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Riforma Titolo V: allo Stato la competenza in materia di energia e infrastrutture

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In Gazzetta ufficiale il Testo di legge costituzionale approvato recante: «Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
La Legge di riforma della Costituzione tocca anche il titolo V ridisegnando le competenze fra Stato e Regioni in vari settori, anche quelli legate al settore infrastrutturale ed energetico. Ecco cosa si prevede.

Nuovi poteri dello Stato
Fra le modifiche più significative che riguardano il mondo dell’edilizia e delle infrastrutture, segnaliamo che il nuovo articolo 117 della Costituzione riporta alla potestà legislativa dello Stato:v) produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia;
z) infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza; porti e aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale.

Poteri delle Regioni
Spetta alle Regioni la potestà legislativa in materia di pianificazione del territorio regionale e mobilità al suo interno, di dotazione infrastrutturale, e per quanto di interesse regionale, delle attività culturali, della promozione dei beni ambientali, culturali e paesaggistici, di valorizzazione e organizzazione regionale del turismo, di regolazione, sulla base di apposite intese concluse in ambito regionale, delle relazioni finanziarie tra gli enti territoriali della Regione per il rispetto degli obiettivi programmatici regionali e locali di finanza pubblica, nonché in ogni materia non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato.
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Riferimenti normativi:
TESTO LEGGE COSTITUZIONALE
Testo di legge costituzionale approvato in seconda votazione a maggioranza assoluta, ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera, recante: «Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione».
(GU Serie Generale n.88 del 15-4-2016)

Redazione InSic

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