Sfide etiche per il governo delle Smart Cities

Entro i prossimi 30 anni quasi l’80% della razza umana sarà concentrato nelle aree urbane e circa il 60% risiederà in megalopoli con oltre 100 milioni di abitanti.
Ne consegue che, per poter riuscire a garantire a tutti i miliardi di cittadini urbanizzati elevati standard di sostenibilità dello sviluppo (servizi urbani, cittadinanza democratica, benessere sociale e ambientale), sarà imprescindibile indirizzare l’evoluzione futura delle aree metropolitane verso livelli di polis sempre più “intelligente” (Smart Cities).

Come saranno costituite le Smart Cities?

Queste vanno fondate su un complesso equilibrio tra:
• l’infosfera derivante dai comportamenti/abitudini degli abitanti/utenti in relazione al soddisfacimento dei bisogni primari (aria, acqua, cibo, salute) e secondari (lavoro, commercio, cultura, benessere);

• la vita onlife dei suoi cittadini e delle interrelazioni tra singoli e tra gruppi, sia per quel che riguarda la cittadinanza attiva istituzionale (regole democratiche), sia relativamente alla sfera sociale (urban mood) che a quella privata (privacy);

• il flusso bidirezionale dei big data provenienti dalla totale interconnessione digitale (IoT e ICT) dei servizi e delle infrastrutture, sia a livello del suolo (ground) ma sempre di più anche a livello del sottosuolo (underground) e del soprasuolo (lo spazio aereo).

Smart Cities e sfida etica secondo Daniele Verdesca

Il fenomeno delle Smart Cities è ancora in piena evoluzione: ce ne parla Daniele Verdesca (Direttore della Cassa Edile della provincia di Lecce) in un articolo per InSic (in allegato), che affronta e riporta le possibili definizioni di “Smart City” e soprattutto quelle che sono le reali sfide etiche nell’implementazione e nella gestione di una “Smart City”.
Diviene imperativo, spiega Daniele Verdesca, attrezzarsi culturalmente (ma non solo) per affrontare la sfida ETICA della nuova governance urbana realizzata tramite l’utilizzo intensivo delle intelligenze artificiali”. Per questo si identificano anche potenziali rischi che potrebbero insorgere (o che sono già insorti) nell’affidare alle intelligenze artificiali la gestione funzionale delle nuove Smart Cities, tenendo conto della progressiva digitalizzazione “inconsapevole” che queste ultime avranno con l’affermarsi sempre più pervasivo delle tecnologie come le IoT , il Wi-Fi urbano e i sistemi di comunicazione di prossimità come il 5G .
La sfida etica si pone sul terreno comune del rispetto della dignità umana con riferimento in particolare a: libertà, uguaglianza e solidarietà, diritti dei cittadini e giustizia.

Come gestire una Smar city? Il Business Model Canvas

Per gestire eticamente una Smart city, la proposta operativa che avanza Verdesca è quella di utilizzare un approccio di programmazione già sviluppato per i modelli di business e oramai adottato da tutta la comunità internazionale – il Business Model Canvas – e adattarlo alle esigenze di valutazione etica delle intelligenze artificiali per il governo delle Smart Cities: l’AI Ethics Model Canvas. Un Model Canvas, spiega l’autore, può essere considerato come un processo multidisciplinare e condiviso per analizzare, visualizzare, valutare e monitorare l’affidabilità etica delle IA nella governance delle Smart Cities.
L’approccio più efficace per poter descrivere il modello di valutazione dell’etica di una serie di sistemi di intelligenze artificiali utilizzati nella governance delle Smart Cities è, indubbiamente, quello che parte dal dettaglio dei 10 moduli costitutivi il Canvas stesso: essi esplicitano la logica da seguire per essere coerenti con le Linee Guida Europee per un IA affidabile e sicura.

L’articolo completo è disponibile nell’articolo in allegato su InSic

Riferimenti bibliografici:
Sfide etiche per il governo delle Smart Cities
Le Intelligenze Artificiali e la proposta metodologica dell’IA Ethics Model Canvas
Daniele Verdesca