Si tratta di un riferimento importante per migliorare la sostenibilità ambientale dei porti in un ambito strategico del Paese, al fine di minimizzarne gli impatti.
Le Linee guida sono state approvate in attuazione dell’articolo 4bis della legge 28 gennaio 1994, n. 84 “Riordino della legislazione in materia portuale”; un avviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 29 dicembre 2018, ha annunciato l’emanazione del decreto specifico di adozione delle Linee guida (Decreto n. 408 del 17 dicembre 2018 del direttore generale per il clima e l’energia del Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, di concerto con il direttore generale perla vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per le vie d’acqua interne del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti).
Previsto un suo aggiornamento ogni tre anni, al fine di garantirne la coerenza con l’evoluzione tecnologica e normativa.
DEASP e contesto normativo
Con DLgs. 4 agosto 2016, n. 169 “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84, in attuazione dell’articolo 8, comma 1, lettera f), della legge 7 agosto 2015, n. 124” (modificato dal D. DLgs 13 dicembre 2017, n.232) si prevede che le Autorità di Sistema Portuale (AdSP) promuovano la redazione del Documento di Pianificazione Energetica e Ambientale del Sistema Portuale (DEASP), sulla base delle Linee-guida adottate dal MATTM, di concerto con il MIT.
I DEASP dovrebbero:
• fare riferimento ai contenuti tecnico-specialistici dei PRdSP, relativamente agli aspetti energetico-ambientali;
• essere trasmessi alla Conferenza Nazionale di Coordinamento delle AdSP, di cui all’art. 14 del D.Lgs. 169/2016, perché il sistema possa avere un’adeguata informazione sulla situazione energetico-ambientale dei porti e si confronti sulle linee d’indirizzo in questo settore;
• prevedere che il DEASP, ai sensi dell’art. 5 del citato D.lgs. 169/2016, preveda la valutazione degli interventi secondo l’analisi costi-benefici, facendo anche riferimento alle LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN OPERE PUBBLICHE, emanate dal MIT in attuazione del D.lgs. 228/2011 (nel cap.5 delle linee-guida sono contenute indicazioni metodologiche per l’effettuazione di tale analisi, che tenga opportunamente conto degli aspetti sociali ed ambientali degli interventi proposti, secondo una visione del costo “globale”.
In particolare, l’Analisi Costi-Benefici (ACB), intesa in senso socio-economico, è lo strumento che viene raccomandato per la valutazione preventiva della convenienza economica dei più significativi interventi pubblici in ambito portuale, in accordo con gli indirizzi nazionali (D. DLgs. 228/2011) ed europei (Modello ACB DG-REGIO, 2014). L’analisi costi-benefici sarà effettuata preferibilmente per l’insieme degli interventi e delle misure previste nel DEASP, in modo da fornire un quadro complessivo di valutazione degli effetti programmati, semplificando la procedura di verifica.
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