Dal 2 luglio 2016 è disponibile on line l’Anagrafe delle Opere pubbliche Incompiute di interesse nazionale che riporta gli elenchi delle strutture caricate entro il 31 marzo di ogni anno dalle amministrazioni titolari dei procedimenti tramite il sito SIMOI – Sistema informatico di monitoraggio delle opere incompiute.
- In questo articolo vediamo cos’è l’Anagrafe, chi se ne occupa e l’ultimo aggiornamento 2021.
Nell'articolo
Anagrafe Opere incompiute: la normativa
L’Anagrafe è stata prevista nel 2011, secondo l’articolo 44 bis del decreto legge 6 dicembre 2011, successivamente convertito nella legge 214 del 22 dicembre 2011, ma divenuto operativo nel 2013 con successivi decreti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In base all’art. 21 del D.lgs 50/2016 vige l’obbligo di inserimento delle opere incompiute nel programma triennale dei lavori pubblici (in particolare, dal triennio di programmazione 2019-2021, così come previsto dal Decreto MIT n. 14 del 16 gennaio 2018) così da prevederne il completamento oppure l’individuazione di soluzioni alternative, tra cui il parziale riutilizzo, la cessione a titolo di corrispettivo per la realizzazione di altra opera pubblica, la vendita o la demolizione.
Aggiornamenti Anagrafe opere pubbliche: dove trovarli?
In base alle norme vigenti, entro il 31 marzo di ciascun anno le stazioni appaltanti, gli enti e altri soggetti aggiudicatori individuano le opere incompiute di rispettiva competenza e trasmettono la lista al Mims.
L’aggiornamento del Sistema Informativo di Monitoraggio delle Opere Incompiute (SIMOI) è disponibile nella sezione del Servizio Contratti Pubblici (SCP) del sito del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims): vengono inseriti annualmente gli elenchi delle opere pubbliche non completate facenti capo alle amministrazioni centrali e territoriali.
Opere incompiute: aggiornamento al 31 dicembre 2021
I dati del 2021 relativi ad alcune Regioni presentano variazioni particolarmente significative, ad esempio, in termini di oneri per il completamento dell’opera, spiega il MIMS.
Si veda la tabella con una sintesi statistica delle opere incompiute o i dati di dettaglio sulla pagina dedicata del Sistema Informativo di monitoraggio delle opere incompiute.
Dall’aggiornamento 2022 (luglio) emerge che al 31 dicembre 2021 le opere incompiute erano pari a 379, in calo rispetto alle 443 (-14,4%) della fine del 2020, anno in cui si era già registrata una diminuzione rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda le opere di competenza delle amministrazioni centrali, quelle incompiute scendono da 26 a 15 (-42,3%), mentre quelle relative alle amministrazioni locali si riducono da 417 a 364 (-12,7%).
L’importo degli interventi necessari per completare le opere è pari a circa a 1,2 miliardi di euro, con una riduzione del 45,7% rispetto al valore del 2020. Più in dettaglio, i valori complessivi delle opere di competenza delle amministrazioni centrali si riducono del 55,9%, passando da 1,5 miliardi di euro circa a 656 milioni di euro, mentre quelli necessari per l’ultimazione dei lavori scendono da 1,5 miliardi di euro a 428 milioni (-71%). Per quanto riguarda le opere di competenza delle amministrazioni locali, l’importo diminuisce solo marginalmente, da 1,3 miliardi di euro a 1,2 miliardi (-7,7%), mentre quello necessario a completarle aumenta da 782 milioni di euro a 827 milioni (+5,7%).
Dal 2021 è stata inserita nella rilevazione l’informazione sulle cause che hanno determinato il mancato completamento delle opere. Risulta che, in 153 casi (40%) la mancanza di fondi è la causa dell’interruzione del processo di completamento dell’opera, in 115 casi (30%) si rilevano problemi tecnici, per 69 opere (18%) la causa è stata il fallimento, recesso o risoluzione contrattuale dell’impresa, 21 opere (6%) sono state interrotte per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, per 15 opere (4%) si riscontra un mancato interesse al completamento, mentre per 6 opere (2%) concorrono più cause contemporaneamente.
Opere incompiute: news
In questa sezione riportiamo le principali novità che riguardano le Opere incompiute del nostro Paese.
2019 – Accordo per la valorizzazione delle opere incompiute
Nel Febbraio 2019 è stato firmato un accordo tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che punta alla valorizzazione delle opere pubbliche mai completate, che si trovano nelle città metropolitane e nei comuni capoluogo di provincia. Prevista la realizzazione di progetti ad hoc, interventi di riqualificazione urbanistica estesi ad un più ampio contesto di sviluppo sostenibile nei quartieri periferici in cui si trovano queste opere.
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