Sicurezza e monitoraggio di ponti, viadotti e tunnel: finanziamenti e Linee guida dal MIT – Aggiornamenti

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In questa pagina seguiamo gli ultimi interventi del Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità Sostenibili in materia di sicurezza di ponti, viadotti, tunnel stradali e autostradali: i riferimenti alle ultime normative emanate in attuazione del PNRR e gli orientamenti del Ministero in materia di monitoraggio.

Linee guida per la sicurezza dei Ponti esistenti

Con DECRETO 1° luglio 2022 il MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILI ha diffuso le Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti. Il MIT ha contestualmente pubblicato anche le Linee guida per gallerie stradali e autostradali con Decreto 1° agosto 2022, pubblicato nella stessa Gazzetta.

Il Decreto entra in vigore dal 24 agosto (giorno successivo alla pubblicazione del Decreto in Gazzetta): le Indicazioni ministeriali sostituiscono quelle introdotte nell’Allegato A del DM 17 dicembre 2020, n. 578.

Al Decreto ne seguirà un successivo con le «Istruzioni operative per l’applicazione delle Linee guida» appena emanate.

Linee guida per la sicurezza dei Ponti esistenti: contenuto

Le Linee guida definiscono una procedura multilivello e multi-obiettivo per la gestione del rischio dei ponti esistenti ed indicano i requisiti relativi al sistema di monitoraggio dinamico delle opere.

Il Decreto è stato voluto dall’art. 14 del Decreto GENOVA, il decreto-legge n. 109 del 2018 e risponde al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), di cui al regolamento (UE) n. 2001/241 del 12 febbraio 2021, e, in particolare, per la riforma indicata all’interno della missione 3, componente 1 (M3C1- 2.1).

Obiettivi delle Linee guida Sicurezza Ponti  e campo di applicazione

Le Linee Guida sono finalizzate ad assicurare l’omogeneità della classificazione e gestione del rischio, della valutazione della sicurezza e del monitoraggio dei ponti, viadotti, rilevati, cavalcavia e opere similari, esistenti lungo strade statali o autostrade gestite da Anas S.p.a. o da concessionari autostradali, nonché di quelli esistenti lungo infrastrutture stradali gestite da enti diversi da Anas S.p.a. o da concessionari autostradali.

Attuazione delle Linee guida Sicurezza Ponti  e campo di applicazione

le Linee guida dovranno essere applicate entro i termini riportati nella tabella 8.1 dell’allegato A del DECRETO 1° luglio 2022. Tale tempistica, però non è applicabile alle opere per le quali, durante le ispezioni obbligatorie o a seguito di segnalazione, sia già stata accertata la presenza di una riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta a:

  • significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali,
  • deformazioni significative conseguenti anche a problemi in fondazione,
  • danneggiamenti prodotti da azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), da azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni)
  • danneggiamenti da situazioni di funzionamento ed uso anomale, e per cui deve essere dato avvio immediato alla programmazione delle ulteriore ispezioni approfondite e delle conseguenti operazioni di attribuzione della classe di attenzione e messa in sicurezza.

Sperimentazione e formazione operatori per la sicurezza dei Ponti: 4,5 miliardi

Il decreto stanzia 4,5 mln di euro alla attività di sperimentazione di 48 mesi (non 24 come nel DM 578/2020) e alla formazione degli operatori, relativa ai ponti ricadenti nelle infrastrutture stradali degli enti diversi da Anas S.p.a. e dai concessionari autostradali (solo alla formazione sarà destinata una percentuale fino ad un limite massimo del 30% delle risorse)

Sicurezza dei ponti e viadotti: 1,4 miliardi fino al 2029: Decreto 5 maggio 2022

Con DECRETO 5 maggio 2022 (in (GU n.164 del 15-7-2022) il MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILI ripartisce il Fondo  per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti del Programma sessennale 2024-2029.

Il Decreto 5 maggio 2022

Il Decreto contiene

  • Allegato 1: nota metodologica del riparto
  • Allegato 2: i pesi di ponderazione
  • Allegato 3: il piano di riparto, elaborato sulla base dei criteri e dei pesi di ponderazione loro attribuiti e degli indicatori finali riportati nell’allegato 2.

Decreto 7 maggio 2022: 1,4 miliardi per ponti e viadotti

La somma complessiva è di euro 1.400.000.000, articolata in 100 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029.

Le risorse sono ripartite tra le province e le città metropolitane sulla base dei parametri descritti ed esplicitati nella nota metodologica di cui all’allegato 1 del Decreto.

I criteri scelti per la distribuzione sono i seguenti:
a) consistenza della rete viaria;
b) parco circolante mezzi;
c) vulnerabilità fenomeni naturali.

Ponti e viadotti: quali interventi sono finanziabili?

Le risorse vanno utilizzate esclusivamente per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e per la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza; possono includere il finanziamento delle seguenti attività:

  • censimento, classificazione del rischio, verifica della sicurezza, progettazione, direzione lavori, collaudo, controlli in corso di esecuzione e finali,
  • altre spese tecniche necessarie per la realizzazione (rilievi, accertamenti, indagini, allacci, accertamenti di laboratorio etc.)
  • l’eventuale monitoraggio strutturale, comprese le spese, nei limiti complessivi sull’importo dei lavori previsti dall’articolo 5, comma 5, per l’effettuazione di rilievi, di studi e rilevazioni di traffico, del livello di incidentalità, dell’esposizione al rischio
  • la sistemazione delle eventuali vie secondarie transitabili dalla mobilità leggera, quali ciclovie o zone interamente pedonali, in quanto rientranti nel novero delle opere di protezione dell’utenza debole e di facilitazione alla transizione verso la mobilità dolce, insistenti sulla piattaforma stradale dell’opera d’arte, nella misura massima del 15% dell’importo totale dei lavori: si tratta di opere che vi rientrano come accessorie.

Sicurezza dei ponti/viadotti e tunnel: le risorse del MIT nel 2021

Il Ministero delle infrastrutture ha annunciato a fine anno 2021, lo stanziamento (con Decreto) di 450 milioni di euro del Piano Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) destinato al monitoraggio dinamico e il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel delle strade statali e delle autostrade.

Destinatari: Anas e concessionari autostradali e verrà distribuita per annualità, dal 2021 al 2026, ma solo dopo l’approvazione del piano degli interventi: il Decreto firmato prevede infatti l’attuazione di tutti gli interventi.

All’interno delle “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti” approvate l’anno scorso (vedi sotto) si indicano i requisiti e le indicazioni per il sistema di monitoraggio dinamico.

Progetti per la sicurezza di ponti, viadotti e tunnel: cosa devono contenere?

Devono contenere programmi, finalizzati a migliorare la sicurezza di ponti, viadotti e gallerie, devono prevedere l’attuazione di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi e l’installazione degli strumenti tecnologici necessari per una attenta pianificazione degli interventi di manutenzione e per l’identificazione dei punti più vulnerabili, considerando i rischi sismici, di smottamento e la vita dell’opera.

Sicurezza di ponti, viadotti e tunnel: le scadenze nel 2022

Entro il 31 maggio 2022, l’Anas e i gestori autostradali devono trasmettere agli uffici competenti del Mims e all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) l’elenco delle opere soggette al monitoraggio dinamico e il piano delle attività per l’attuazione del sistema dinamico di controllo, dal censimento delle strutture all’installazione della strumentazione, alla raccolta e elaborazione dei dati.

Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti

Con Decreto del Ministero delle Infrastrutture sono state approvate le Linee guida (consultabili e scaricabili a questo link) per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio di ponti e viadotti.

Previste già nel DL Semplificazioni, le attuali linee guida seguono le precedenti “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti” del CSLLP, emanate a maggio scorso ed il Vademecum del Ministero Infrastrutture per i concessionari per sicurezza viadotti del 2019.

Linee guida Ponti e viadotti del MIT: cosa contengono?

Le nuove regole costituiscono una sorta di vademecum per il controllo delle condizioni strutturali di ponti e viadotti, cavalcavia e opere similari, esistenti lungo strade statali o autostrade gestite da Anas o dai concessionari autostradali.
Attraverso le nuove linee guida vengono infatti definite per la prima volta in maniera unitaria e senza discrezionalità le modalità di realizzazione, attuazione, e gestione – in una prima fase sperimentale per un periodo non superiore ai 24 mesi – di un sistema di monitoraggio delle infrastrutture stradali di competenza di Anas o dei concessionari autostradali pubblici. L’attività di sperimentazione sarà eseguita dal centro di competenza del Dipartimento della Protezione Civile, il Consorzio interuniversitario ReLUIS sotto la supervisione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Sicurezza infrastrutture stradali. gli ultimi provvedimenti

Per approfondire sulla progettazione delle infrastrutture

Il Building Information Modeling (BIM) per le infrastrutture è il sistema di gestione digitale dei processi informativi per la progettazione, la costruzione e la gestione di opere lineari. In Italia la norma UNI 11337:2017 è il riferimento nazionale per tali attività. Il “Decreto BIM” (D.M. 560/2017), attuativo del Codice dei contratti pubblici, stabilisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione del BIM da parte delle stazioni appaltanti e degli operatori economici. 

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BIM per infrastruttureIl Building Information Modeling per le grandi opere lineari
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Nel volume sono descritte le tecnologie e le procedure specifiche della innovazione di processo introdotta dal BIM. Il testo si rivolge a stazioni appaltanti, imprese appaltatrici e società di ingegneria del comparto infrastrutturale

Redazione InSic

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