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Opere idrauliche pubbliche: arriva un Fondo governativo da 5 milioni di euro

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Con DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28 marzo 2024, n. 77 il Governo cerca di finanziare la progettazione degli interventi di rimessa in efficienza delle opere idrauliche e di recupero e miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici.

In vigore dal 26 giugno 2024, il Decreto istituisce un apposito Fondo di 5 milioni di euro previsto già in Finanziaria 2022.

  • Cosa finanzia il Fondo, a quali interventi progettuali si riferisce e quali spese sono ammissibili.

Fondo per il finanziamento opere idrauliche: le risorse

Il Fondo per il finanziamento della progettazione degli interventi di rimessa in efficienza delle opere idrauliche e di recupero e miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici viene istituito (art.1) ha risorse per 5 milioni di euro annui per il triennio 2022-2024 da ripartire (art.2) tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano utilizzando gli indicatori di riparto stabiliti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2016 come risulta dalla tabella contenuta nell’allegato 1.

Fondo Opere idrauliche: quali progetti sono finanziabili?

All’articolo 3 le Progettazioni ammissibili al finanziamento sono finalizzate alle progettazioni relative a interventi esclusivamente pubblici di

  • rimessa in efficienza delle opere idrauliche
  • recupero e miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici.

Si tratta di interventi in aree particolarmente vulnerabili per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei beni e delle attività produttive (art.3 punto 2).

È ammessa a finanziamento la redazione del progetto esecutivo previsto per l’avvio delle procedure di affidamento dei lavori anche attraverso l’elaborazione dei livelli di progettazione inferiori, qualora mancanti. In tal caso, la richiesta di finanziamento può comprendere anche i livelli di progettazione mancanti. Sono, altresì, ammesse a finanziamento le progettazioni volte ad aggiornare gli elaborati già esistenti, qualora necessario.

Spese ammissibili per le opere di idraulica pubblica

In base all’articolo 4 del Decreto, le Spese ammissibili, invece, riguardano:

  • indagini geologiche, idrogeologiche, idrologiche, idrauliche, geotecniche, sismiche, storiche;
  • indagini di verifica preventiva dell’interesse archeologico, ove necessarie;
  • indagini di bonifica da ordigni bellici, ove necessario;
  • rilievi e accertamenti tecnici connessi alla progettazione;
  • verifiche preventive alla progettazione;
  • analisi di laboratorio finalizzate della diagnostica strutturale e infrastrutturale propedeutica alla progettazione;
  • spese di supporto al responsabile unico del procedimento (RUP).

Approvazione dei progetti di idraulica pubblica sovvenzionati

L’articolo 5 dettaglia tutta la Procedimento di approvazione della graduatoria delle progettazioni che prevede l’inserimento da parte di Regione e Provincie delle Proposte in un elenco delle progettazioni in una apposita sezione separata del Repertorio Nazionale degli Interventi per la Difesa del Suolo (ReNDIS-web) cui segue l’approvazione della graduatoria.

All’articolo 6 la fase di realizzazione delle progettazioni assicurata dai Presidenti delle regioni, in qualità di commissari di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico

Costoro dovranno verificare che gli interventi non pregiudichino il raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dalla Direttiva Quadro «Acque» e rispettino i presupposti e le condizioni per impedire il deterioramento dei corpi idrici come previsto dall’articolo 4, punti 6, 7, 8, e 9 della Direttiva Quadro «Acque» (DIR/2000/60/CE).

Monitoraggio e controllo dei finanziamenti delle opere di idraulica pubblica

È poi la Presidenza del Consiglio dei ministri, col suo Dipartimento Casa Italia a finanziare le progettazioni contenute nella graduatoria (art.7) che gestisce anche il monitoraggio (art.8) sull’avanzamento degli interventi progettuali tramite la BDAP, comunicando il riscontro di eventuali difformità ai soggetti attuatori che provvedono, in coordinamento con gli eventuali soggetti titolari dei CUP, all’aggiornamento della BDAP.

Le ipotesi di revoca del finanziamento sono contemplate all’art.9 (in particolare il mancato rispetto dei termini) mentre l’eventuale scostamento tra lo stato di avanzamento delle progettazioni e il rispettivo cronoprogramma non comporta revoca se si resta nel rispetto dei termini (art.9 comma 2).

Il Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico

Nel frattempo, nei giorni scorsi il Ministero delle Infrastrutture ha presentato il nuovo Piano di settore PNIISSI (Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico) in cui sarà coinvolta la Cabina di regia per l’idrico.

Il ripristino del settore idrico è espressamente previsto dal PNRR che richiede una semplificazione della normativa ed il rafforzamento della governance per garantirsi gli investimenti come previsto dal decreto legge n. 121 del settembre 2021 e dal decreto attuativo interministeriale n. 350 dell’ottobre 2022.

Il Bando per il PNIISSI

Con un bando del giugno 2023 il MIT ha già raccolto i fabbisogni presentati da Regioni e Province autonome, Autorità di distretto dei bacini idrografici ed enti di Governo d’Ambito.
Sono state raccolte e valutate, da una apposita commissione, 562 proposte per un importo complessivo di poco più di 13 miliardi di euro, di cui 521 dichiarate ammissibili e 41 non ammissibili o annullate dagli stessi proponenti.

Dalle 521 proposte ammissibili, classificate in 4 classi (A,B,C,D) secondo criteri oggettivi definiti dalle norme sopra richiamate, è scaturita la proposta di Piano, composta dalle tre classi A, B e C, con 418 interventi, per un importo di circa 12 miliardi di euro.
Le richieste da parte dei vari territori sono state molto differenziate, anche in relazione alla quantità di interventi già approntati con livelli di progettazione avanzati. La norma prevede comunque che il Mit aggiorni la pianificazione periodicamente, al fine di permettere a tutti di poter presentare le proposte che oggi non erano ancora mature.

Dissesto idrogeologico: servono 12 miliardi

I 12 Miliardi necessari per realizzare tutto il PNIISSI potranno essere programmati nei prossimi anni, mano a mano che le risorse di varia natura, fondi statali o europei, dei vari ministeri, potranno rendersi disponibili.

Il Ministro Salvini ad inizio giugno ha presentato anche un primo stralcio di programmazione finanziato con circa 900 milioni di euro del Mit, che potrà essere approvato subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale di approvazione del suddetto PNIISSI, oltre a 50 milioni di euro per incentivare l’avanzamento delle progettazioni delle opere già pianificate, affinché possano raggiungere la programmazione più velocemente.

Pertanto, oltre alla visione e pianificazione delle necessità dei territori, Salvini ha concretizzato con il finanziamento una serie di interventi che riguardano accumulo, trasporto e distribuzione primaria e secondaria della risorsa idrica.

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it