Cosa si intende per materie critiche? Quali sono? Qual è la legislazione e gli indirizzi europei soprattutto con riguardo alla tutela della salute e sicurezza e agli impatti ambientali sui lavoratori e sulla comunità?
Nell'articolo
Cosa sono le materie prime critiche?
Le materie prime critiche sono quelle materie prime di importanza economica caratterizzate da alto rischio di fornitura. Per esempio, alcune materie prime sono critiche per la creazione di filiere industriali nazionali nel campo della transizione ecologica e delle energie rinnovabili (per pannelli fotovoltaici, batterie per i veicoli elettrici, turbine eoliche …).
Per una informazione completa consultare:
A cosa servono le materie prime critiche?
Le materie prime sono fondamentali per numerose attività industriali, e sono particolarmente importanti per la transizione ecologica: infatti, vengono utilizzate per esempio nelle turbine eoliche, nei pannelli fotovoltaici e nelle batterie.
Queste tecnologie richiedono una grande quantità di minerali e metalli, con una domanda prevista in continua crescita nei prossimi anni. Si stima, per esempio, che al 2030 l’Europa avrà bisogno di 18 volte più litio e 5 volte più cobalto rispetto ai livelli attuali per la fabbricazione di batterie per veicoli elettrici e stoccaggio di energia.
Nel 2050, questo fabbisogno crescerà a 60 volte più litio e 15 volte più cobalto rispetto ai livelli attuali. Per il neodimio, già nel 2025 potrebbero servire 120 volte l’attuale domanda dell’Unione Europea.
Quante sono le materie prime critiche?
La prima lista di Materie prime critiche risale al 2011 e conteneva 14 materie prime critiche. L’ultimo aggiornamento è stato pubblicato nel 2020 e ne comprende 30.
L’aumento delle materie prime considerate critiche è dovuto al processo di riduzione delle emissioni di gas serra e all’innovazione tecnologica, che hanno lasciato il posto a una maggior resource intensiveness. Solamente l’Elio è stato rimosso dalla lista, in quanto la sua importanza strategica per l’Europa è diminuita.
Qui la lista completa delle materie prime critiche aggiornata al 2020.
Materie prime critiche: le iniziative dell’UE
La Commissione Europea il 3 settembre 2020 ha pubblicato una Comunicazione contenente il piano d’azione per le materie prime critiche con l’obiettivo di rendere più affidabile, sicuro e sostenibile l’approvvigionamento delle materie prime critiche:
Il 29 settembre 2020, la Commissione Europea ha lanciato l’European Raw Material Alliance (ERMA), con il fine di garantire un approvvigionamento sostenibile di materie prime per la transizione verde dell’Europa: nel 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di aderire formalmente all’iniziativa.
Cosa fa l’European Raw Material Alliance?
Le attività di ERMA si declinano in due linee di azione:
- Workstream 1: Processo di consultazione su specifiche catene del valore. Questa linea di azione si divide in due gruppi di lavoro, che sono incaricati di produrre piani di azione da sottoporre alla Commissione Europea.
- Cluster 1: terre rare e materiali per motori a magneti permanenti;
- Cluster 2: materie prime per la produzione e stoccaggio di energia.
- Workstream 2: Piattaforma di investimento, con lo scopo di sostenere finanziariamente progetti industriali nel settore minerario primario e secondario e rafforzare l’economia circolare di minerali industriali e metalli critici.
L’ 8/12/2021, la Commissione Europea ha messo a punto e pubblicato il documento “Principi dell’UE per le materie prime sostenibili ” (pdf) in collaborazione con il gruppo di esperti della Commissione “Approvvigionamento di materie prime”.
I principi dell’UE per le materie prime sostenibili sono stati inclusi nei recenti interventi della Commissione Europea in relazione alla “Settimana delle materie prime dell’UE 2021” in cui questi ultimi sono stati proposti e discussi. Il documento comprende, quindi, una serie di principi volontari, non obbligatori, dell’UE per le materie prime sostenibili, basati sui valori sanciti dai trattati dell’UE. Troviamo qui:
- principi sociali, quali rispetto dei diritti umani, salute e sicurezza;
- principi economici e di governance, come integrità aziendale, trasparenza e contributo economico più ampio;
- principi ambientali come gestione ambientale e mitigazione dell’impatto ambientale.
Materie prime: una proposta di Regolamento dalla Commissione
Lo scorso 16 marzo 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per stabilire un quadro per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche, ponendosi come obiettivo principale entro il 2030 di far sì che non più del 65 per cento del consumo annuale dell’Unione di ciascuna materia prima strategica in ogni fase di lavorazione dovrà provenire da un unico Paese terzo, prevedendo altresì che ogni stato membro si doti di un programma di esplorazione.
Il testo è rimasto aperto ai commenti fino al 30 giugno 2023.
Materie prime critiche: aspetti di salute e sicurezza da salvaguardare
L’UE, nel Documento “Principi dell’UE per le materie prime sostenibili” ha individuato anche i Principi sociali da considerare nel trattamento delle Materie prime critiche. In particolare, i diritti umani, il coinvolgimento delle comunità di interessi, l’occupazione, la salute e sicurezza dei lavoratori.
Per quanto riguarda la salute e sicurezza, la Commissione sottolinea per l’estrazione e la trasformazione delle materie prime sostenibili l’attenzione al mantenimento di un lavoro dignitoso per la forza lavoro tramite:
- il miglioramento della salute e della sicurezza del lavoratore con l’impegno di raggiungere l’obiettivo “zero incidenti”;
- il miglioramento costante delle competenze dei lavoratori, creando e mantenendo un luogo di lavoro stabile e di qualità;
- il rispetto dei diritti del lavoratore in linea con le convenzioni fondamentali dell’Organizzazione internazionale del lavoro.
Materie prime critiche: aspetti di tutela ambientale da salvaguardare
Per quanto riguarda i Principi ambientali da rispettare nelle attività collegate alle materie prime critiche, la Commissione parla di “Gestione ambientale” basata sulla scienza e sulle conoscenze, fattibile dal punto di vista tecnico ed economico, e di mitigazione dell’impatto” con riferimento al cambiamento climatico.
Quanto all’aspetto di gestione ambientale, si richiedono
- misure di mitigazione e protezione ambientale per l’intera durata di un’operazione di estrazione e trasformazione, dalla prospezione alla fase post-chiusura;
- l’applicazione delle le migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti di estrazione, in linea con la direttiva sui rifiuti di estrazione e con il Reference Document for the Management of Waste from Extractive Industries (MWEI BREF) in vigore;
- la riduzione al minimo degli eventuali effetti negativi sulla biodiversità o compensati attraverso l’attuazione di approcci integrati e la conciliazione di attività estrattive e di trasformazione nei siti Natura 2000.
Quanto all’impatto ambientale, l’UE raccomanda che
- L’estrazione e la trasformazione delle materie prime sostenibili migliorino e promuovano l’uso efficiente dell’energia, promuovendo l’uso delle fonti energetiche rinnovabili al fine di ridurre al minimo le emissioni di gas a effetto serra.
- La valutazione della vulnerabilità delle operazioni al cambiamento climatico, migliorando la resilienza delle operazioni al cambiamento climatico tramite idonee misure di adattamento e contribuendo alla resilienza delle comunità vicine, popolazione indigena compresa, dinanzi agli effetti del cambiamento climatico;
- la promozione dell’uso, del riciclaggio e dello smaltimento sicuri ei prodotti tramite la comprensione dell’uso dei loro materiali o la gestione dei materiali in settori tematici;
- la promozione della gestione dei materiali nell’estrazione e nella trasformazione, tra cui l’estrazione economica di sottoprodotti e il recupero di materie prime da rifiuti di estrazione e trasformazione nonché di altre risorse secondarie.
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Il Testo Unico Ambientale (TUA) dopo i decreti correttivi
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Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico
Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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