavori sia per tutta la vita utile della infrastruttura stradale, il decreto prevede opportune misure di salvaguardia dell’infrastruttura stradale. Le infrastrutture digitali dovranno essere installate nel rispetto di quanto disciplinato nel Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. n. 285/92) e nel Regolamento di esecuzione ed attuazione del Nuovo Codice della Strada (D.P.R. n. 495/92), e s.m.i., con particolare riferimento alle disposizioni relative alla regolarità e sicurezza della circolazione stradale ed alla tutela dell’infrastruttura stradale.
Le infrastrutture digitali, se posizionate tramite lo scavo a perforazione orizzontale o lo scavo tradizionale devono essere poste ad una profondità minima di 100cm, mentre per la lo scavo con minitrincea devono essere posizionate al di sotto dello strato più profondo che realizza la sovrastruttura stradale, al fine di non creare vincoli alle necessarie operazioni di manutenzione straordinaria dell’infrastruttura stradale: differenziazioni, specificazioni tecniche e particolari deroghe sono state introdotte in funzione della metodologia di scavo, dell’ambito e del tipo di infrastruttura stradale.
In particolare è stato previsto in ambito extraurbano che in tutte le tipologie di strada, in assenza degli alloggiamenti disponibili (cunicoli, pozzetti, cavidotti e intercapedini), le infrastrutture digitali devono essere installate nella fascia di pertinenza ed esternamente alla banchina. Solamente nel caso di comprovata e assoluta mancanza di spazio o non idoneità della fascia di pertinenza, le infrastrutture digitali potranno essere inserite all’interno della piattaforma e prioritariamente nella banchina. In relazione al tipo di posizionamento longitudinale (v. Tabella A) è stato stabilito un diverso spessore del ricoprimento dell’infrastruttura digitale e previsto un differente ripristino dell’infrastruttura stradale stessa (v. Tabella C), necessariamente più oneroso se interessante la carreggiata stradale poiché risulta fondamentale garantire in modo costante adeguate condizioni di regolarità e sicurezza della circolazione stradale. Il posizionamento trasversale delle infrastrutture digitali nelle infrastrutture stradali è sinteticamente riportato nella Tabella B.
Le strade principali, quali le autostrade (tipo A) e le extraurbane principali (tipo B), sono state disciplinate in modo più stringente in relazione alle loro particolari condizioni di traffico ed alle caratteristiche delle rispettive tipologie di pavimentazione.
In ambito urbano, oltre ai principi generali suddetti ed alle graduazioni introdotte nel posizionamento longitudinale, opportunamente specificate per tale ambito, sono state introdotte misure particolari di salvaguardia delle pavimentazioni di pregio (in porfido, granito, acciottolato, ecc.) , diverse da quelle in conglomerato bituminoso, caratteristiche dei centri storici.

Il testo del Decreto è disponibile in allegato

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Redazione InSic

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