Migliorano le performance ambientali del settore del cemento, nel triennio 2011-2013. Investimenti in tecnologie di abbattimento degli inquinanti pari a 120 milioni di Euro AITEC, l’associazione che unisce i produttori di cemento in Italia, presenta i risultati del secondo Rapporto di Sostenibilità che rendiconta tutte le azioni significative in materia di sostenibilità nel triennio 2011- 2013 delle aziende associate, che rappresentano circa il 90% della produzione nazionale e di cemento.
Il rapporto di AITEC registra una diminuzione dei principali parametri emissivi L’ Associazione è stata la prima di settore a redigere un rapporto di sostenibilità. L’industria italiana del cemento è infatti a un punto di svolta e i principi di sostenibilità guidano la gestione delle attività, gli investimenti e l’innovazione con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale dei processi produttivi, impegno che non è venuto meno nonostante la situazione congiunturale che ha portato nel 2013 la produzione di cemento delle aziende oggetto dell’analisi a scendere a 20,5 milioni di tonnellate. In questo contesto, sul fronte della performance ambientale, particolarmente significativa risulta la riduzione delle emissioni specifiche medie del settore (valutate per singola tonnellata di clinker), indipendenti dai livelli di produzione e dal calo dovuto alla crisi.
Nel triennio rendicontato si registra una diminuzione dei principali parametri emissivi, frutto di investimenti in tecnologie di abbattimento degli inquinanti che ammontano a circa 120 milioni di euro nel periodo preso in esame. In particolare si osserva un abbattimento del 15% delle emissioni specifiche di ossidi di azoto, del 32% degli ossidi di zolfo e del 20% delle polveri, tutti parametri di processo che vengono monitorati costantemente per massimizzarne l’efficienza. Pertanto la riduzione delle emissioni specifiche ai camini si traduce anche nell’ ottimizzazione del processo produttivo.
Sempre nel periodo preso in esame il settore del cemento italiano ha registrato un incremento del risparmio delle emissioni totali di CO2 del 44%. Nel 2013 il Rapporto evidenzia una riduzione delle emissioni di CO2 climalteranti pari circa 305.000 tonnellate in virtù del maggior tasso utilizzo dei combustibili alternativi, aumentato dall’ 8 all’11,4% (+4%). Anche dal punto di vista della sostenibilità del territorio i progressi sono stati notevoli con gli obiettivi di ridurre il più possibile l’impatto delle attività estrattive, preservare la biodiversità e razionalizzare il consumo di risorse naturali con un uso efficiente delle risorse. Il tasso di sostituzione delle materie naturali con scarti derivanti da altri processi industriali nel 2013 si è attestato al 6,5% in crescita rispetto al 4,3% del periodo precedente. Anche la percentuale di siti estrattivi aventi un piano di gestione della biodiversità è aumentata dal 12 al 13% nel 2013.
Principali sfide per il futuro per la sostenibilità del settore restano il miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti attraverso la riduzione del consumo di combustibili fossili non rinnovabili e l’aumento dell’utilizzo di combustibili alternativi per diminuire ulteriormente le emissioni specifiche di CO2, il miglioramento delle prestazioni ambientali compatibilmente con lo sviluppo tecnologico e del mercato nonché la realizzazione di cementi di miscela innovativi a minor impatto ambientale.
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