In questa pagina seguiamo gli aggiornamenti e le riflessioni del Consiglio nazionale degli Ingegneri sulla misura del SuperEcobonus introdotto dal Decreto Rilancio – DL 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77 (in S.O. n. 25, relativo alla G.U. 18/07/2020, n. 180).
Nell'articolo
SUPERBONUS: nuove modifiche: il disappunto del CNI sulla ripartizione delle quote (Maggio 2024)
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri critica l’emendamento al decreto legge Superbonus che cambia le carte in tavola per l’ennesima volta.
Si tratta del procedimento di conversione del DECRETO-LEGGE 29 marzo 2024, n. 39 “Misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 119-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, altre misure urgenti in materia fiscale e connesse a eventi eccezionali, nonche’ relative all’amministrazione finanziaria”, in vigore dal 30 marzo 2024.
note: Entrata in vigore del provvedimento: 30/03/2024
Al momento, in Commissione Finanze del Senato, l’emendamento del Governo al decreto legge Superbonus contiene, tra le altre cose, la norma che prevede, relativamente alle spese legate al Superbonus sostenute nell’anno 2024, la ripartizione della detrazione in dieci quote annuali invece di quattro. La norma si applicherà anche al Sismabonus.
Ripartizione della Detrazione Superbonus: cosa riguarda?
La detraibilità in dieci anni delle spese per interventi col Superbonus riguarda un ammontare di detrazioni fruibili pari a quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025. La misura, la cui retroattività evidentemente è limitata al solo 2024, naturalmente avrà un certo impatto sui cittadini e sulle imprese che hanno effettuato e fatturato i lavori in Superbonus nel corso di quest’anno e che hanno maturato il diritto alla detrazione, facendo saltare le loro pianificazioni fiscali creando dunque delle difficoltà.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri esprime il forte disappunto per l’ennesima modifica alla norma che genera totale disorientamento in tutti i cittadini e gli operatori interessati. Il Superbonus si è ormai configurato come il provvedimento soggetto in assoluto al maggior numero di modifiche, sin dal giorno in cui è stato varato. Ogni giorno c’è una novità e questo crea in tutti i soggetti coinvolti uno stato di agitazione permanente. Chiunque si trovi di fronte alla necessità di fare un investimento, che sia un proprietario di un immobile, un’impresa o un professionista, ha il diritto di poter usufruire di meccanismi certi e duraturi nel tempo, tali da consentire la programmazione delle spese. In questo senso, questa ennesima svolta è inaccettabile.
Spese per il Superbonus: il commento di CNI
Inoltre, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri esprime una forte perplessità nei confronti delle cifre relative al Superbonus, sovente sbandierate al fine di giustificare gli interventi a tutela della finanza pubblica. Non si precisa mai abbastanza, ad esempio, che le citate altisonanti spese a carico dello Stato si riferiscono alla totalità dei Bonus e non al solo Superbonus. Inoltre, non si dice mai che si tratta di cifre lorde, alle quali andrebbero sottratte l’IVA e l’IRPEF versate su quegli importi da proprietari di immobili ed operatori interessati. In generale non vengono mai calcolati i ritorni, diretti e indiretti, che la spesa per Superbonus ha generato in termini di crescita del Pil, crescita dell’occupazione, crescita del gettito fiscale ed emersione di attività in nero.
Al di là di ogni valutazione di merito di quello che è stata l’esperienza del Superbonus, come CNI gradiremmo che il Governo riferisse dati precisi e certi su quella che è la reale spesa netta a carico dello Stato, perché soltanto basandosi su dati inconfutabili si potrà rendere concreta ogni possibile valutazione su come si potranno configurare eventuali futuri bonus, a nostro avviso necessari per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalle recenti direttive europee.
Superbonus: utilità e gradimento, la ricerca Euromedia Research (Agg. Novembre 2022)
Una ricerca di Euromedia Research su un campione di 1.000 cittadini tra il 28 ottobre e il 2 novembre 2022 fa luce sul gradimento della misura del Superbonus come strumento per combattere la crisi energetica e riqualificare il patrimonio edilizio.
Superbonus: è una misura utile?
I dati testimoniano un gradimento netto, l’81,2% degli intervistati ritiene il Superbonus in grado di attivare un processo di transizione ecologica; il77,3% degli intervistati rimarca i risultati utili e concreti sia da un punto di vista ambientale che economico
un 20% ritiene che, grazie agli incentivi, ci saranno reali benefici per la riduzione delle emissioni inquinanti, il 50% è comunque consapevole che tali interventi rappresentano solo una piccola parte di una vera transizione e non sempre con ritorni nel breve periodo (56%).
Superbonus: mercato edilizio italiano e ristrutturazioni
I dati diffusi da Euromedia vanno oltre il gradimento del Superbonus e testimoniano che i ¾ della popolazione dichiara di vivere in abitazioni che necessitano di adeguamenti strutturali e/o energetici e, tra questi, la grande maggioranza è disposta a intervenire con una riqualificazione. Su tale scelta rimane però discriminante per il 67,5% dei totali intervistati la presenza o meno degli incentivi.
Secondo la RPT risulta ancor più rilevante un dialogo propositivo con il Governo – MEF per identificare, in un Tavolo di lavoro dedicato, proposte strutturali di modifica e integrazione alla normativa vigente, nella consapevolezza che le valutazioni finanziarie degli incentivi devono accompagnarsi a quelle economiche e sociali legate al destino di molte aziende, di altrettanti professionisti del settore e di moltissime famiglie che hanno creduto nella bontà e nell’efficacia delle detrazioni fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo del nostro Paese.
Superecobonus: negli ultimi 8 mesi del 2022 26,8 miliardi di euro di investimento (Agg. Settembre 2022)
In occasione del Forum Roma Innovation Hub, Armando Zambrano ha commentato le ultime stime, elaborate dal Centro Studi CNI, sull’impatto economico determinato dalla spesa per Superecobonus 110% negli ultimi 8 mesi.
26,8 miliardi di euro nel 2022: luglio e Agosto Superecobonus, spesa record
Da gennaio ad agosto 2022 gli investimenti per l’efficientamento energetico degli edifici hanno raggiunto la cifra record di 26,8 miliardi di euro che equivalgono a 29,5 miliardi di detrazioni a carico dello Stato. Nel solo mese di luglio 2022 la spesa impegnata con il Superecobonus 110% è stata pari a 4,5 miliardi di euro a fronte di 1,8 miliardi di luglio 2021; lo scorso mese di agosto la spesa è stata pari a 3,2 miliardi a fronte dei 2 miliardi del medesimo mese dell’anno precedente.
Superecobonus: 440.000 unità di lavoro in più
Il Centro Studi CNI stima che i 26,8 miliardi di euro investiti negli ultimi 8 mesi abbiano attivato una produzione complessiva di almeno 56 miliardi e abbiano generato 440.000 unità di lavoro. Se la spesa a carico dello Stato tra gennaio e agosto ammonta a più di 29 miliardi di euro, il gettito fiscale derivante dalla realizzazione dei lavori è stimato, in modo molto prudente, in non meno di 11 miliardi di euro, senza considerare il gettito che dovrebbe derivare dalla produzione complessiva indotta dalla spesa per Superecobonus.
Superecobonus: 18 miliardi di spesa a carico dell’Italia
Questo significa che la spesa effettiva a carico dello Stato per gli investimenti attivati negli ultimi 8 mesi non è di 29 miliardi ma di 18 miliardi circa, da ripartire peraltro in 4 anni. L’impatto in termini di disavanzo sui conti pubblici andrebbe analizzato, pertanto, anche in questi termini. Ciò che lo Stato spende per cercare di raggiungere un importante obiettivo di efficientamento energetico, viene in una buona misura mitigato da un gettito fiscale di dimensioni non trascurabili.
“E’ difficile negare che all’incremento del gettito fiscale dell’11% , registrato tra gennaio e luglio 2022, certificato dall’ultimo Bollettino MEF delle Entrate Tributarie abbia contributo in parte la grande mole di lavori attivati dal Superecobonus 110%”. Il cosiddetto extra gettito ammonta a 30,3 miliardi di euro ed uno dei maggiori contributi è stato dato dalle ritenute sui redditi del settore privato e da quelle sul lavoro autonomo. Ciascuno tragga le proprie conclusioni da questi dati. Il Superecobonus 110% è, forse, l’unico strumento di cui il Paese dispone per procedere al risanamento energetico degli edifici generando nel contempo reddito e occupazione.
Armando Zambrano
Superbonus: pronti a chiudere?
“Di fronte alla crisi energetica che ci aspetta nei prossimi mesi vogliamo veramente chiudere la stagione dei Superbonus nel 2025? E’ ormai urgente che la classe politica indichi con esattezza cosa intende fare, perché oggi la questione sia delle dispersioni termiche del nostro patrimonio edilizio che dei tagli alle forniture di gas, appaiono, almeno a noi tecnici, gravemente sottovalutate. Da mesi il CNI e l’RPT chiedono al Governo di impostare un piano che rimoduli in modo sostanziale l’uso dei Superbonus 110%, anche abbassando il livello delle detrazioni, trovando certamente un punto di equilibrio tra il contenimento del disavanzo pubblico e la necessità di un piano capillare di risanamento degli edifici. Si prenda coscienza, però, che i Superbonus vanno collocati in una seria e duratura strategia di efficientamento e risparmio energetico del patrimonio edilizio”.
SuperEcobonus: a Maggio attivati lavori per 3,2 miliardi di euro (Agg. Giugno 2022)
Secondo i dati del Centro Studi CNI, da gennaio 2022 gli impegni di spesa raggiungono i 14,4 miliardi di euro: non sembrano ancora visibili gli effetti generati dalle ultime norme “restrittive” imposte a professionisti e imprese che operano con il Superecobonus 110%.
A maggio 2022 la spesa è stata pari a 3,2 miliardi di euro, una cifra poco al di sotto di quanto registrato ad aprile scorso e comunque su livelli elevati. E’ quanto emerge dalle elaborazioni effettuate dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri.
Superecobonus: investimenti nei condomini
La parte più consistente degli investimenti attivati fino ad oggi, riguarda i condomini. Quasi il 50% degli oltre 30 miliardi di lavori avviati a metà 2020 riguardano questo tipo di strutture, mettendo così in dubbio l’ipotesi, avanzata da alcune parti, che i Superbonus 110% vengano usati per lo più per le cosiddette villette ed in particolare per le seconde case in luoghi di villeggiatura.
Vale la pena di sottolineare che ciò che sempre più spesso viene impropriamente definito con il termine di “villetta” altro non è che l’edificio unifamiliare, quindi una normale prima casa (non di lusso, perché il Superecobonus non è ammesso per questo tipo di abitazione), ovvero una tipologia di immobile ampiamente presente in tutti i centri abitati del territorio italiano.
Gli edifici unifamiliari hanno assorbito fino ad oggi il 33,8% degli investimenti attivati, mentre il restante 17,3% riguarda le unità locali funzionalmente indipendenti.
Gli impegni di spesa raggiunti a maggio 2022 sono tra i più elevati mai registrati, di poco inferiori a quanto registrato ad aprile scorso e sotto la cifra record di oltre 4 miliardi registrati a dicembre 2021.
Superbonus 110%: spesa complessiva di 30,6 miliardi di euro
Dall’istituzione dei Superbonus 110% a luglio 2020 fino ad oggi la spesa complessiva è stata di 30,6 miliardi, per una spesa complessiva a carico dello Stato pari a 33,7 miliardi di euro. Il 70% della spesa finora contabilizzata fa riferimento a lavori ormai conclusi.
Spesa Supercobonus nel 2022: 14 miliardi di euro
E’ bene rilevare infine che da gennaio di quest’anno ad oggi gli investimenti per Superecobonus 110% hanno superato i 14 miliardi di euro, a fronte dei 3 miliardi che si registravano a maggio dello scorso anno. Lo scenario dunque appare in forte e continuo cambiamento e la spesa per questa misura accelera a ritmi estremamente consistenti, nonostante il sovrapporsi continuo di norme che rendono sempre più complesso accedere a tali interventi.
Superbonus 110%: regole dall’Europa sulla prestazione energetica in edilizia
Sembra giunto il momento di ridefinire il quadro complessivo in cui si collocano i Superbonus 110%. Occorre ricordare che l’Unione Europea intende ormai dare seguito alla proposta di Direttiva 2021/0426 su “La prestazione energetica nell’edilizia” con cui intende attivare un piano di sostanziale efficientamento energetico di tutto il costruito in un’ottica di risparmio energetico e di riduzione di emissioni nocive. Proprio il Superecobonus si pone in questa prospettiva ineludibile per il nostro Paese come per il resto dei membri dell’Unione Europea.
Superbonus 110%: CNI: come gestirlo?
Dopo l’esperienza piuttosto contrastata di questo ultimo anno e mezzo sarebbe utile comprendere se e in che misura le forze politiche intendono dare un respiro di lungo periodo ai Superbonus, semplificando magari la normativa ed eliminando meccanismi che possono generare alcune distorsioni dei meccanismi di domanda e offerta di interventi di riqualificazione degli edifici.
Infine per poter valutare più approfonditamente l’impatto ad oggi generato dalla spesa per Superbonus, sarebbe utile, anzi indispensabile, poter disporre di dati più dettagliati e più facilmente accessibili, a cominciare dall’ammontare dei volumi su cui si è intervenuti con opere di risanamento incentivato con bonus fiscali, fino ad un maggiore dettaglio delle spese anche per il Supersismabonus 110%, di cui si sa molto poco. Solo attraverso un’analisi approfondita di dati sarà possibile avviare una riflessione sull’efficacia di tali strumenti e sui percorsi futuri da intraprendere per il risanamento energetico degli edifici in Italia
Superecobonus: 8 miliardi di euro spesi nel primo trimestre 2022 (Apr. 2022)
Prosegue a ritmi serrati il livello degli investimenti per opere con Superecobonus con detrazioni al 110%. Nei primi tre mesi del 2022 gli impegni di spesa si sono attestati a 8 miliardi di euro. Nel solo mese di marzo la spesa è stata di 3 miliardi di euro, il livello più alto nell’ultimo anno dopo quello registrato a dicembre 2021 (4,2 miliardi di euro). Il Centro Studi CNI stima che questa spesa abbia attivato, ad inizio anno, una produzione complessiva nel sistema economico di circa 17 miliardi di euro, coinvolgendo 131.000 unità di lavoro. Il contributo alla formazione del Pil è stimato in 10 miliardi di euro.
I dati indicano chiaramente che, nonostante la presenza di norme sempre più complesse e fortemente penalizzanti, soprattutto per i professionisti dell’area tecnica, la domanda delle famiglie ad interventi per l’efficientamento energetico degli edifici resta sostenuta.
Superecobonus: le dichiarazioni CNI
“A marzo 2022 la spesa per Superecobonus ha raggiunto cifre decisamente elevate, segno che l’interesse da parte dei proprietari di immobili resta molto alto. Per contro le pesantissime sanzioni penali a cui i professionisti tecnici rischiano di incorrere – stabilite col Dl Sostegni Ter – rappresentano l’ennesimo ostacolo per cercare di ridimensionare fortemente il ricorso ai bonus per l’edilizia. Rischiamo una sorta di schizofrenia che farà saltare il sistema e andrà a detrimento della collettività. Il Governo dovrebbe decidere se investire veramente su questi strumenti il cui obiettivo è quello di rendere più efficiente il patrimonio edilizio o porre fine ad un processo di cui però il sistema ha urgente bisogno. L’aumento del prezzo del gas e di tutte le altre risorse energetiche in questo momento per noi indica chiaramente la strada da seguire senza indugio. Attendiamo di capire la posizione del Governo”.
– Armando Zambrano, Presidente CNI –
Spesa per Superecobonus: oltre 24,2 miliardi di euro
Dall’avvio degli interventi con Superecobonus (autunno 2020) ad oggi la spesa complessiva ha raggiunto i 24,2 miliardi di euro, che hanno generato finora detrazioni a carico dello Stato per 26,6 miliardi di euro.
Dei lavori attivati nell’ultimo anno e mezzo, il 70,1% sono stati conclusi e gli edifici finora coinvolti nell’opera di risanamento energetico sono 139.029. E’ bene osservare che esprimere valutazioni di merito sull’impatto del Superecobonus considerando il numero di edifici coinvolti può essere molto fuorviante, in quanto il parametro da prendere in considerazione (ma su cui finora non si hanno indicazioni) sono i metri quadri su cui si è intervenuti.
Spese per Superecobonus nei condomini
Occorre infatti tenere presente che, finora, la quota più consistente di investimenti realizzati finora con Superecobonus è stata assorbita dai condomini, che sviluppano mediamente più metri quadri rispetto alle altre tipologie di costruzioni.
Attualmente, dei 24,2 miliardi spesi finora, il 48,7% ha riguardato gli edifici condominiali, il 33,5% gli edifici unifamiliari ed il restante 17,7% le unità locali funzionalmente indipendenti.
Sanzioni penali per Superecobonus
Con la legge 25/2022, di conversione in legge del dl n. 4/2022, sono state fortemente inasprite le sanzioni penali in capo ai professionisti tecnici che dovessero dichiarare il falso in sede di asseverazione dei lavori. Premesso che tale risposta sanzionatoria da parte dell’Ordinamento appare sproporzionata rispetto alle attività fraudolente che si intendono prevenire, questa è l’ennesima norma che rischia di rendere sempre più complicato l’accesso ai Superbonus.
Il Governo ed il Parlamento dovrebbero ricordare che degli oltre 4 miliardi di euro di frodi connesse ai bonus per l’edilizia denunciate finora, solo una quota ridotta riguarda i Superbonus. Creare continuamente allarmismi e rendere sempre più complicate le norme di accesso e di controllo relative alla spesa per Superbonus non porterà vantaggi a nessuno, né alle famiglie né al processo di risparmio e di risanamento energetico di cui il Paese in questo momento ha estremo bisogno.
Per approfondire sul SuperEcobonus
Superbonus 110: come ottenerlo? tutti i link utili
Per orientarsi sul Superbonus:
il Governo ha realizzato un portale di riferimento: http://www.governo.it/superbonus, dove, oltre a tutte le informazioni sui requisiti e su come ottenere la detrazione
per compilare e protocollare le asseverazioni e i documenti previsti dalla normativa sul Superbonus 110% (art. 119 legge n. 77/2020 e dal Decreto Asseverazioni del 6 agosto 2020) occorre andare al sito detrazionifiscali.enea.it
Informazioni e approfondimenti sul Superbonus 110% sono disponibili al seguente link https://www.efficienzaenergetica.enea.it/detrazioni-fiscali/superbonus/approfondimenti.html
per approfondire tutta la disciplina, il Volume EPC “Valutare il rischio sismico“, che analizza, fra l’altro, la disciplina del Sismabonus e del Superbonus 110% (D.L. n. 34/2020) ed è completo di tutti gli aggiornamenti fiscali.
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