All’indomani dell’annuncio dell’uscita del Codice Appalti, molti sono stati i rilievi positivi e negativi al testo. Riassumiamo le posizioni più recenti espressi dalle Istituzioni e dalle associazioni di categoria.
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Busia – ANAC, codice appalti, bene il digitale e il rafforzamento della vigilanza collaborativa
In un comunicato che riassume le posizioni dell’ANAC, l’Autorià nazionale anticorruzione il Presidente ricorda innanzitutto il legame fra i provvedimento ed il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: nell’ambito dell’attuazione del Pnrr, la riforma rappresenta una delle scadenze di rilevanza europea del primo trimestre 2023, ossia una scadenza vincolante per la ricezione dei fondi da parte dell’Europa.
Il Presidente loda la gestione interamente digitale degli appalti, prevista dal nuovo Codice, un impegno di Anac da tempo, spiega, che sarà garantita l’estensione del digitale a tutto il ciclo di vita del contratto, a partire dalla programmazione, alla richiesta del codice identificativo di gara, fino all’esecuzione e conclusione del contratto, e all’ultima fattura. Un impegno già intrapreso con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici: ora, spiega il Presidente ANAC “tutte le informazioni e le attività riguardanti l’appalto dovranno passare attraverso piattaforme telematiche interoperabili e confluiscono sul portale dell’Autorità, con l’acquisizione diretta dei dati”.
Altro punto positivo è il rafforzamento della “vigilanza collaborativa, uno dei più efficaci strumenti di prevenzione che consente ad Anac di intervenire con tempestività e garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione. “Le Pubbliche amministrazioni che vi aderiscono sottopongono in via preventiva gli atti di gara all’Autorità, che in tempi brevissimi – dai 5 agli 8 giorni – fornisce osservazioni e consigli, favorendo la deflazione del contenzioso”. Altro aspetto il ruolo accresciuto di Anac di ausilio e sostegno alle stazioni appaltanti con la creazione di bandi tipo, documenti tipo, atti già pronti, che le amministrazioni possano usare.
Fra gli aspetti negativi: “Soglie troppo elevate per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate rendono meno contendibili e meno controllabili gli appalti di minori dimensioni, che sono – va notato – quelli numericamente più significativi. Tutto questo col rischio di ridurre concorrenza e trasparenza nei contratti pubblici”.
ANCE: possibile superare le criticità con un confronto col Governo
Secondo Brancaccio, il Presidente nazionale dell’Associazione costruttori le modifiche su illecito professionale sono lodevoli e sulla revisione prezzi va ancora affinato il meccanismo per renderlo veramente automatico ed efficace.
Forti perplessità sulla concorrenza, in particolare nei settori speciali, che potrebbero sottrarre al mercato il 36% del volume dei lavori pubblici. Il Presidente auspica un proficuo confronto e che queste criticità possano essere risolte entro la data di piena attuazione del Codice.
ANCI: riforma urgente, nessuno stravolgimento ma una rimessa in ordine
Dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani è arrivata una Nota riepilogativa delle novità del Codice Appalti.
Quanto al giudizio nel merito del Codice Appalti, il Segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra all’Ansa ha ammesso che “Era una riforma abbastanza urgente perché avevamo in precedenza una disciplina un po’ emergenziale, dettata anche da qualche difficoltà nelle procedure delle gare, degli appalti e dei contratti”. Il giudizio è però positivo: “Dal punto di vista tecnico sono state portate a regime molte norme che erano già vigenti, quindi non vedo nessuno stravolgimento, anzi al contrario – ha concluso – direi che si è messo ordine a norme che venivano prorogate da tempo”.
Consiglio nazionale Ingegneri: delusione per il mancato recepimento delle raccomandazioni
“In merito al nuovo Codice dei Contratti e alla versione licenziata dal Governo non possiamo che esternare la nostra delusione, dal momento che le raccomandazioni espresse dai due rami del Parlamento a quanto pare non sono state recepite, se non misura assolutamente minimale”. Così Domenico Perrini, Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri, ha commentato l’ultima riforma del Codice Appalti approvata dal Consiglio dei Ministri.
Due le criticità, la prima è la norma sui requisiti tecnici limitati a tre anni che pur se estesi rispetto al D.Lgs. 50/2016 erano riferiti ai migliori tre anni degli ultimi 5 e c’era anche la possibilità di sostituirli con una polizza assicurativa. Unito poi all’uso illimitato del subappalto, potrebbe determinare una forte chiusura del mercato. Infine, non è stata esclusa con chiarezza la prestazione gratuita dei professionisti in quanto pur limitandola a casi eccezionali, non si è provveduto a declinare i contorni dell’eccezionalità.
Nota positiva sull’appalto integrato : recepita la richiesta di non presentare il progetto esecutivo in sede di gara, “cosa che avrebbe comportato uno spreco incredibile di lavoro professionale da parte di concorrenti che non avrebbero poi avuto risultati tangibili”.
CNA Lombardia: bene la semplificazione burocratica, no al subappalto a cascata
Secondo CNA Lombardia: “il Codice degli appalti, rappresenta un’opportunità per investire nella qualità dell’economia reale e diffusa”. Il Presidente di CNA Lombardia, Giovanni Bozzini, “La conferma dell’inserimento dei consorzi ordinari tra i soggetti che possono presentare offerte sembra rappresentare finalmente un’apertura tangibile nei confronti delle micro e piccole imprese, permettendo in questo modo alle dinamiche di investimento di indirizzarsi direttamente anche verso le PMI che rappresentano il DNA del nostro tessuto economico.”
Il presidente cita anche i dati del Centro Studi di CNA Nazionale 2021, le micro imprese – che rappresentano oltre il 96% del totale delle imprese italiane – possono attualmente potenzialmente accedere solo al 17% del mercato degli appalti pubblici e possono ambire ad aggiudicarsene circa il 5%: nel 2021, l’importo totale degli affidamenti sopra i 40mila euro è stato di 199,4 miliardi di euro, con un aumento del 6,6% rispetto al 2020 e del 13,4% rispetto al 2019
Pertanto, “accogliamo positivamente la semplificazione burocratica per gli affidamenti diretti e per le opere sotto il milione di euro, che rappresenta un elemento di responsabilizzazione e rinnovata fiducia verso le amministrazioni (per prime quelle locali).”
Nota negativa sul subappalto: CNA Lombardia ravvisa che la pratica del subappalto a cascata un potenziale rischio di eccessiva compressione dei margini di subalternità della filiera per le imprese artigiane eventualmente coinvolte in questa pratica.
Asso-Anir: manca la distinzione fra contratti di lavori e di servizi
Lorenzo Mattioli il Presidente di Asso-Anir, l’associazione confindustriale sulla ristorazione collettiva, riconosce le semplificazioni introdotte ma rileva ancora forti criticità per la revisione dei prezzi.
Abbiamo chiesto a gran voce, per mesi» afferma il Presidente «che venissero varate misure urgenti per fronteggiare la crisi imminente e apportate modifiche al Codice Appalti capaci di distinguere i contratti di lavori pubblici da quelli dei servizi. Nonostante le tante rassicurazioni avute, rileviamo la mancanza di disposizioni risolutive, una condizione che comporterà gravi ripercussioni per aziende e lavoratori in un settore che svolge servizi essenziali e di pubblica utilità. Rimane ferma la volontà di scongiurare tavoli di crisi volti alla gestione di politiche di riduzione del lavoro e dei lavoratori, motivo per cui l’introduzione di una misura specifica che garantisca il principio di equilibrio economico per i contratti in corso per il servizio delle mense pubbliche è più che auspicata».
UniFerr Confindustria: non si tiene in conto della specificità dei servizi
Secondo Francesco Marrone, presidente di UniFerr Confindustria (associazione delle imprese di servizi integrati in ambito ferroviario) il Codice è rappresenta un passo fondamentale per la ripartenza dell’economia del Paese e per attuare il PNRR, le cui semplificazioni sono “uno strumento utile” così come il rafforzamento del criterio dell’offerta più vantaggiosa per i servizi ad alta intensità di manodopera.
Secondo Marrone, non si tiene conto delle specificità delle imprese dei servizi rispetto a chi si occupa di lavori, soprattutto in materia di revisione dei prezzi. Inoltre, non si sarebbe ben distinto fra contratti di lavori pubblici e di servizi.
Codice dei Contratti pubblici: volumi e approfondimenti
InSic informa che EPC EDITORE ha pubblicato la nuova versione del Codice dei Contratti Pubblici alla luce dell’emanazione del nuovo Decreto Legislativo.
Il volume farà parte dei libri di EPC Editore su Appalti e Immobili
Il codice dei contratti pubblici
Cancrini Arturo, Capuzza Vittorio, Celata Gianluca, Simonetti Alfredo
Libro
Edizione: aprile 2023 (VII ed.)
Pagine: 592
Formato: 150×210 mm
D.Lgs. 31 marzo 2023 n. 36 completo di allegati
Completo di un puntuale indice analitico
Aggiornamenti SCARICABILI ON LINE
Contiene il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), dopo che le ipotesi correlate al PNRR e la Legge delega n. 78/2022 ne avevano previsto la formazione e la successiva emanazione entro il 1° aprile 2023
Corsi di formazione in materia di Appalti, DUVRI e sicurezza
All’interno dei corsi organizzati da Istituto Informa per i professionisti della sicurezza e degli appalti, segnaliamo i seguenti Corsi di formazione e E-learning
La gestione degli appalti in sicurezza – La corretta predisposizione del DUVRI
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Corso valido come aggiornamento per RSPP – ASPP-DDL Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori – Dirigenti – Preposti Docenti – Formatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Accordo Conferenza Stato Regioni del 7 luglio 2016 (G.U. n. 193 del 19/08/2016)
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