Predisposto dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), il DPCM, spiega il Ministero delle Infrastrutture porta a 590 milioni le risorse già impegnate sui complessivi 1,577 miliardi di euro che il Governo ha messo a disposizione a favore del settore idrico tra Piano nazionale – sezione “invasi” e sezione “acquedotti” – e Fondo infrastrutture. Le risorse complessive diventano pari a ben 2,048 miliardi di euro, se si sommano i fondi FSC 2014-2020 destinati all’incremento della sicurezza delle dighe.
È stato così dato avvio non solo ad una rilevante programmazione che serve allo sviluppo socio-economico del territorio e delle sue imprese ma, soprattutto, anche all’attuazione di importanti e necessarie opere in un settore, quale quello idrico, nel quale lo Stato non era più intervenuto dal 2001, a far data cioè dalla Legge Obiettivo, che finanziò opere idriche per 1,2 miliardi di euro.
Inoltre, con il decreto 2 agosto 2019 a firma del Ministro Danilo Toninelli, con il quale sono stati individuati gli indicatori di valutazione degli interventi e i criteri di riparto delle risorse tra le sette Autorità di distretto, si potrà procedere all‘utilizzo dei restanti 540 milioni di euro della sezione “invasi”: a breve tutte le Autorità riceveranno la nuova scheda finalizzata alla presentazione delle proposte di finanziamento.
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