MANIFESTO COVID-CANTIERI: Lettera aperta al Ministro Catalfo

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Nei giorni scorsi si è aperto un tavolo di confronto “spontaneo” tra tecnici operanti in diversi settori del comparto edile, che hanno stilato un Manifesto di gestione covid-19 nei cantieri, in cui sono definite le azioni fondamentali per la realizzazione, la gestione e l’applicazione del Protocollo Anti contagio di Cantiere.
L’esigenza, nata ben prima del DPCM 26/04/2020 era, e resta tutt’ora, quella di diradare incertezze interpretative e puntare a misure di tutela efficaci e concrete.
Su InSic abbiamo dato spazio a questa iniziativa con un’intervista collettiva (a cura di A.Mazzuca) ai membri del Collettivo (Cipriano Bortolato, Carmelo Catanoso, Alessandro Delena, Giorgio Gallo, Paolo Moscetta, Giuseppe Palmisano, Maria Alessandra Tomasi, Andrea Zaratani) autori del Manifesto per indagare le ragioni e le finalità dell’iniziativa.

Ora il Gruppo ha scritto una Lettera Aperta al Ministro del Lavoro Catalfo (che troverete in allegato) in cui si lamenta l’inadeguatezza dell’approccio del nuovo Protocollo condiviso, di cui all’allegato 7 del DPCM 26/04/2020 in vigore dal4 maggio, che pare non considerare nella sua interezza la rete dei soggetti aventi un ruolo attivo in cantiere.

Le motivazioni della Lettera aperta

Il Gruppo di lavoro sul Manifesto commenta la inadeguatezza del nuovo Protocollo condiviso sui Cantieri non solo perchè non pare considerare nella sua interezza la rete dei soggetti aventi un ruolo attivo in cantiere, ma anche per via della iper-responsabilizzazione di alcuni di essi (datori di lavoro delle imprese e Coordinatore in fase di esecuzione dei lavori) “rendendo così difficile, se non vano, lo sforzo nel raggiungimento del risultato sperato in termini di efficacia anti-contagio”.
E ancora, fra i nodi, la definizione dei costi delle misure stesse e dei soggetti che li devono sostenere e la chiara circoscrizione dei differenti ambiti a cui riferiscono da una parte la vigente normativa in materia di sicurezza e salute di cui al D.lgs 81/08 e e dall’altra il Protocollo redatto in base alle indicazioni dell’Autorità Sanitaria che specificano come il rischio COVID19 sia di tipo generico.

Fra gli elementi critici si segnala:
• la “partita costi”: sia inserita come addendum dei costi della sicurezza di cui al piano di sicurezza e coordinamento del cantiere, a seguito di valutazioni affidate al Coordinatore per la sicurezza;
• sia lasciata ad ogni singolo Committente pubblico e privato facoltà di riconoscere costi e stabilire oneri per le imprese esecutrici, in assenza di un intervento regolatorio della norma;
• il Coordinatore della sicurezza sia l’ago della bilancia tra le diverse esigenze economiche di Committenza e Imprese esecutrici.

Al Ministro la richiesta di:
• definire il “gruppo di lavoro Covid19 di cantiere” comprensivo di tutti i ruoli che hanno il compito di declinare le misure anti-contagio in cantiere, secondo le ipotesi individuate nella matrice di responsabilità a corredo del manifesto, composto ovviamente da:
– Committenza in quanto titolare del potere decisionale e di spesa;
– Direzione Lavori in quanto braccio operativo per la gestione dell’esecuzione dell’opera;
– Imprese esecutrici in quanto destinatari primi delle misure anti-contagio;
– Coordinatore per la sicurezza in quanto estensore delle misure di prevenzione e protezione delle fasi lavorative interferenziali e della logistica generale del cantiere, dalle quali trarre informazioni fondamentali per una corretta previsione delle strategie del Piano Anti-contagio di Cantiere
• di stabilire un preciso elenco di costi scaturenti dalle misure di cui ai protocolli, con le relative attribuzioni rispetto ai ruoli della Committenza (costi) e delle Imprese esecutrici (oneri), secondo le ipotesi contenute nella tabella costi-oneri covid19 a corredo del manifesto.

Il Manifesto anti-covid19 per i cantieri: le istanze di partenza

Il “cantiere” per la realizzazione di un’opera o per il suo mantenimento, è uno dei luoghi di lavoro più dinamici per la contemporaneità e variabilità nel tempo delle lavorazioni che cha vi si presentano. In questo scenario si interfacciano una serie di figure/soggetti con compiti e ruoli ben precisi che hanno il fine di garantire un proseguo e una realizzazione dell’opera secondo progetto, non trascurando altresì quegli elementi che impediscono il sopraggiungere di un infortunio provocato da elementi di rischio “specifico” e/o “interferenziale” delle lavorazioni, previo il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dalle normative prevenzionistiche di settore.

Pertanto, al fine di dedicare un intervento specifico dei soggetti dedicati alla prevenzione degli infortuni e non creare confusione nei ruoli in vista della situazione pandemica che stiamo vivendo, segue che abbiamo elaborato un MANIFESTO-COVID-CANTIERI da proporre all’attenzione del Legislatore, per chiedere percorsi normativi adeguati e l’adozione di strumenti efficaci, al fine di orientare l’operato di Committenti, Stazioni Appaltanti, Imprese e Professionisti.
Chiediamo a tutti i Professionisti, Committenti, Ordini e Collegi, Associazioni di categoria e Imprese che condividono il nostro manifesto di sottoscriverlo (al seguente link) affinché possa essere inviato al Governo con il sostegno di una vasta pluralità di soggetti per l’adozione di un chiaro provvedimento normativo.


Gestione COVID-19 nei cantieri Proteggere il cantiere per proteggere le persone: i punti del Manifesto

1. La priorità delle norme di Igiene Pubblica
Il rischio di contagio da SarsCoV-2 rappresenta un rischio biologico generico che coinvolge indistintamente tutta la popolazione e quindi si differenzia nettamente dai rischi di tipo occupazionale. Per tale motivo le norme emanate al fine del suo contenimento hanno carattere di Igiene Pubblica e risultano sovraordinate a quelle di Igiene Occupazionale: le conseguenti misure organizzative e procedurali non rientrano nella sfera di competenza del Dlgs 81/2008 ma richiedono uno specifico percorso.
2. Un Cantiere, un Protocollo
In tutti i cantieri si devono applicare le regole previste dal Protocollo di regolamentazione del 14/03/2020 che rappresentano la sintesi delle più avanzate conoscenze per il contenimento del contagio. Tali regole dovranno essere declinate in funzione delle specificità del singolo cantiere mediante un Protocollo Anti-contagio di Cantiere (PAC), generale per l’intero cantiere, elaborato per conto del Committente e Protocolli Aziendali Anti-contagio (PAA), elaborati dai singoli Datori di lavoro e specifici per l’attività svolta.
3. Contenuti e strategie
I Protocolli PAC e PAA, definiscono e attuano misure organizzative finalizzate al contenimento della trasmissione del virus. In particolare, il PAC dovrà progettare il cantiere al fine di favorire prioritariamente il distanziamento interpersonale e definire le ulteriori misure preventive e protettive atte a garantire condizioni di igiene durante le attività lavorative.
4. Opere in corso
Nei cantieri già avviati il PAC elaborato per conto del Committente integra gli atti contrattuali. Alla sua redazione collaborano: RUP e RL se presenti, il Direttore dei Lavori (con particolare riguardo per la rimodulazione delle lavorazioni), il CSE (con particolare riguardo alla definizione delle ulteriori necessità logistiche comuni). I Datori di lavoro delle imprese, tenendo conto del PAC, contestualizzano il proprio PAA allo specifico cantiere.
5. Progetto
Per le opere in fase di progetto, il PAC, elaborato per conto del Committente con la collaborazione di progettisti e CSP, RUP e RL se presenti, seguirà l’iter progettuale consolidato dalle norme vigenti e dovrà essere inserito come parte integrante del contratto d’appalto. Il PAA di ogni impresa terrà conto del PAC e sarà contestualizzato per lo specifico cantiere.
6. Strumenti e ruoli
I Protocolli PAC e PAA, ognuno per i propri ambiti, indicheranno le modalità di contestualizzazione delle misure anti-contagio di cui al Protocollo di Regolamentazione e le relative modalità di attuazione. Nei Protocolli PAC e PAA saranno altresì indicati i soggetti incaricati dell’attuazione e del controllo dell’applicazione delle misure che, in riferimento agli aspetti operativi, dovranno appartenere all’organizzazione delle imprese, restando gli altri attori (DL e CSE) impegnati in compiti di alta vigilanza in funzione delle loro attribuzioni e competenze.
7. Costi ed oneri COVID-19
I costi aggiuntivi dovuti all’implementazione dei Protocolli PAC e PAA e quindi all’applicazione di misure di igiene pubblica per la gestione di un rischio generico quale è il COVID-19, devono trovare giusta definizione nel contratto d’appalto; essi sono diversi dai Costi della sicurezza individuati nel PSC, dovuti alla gestione di rischi di tipo occupazionale, e costituiscono Costi Covid-19 a carico del Committente e Oneri COVID-19 a carico dell’impresa.
8. Il contributo del CSE
Per i soli cantieri già avviati, il CSE (se presente), a seguito dell’applicazione del Protocollo di cantiere (PAC), oltre ai compiti qui indicati ed affidati dalla Committenza autonomamente rispetto all’incarico di cui al Titolo IV del D.Lgs 81/2008, nel suo ruolo di gestione dei rischi professionali, valuterà le ricadute nei contenuti del PSC, secondo le modalità di cui al punto 2.3.3 dell’Allegato XV del citato Decreto.

UN CANTIERE, UN PROTOCOLLO … UN GRUPPO


Perché un Manifesto IN cantiere e PER il cantiere ai tempi del coronavirus?
Da dove nasce l’esigenza di assemblare un gruppo di lavoro, ai tempi difficili del lockdown, sparso lungo tutta la penisola, partendo dalle Alpi per arrivare al mare della Puglia, passando da città come Venezia e Roma, solo per citarne alcune?
… Quando lungo la strada si para innanzi un fatto imprevisto, come è stato ed è il diffondersi del Covid-19 in ogni nostro ambiente quotidiano, sul primo smarrimento prevale prontamente nell’uomo la necessità di mettersi al lavoro, alla ricerca di nuovi sentieri, là dove la strada è rimasta bloccata.
E poiché cercare INSIEME soluzioni è meglio che SOLI, ecco l’origine prima di questo gruppo: eterogeneo solo per provenienza geografica ma non nel sentire professionale, con lunga esperienza di ognuno nel campo della gestione tecnica e di sicurezza dei Cantieri.
Per ciascuno di noi è stato palese fin da subito che le risposte suggestive in tema Cantieri, veicolate a ridosso del 14 marzo e suggerite dalla pronta disponibilità di un impianto normativo apparentemente “perfetto” per l’occasione, non erano adeguate e mai lo potranno essere: sia verso la prima e fondamentale esigenza di gestire l’anti-contagio in cantiere nella tutela fattiva degli addetti e sia nel rispetto dell’impianto normativo attuale.
In sintesi riteniamo che non sia accettabile la gestione di un rischio generico, che non conosce confini aziendali e le cui norme emanate al fine del suo contenimento hanno infatti carattere di Igiene Pubblica, con un decreto pertinente alla sfera di Igiene Occupazionale, totalmente incentrato sulla gestione di rischi professionali che stanno DENTRO i luoghi di lavoro e sono causati DAL lavoro.
Proponiamo quindi un percorso dedicato e riservato alla declinazione del protocollo anti-contagio nei cantieri edili, di qualsiasi tipologia e dimensione essi siano, che dal percorso del D.Lgs. 81/08 mutua esperienza e indirizzi, ma viaggia a lui parallelo.
Un nuovo sentiero che, attraverso strumenti come il Protocollo Anti-contagio di Cantiere (PAC) e i Protocolli Aziendali Anti-contagio (PAA), sulla base della valorizzazione dei ruoli e dell’esperienza di tutti i soggetti tipicamente già presenti nei nostri cantieri, vi si possa coerentemente inserire a fianco.

Il Gruppo di Lavoro per il Manifesto COVID-CANTIERI


Cipriano Bortolato, Carmelo Catanoso, Alessandro Delena, Giorgio Gallo, Paolo Moscetta, Giuseppe Palmisano, Maria Alessandra Tomasi, Andrea Zaratani

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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