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SUPERBONUS e Bonus edilizi: ancora efficaci per il miglioramento energetico degli edifici – Audizione RPT alla Camera

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In questa pagina riportiamo le considerazioni della Rete Professioni Tecniche e le proposte migliorative del Superbonus per l’edilizia.
Le osservazioni hanno riguardato le diverse novità normative emerse soprattutto con i Decreti Sostegni e Aiuti, in particolare nel meccanismo delle detrazioni ed in materia Cessione dei Crediti.

Seguiamo tutte le indicazioni e commenti fornite dalla Rete sull’argomento a partire dalla sua introduzione, per comprendere quali siano, secondo gli operatori dell’edilizia, le soluzioni migliorative preferibili per l’applicazione del Bonus, in base all’evoluzione della disciplina.

Nell'articolo

Bonus edilizi da rimodulare: RPT, sono determinanti per il miglioramento energetico degli edifici

La Rete Professioni Tecniche è stata audita presso la Commissione Ambiente della Camera in merito all’Indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi edilizi. In rappresentanza della RPT sono intervenuti il Coordinatore Armando Zambrano e il Consigliere Maurizio Savoncelli.

La Rete ha sottolineato come l’insieme delle detrazioni fiscali destinate al risanamento parziale o totale degli edifici (Ecobonus, Bonus facciate, Sismabonus) rappresentino strumenti utili ed efficaci per intervenire su un patrimonio edilizio, come quello italiano, in larga parte vetusto ed inefficiente dal punto di vista energetico quanto da quello statico.

I dati sulle costruzioni italiane

Degli oltre 12 milioni di edifici residenziali presenti nel Paese, il 64% è stato costruito prima del 1977 ed un ulteriore 20% tra il 1977 ed il 1990, ossia in epoche in cui tecniche ed accorgimenti legati al risparmio energetico ed al rafforzamento strutturale dell’edificio in un’ottica anti-sismica non esistevano o venivano raramente applicati. L’Enea certifica che gli incentivi utilizzati dagli italiani tra il 2014 ed il 2021 (bonus con detrazione compresa tra il 50% ed il 70%, escludendo i Super ecobonus) garantiscono un risparmio energetico di 11.152 GWh/anno che convertiti in metri cubi standard di gas corrispondono a 1 miliardo di smc/gas. Gli incentivi hanno aperto la strada ad una maggiore attenzione dei singoli proprietari di immobili al tema del risanamento degli edifici, ma è col Superbonus 110%, quindi con livelli di detrazione particolarmente elevati, che il livello di attenzione delle famiglie ai temi delle ristrutturazioni, soprattutto in termini energetici, ha subito un’impennata. Di conseguenza, tra agosto del 2020 e marzo 2023 i GWh/anno risparmiati sono saliti a 14.170.

Superbonus 110%: le criticità indicate da RPT

La RPT riconosce che i Superbonus 110% sono stati pensati in un momento estremamente critico per il Paese. Per questo non è possibile pensare che tali livelli di sgravio possano reggere a lungo. La formula della detrazione fiscale superiore al 100% delle spese per interventi sugli edifici, inoltre, è stata particolarmente apprezzata dai beneficiari finali ma i dati più recenti sull’elevato livello di disavanzo pubblico generato dai Superbonus rendono necessaria una riformulazione. Al tempo stesso bisogna ammettere che il contributo al risparmio energetico ed al contenimento di immissione di sostanze inquinanti dato dal Super ecobonus è stato rilevante. Di conseguenza, lungi dal rinunciarvi occorre procedere ad una rimodulazione dei meccanismi di funzionamento di tali bonus affinché il percorso di risanamento energetico degli edifici residenziali non si interrompa senza tuttavia gravare in modo insostenibile sul bilancio dello Stato.

Ecobonus e Sismabonus: appello al Governo

A questo proposito, la RPT auspica che il legislatore e, più in generale, il decisore politico possa dare un respiro di più lunga durata, rispetto ai tempi attualmente previsti, all’Ecobonus ed al Sismabonus con detrazioni al 90%. Il risanamento degli edifici ed il raggiungimento di reali obiettivi di risparmio energetico, per non parlare degli obiettivi di contrasto al rischio simico, infatti, richiedono un tempo sufficientemente lungo per spingere i proprietari di immobili ad agire.

Rimodulazione dei bonus edilizia

Quanto alla rimodulazione dei bonus, secondo le ipotesi elaborate dal Centro Studi CNI, il meccanismo generale potrebbe essere di questo tipo:

  • una quota parte delle spese viene finanziata con il meccanismo delle detrazioni fiscali da riportare nella dichiarazione dei redditi del contribuente per un periodo di 15 anni in modo da limitare il caso degli incapienti;
  • la parte restante della spesa viene finanziata da un mutuo trentennale a tasso agevolato, per il quale lo Stato potrebbe accollarsi per intero la quota interessi. Le spese, in questo modo, verrebbero in primo luogo diluite nel tempo al fine di gravare il meno possibile sui proprietari di immobili.

La gestione dei crediti di imposta

Detto questo, serve un miglioramento nella gestione dei crediti di imposta. In questo senso la RPT propone: la possibilità, per gli operatori abilitati, di offrire i crediti fiscali acquisiti anche ai propri clienti, privati o professionali, consentendo altresì, agli operatori ma anche ai correntisti, di modulare il lasso temporale di utilizzo di tali crediti; la possibilità, per gli Enti previdenziali Ordinistici, di svolgere sia una funzione di garanzia nella cessione dei crediti che di acquisizione dei medesimi se maturati dai professionisti iscritti; la realizzazione di una piattaforma unica di controllo nelle varie fasi della cessione dei crediti, che eviti il ricorso ad entità finanziarie, società advisor ed assimilate che, oltre a generare degli extra-costi, spesso assumono una funzione impropria atta a ritardare se non a bloccare la cessione e quindi il funzionamento del meccanismo (vedi la richiesta di prove-video). meccanismi di incentivazione fiscale che possano calmierare i costi delle cessioni, evitando improprie speculazioni; valorizzazione dei pareri della Commissione di monitoraggio presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; norme che disciplinino i cosiddetti General contractor chiarendone i ruoli, i limiti e le responsabilità.

Nell’occasione la RPT ha messo a disposizione della Commissione un documento che contiene tutte le analisi, le valutazioni e le proposte che i professionisti tecnici hanno elaborato nel rispetto di uno spirito di collaborazione costruttiva.

Cessione del credito emendamento RPT al Decreto 11/2023 (Agg. Marzo 2023)

La Rete Professioni Tecniche ha inviato alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati una serie di emendamenti relativi al decreto legge n.11 del 16 febbraio 2023, recante le misure urgenti in materia di cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi, nell’ambito dell’attività di revisione e miglioramento del testo in vista della conversione in legge.

Le modifiche presentate dalla RPT riguardano

  • PERIODO PONTE: primo comma dell’articolo 2 e prevedono lo spostamento della decorrenza del decreto a partire dal prossimo 30 settembre, a patto che i lavori siano conclusi entro il 30 settembre del 2024. Questo perché è necessario tutelare la fiducia della collettività nel Governo e nel Parlamento, inserendo un “periodo ponte” ragionevolmente esteso, in modo da consentire ai soggetti legittimati ed interessati di gestire la fase di avvio delle attività di efficientamento degli immobili con un orizzonte certo. La RPT, poi, ha chiesto due emendamenti al comma 2 dello stesso articolo, in modo da consentire una gestione meno problematica dell’entrata in vigore delle nuove regolamentazioni e rendere meno foriere di contestazioni le decorrenze delle stesse.
  • APPLICAZIONE EX IACP: dopo il comma 2, ha proposto alcune aggiunte. Il comma 2bis inserisce l’esclusione degli ex IACP dall’applicazione dell’art. 2 comma 1, per gli interventi che siano già stati oggetto di gare ad evidenza pubblica e dove sia presente la proposta di aggiudicazione. Questo per evitare il blocco delle procedure amministrative già aggiudicate. Nella situazione attuale, infatti, per i soli ex IACP il blocco interviene a posteriori su procedure già assegnate con data certa con le aggiudicazioni, ma dove in molti casi non sono iniziati i lavori perché sono in fase di firma dei contratti o in verifica dei progetti esecutivi e per tale motivo non ci sono nemmeno le CILA all’entrata in vigore del provvedimento. Per questi casi è necessario prendere, come elemento di riferimento alla data di entrata in vigore del decreto, non la CILA o l’inizio lavori, bensì la chiusura della procedura amministrativa con la “proposta di aggiudicazione” da parte della amministrazione aggiudicatrice. Il comma proposto 2 ter prevede anche l’ampliamento sino al 31.12.2025 delle spese sostenute.
  • rimodulazione della scadenza del 30 giugno 2023 quale data di rilevazione dello stato di avanzamento lavori al 60% e del termine lavori al 31.12.2023. Tale scadenza è incompatibile con la procedura che gli ex IACP hanno dovuto sostenere, penalizzante rispetto ai privati non soggetti a tale obbligo. Gli ex IACP, infatti, per permettere la realizzazione dei lavori sulla parte del loro patrimonio di intera proprietà pubblica, non hanno potuto procedere ad assegnazione diretta alle imprese, come per tutti gli altri soggetti previsti dalla normativa, ma hanno dovuto ricorrere a procedure ad evidenza pubblica che hanno comportato un iter temporale di 18/24 mesi per giungere all’aggiudicazione. In questo caso, pertanto, si propone lo spostamento della previsione di chiusura dei lavori al 31.12.2025.
  • RECPERO DEI BORGHI: l’emendamento aggiunge una norma sulla possibilità, per il recupero dei borghi, di incentivare anche forme di ricettività diffusa ed housing sociale,  per la loro rivitalizzazione.
  • UNITà ABITATIVE UNIFAMILIARI: Il nuovo comma 2bis, poi, mira a salvaguardare le unità abitative unifamiliari, particolarmente penalizzate dalle varie modifiche normative sulla cessione dei crediti. Per questo prevede una disposizione interpretativa ad hoc e di una salvaguardia dei titoli edilizi (SCIA/CILA) presentati entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Il nuovo comma 2 quinquies infatti pone, al fine della ultimazione dei lavori, la data del 30.6.2023 anziché il 31.3.2023.

CESSIONE DEI CREDITI: RPT, una scelta autolesionista e discriminatoria

Un’altra modifica riguarda il comma 4 dell’art.2 relativamente alla eliminazione della cessione delle detrazioni fiscali, non solo dello sconto fattura, che opera una discriminazione a danno sia dei meno abbienti che della classe media dei cittadini italiani. Impedendo di cedere il beneficio fiscale a terzi e potendolo solo “compensare” con i tributi e la tassazione dovuta all’erario pubblico dal beneficiario si opera una discriminazione fra i cittadini, dato che solo coloro che dispongono di una propria risorsa finanziaria, possono accedere al sostegno erariale. Una scelta autolesionista se si considera che sia l’efficientamento energetico che gli interventi antisismici, sono “interessi pubblici forti” di livello costituzionale. Pertanto la RPT propone di ripristinare quanto abrogato, assumendo a riferimento il limite massimo dell’applicazione per il “regime forfettario dell’IVA” (85mila euro), consentendo anche alla stragrande maggioranza dei professionisti di eseguire gli interventi sugli immobili in loro possesso per l’espletamento delle loro attività.   

Cedibilità dei crediti del Superbonus: solo pro-tempore

Infine, la RPT, ha proposto l’inserimento, dopo l’art. 2, dell’articolo 2bis che risponde alla necessità di superare le situazioni pregresse, alla luce del susseguirsi di interventi normativi significativi in materia di Superbonus. Ciò è possibile solo attraverso il ripristino, pro tempore, dei meccanismi di libera cedibilità dei crediti maturati prima dell’entrata in vigore della norma. Nell’ottica di ottimizzare la gestione dei crediti da Superbonus e di tutelare i professionisti che abbiano maturato tale tipologia di crediti la RPT ritiene opportuno che, senza oneri per lo Stato, le Casse di previdenza e gli enti previdenziali ordinistici possano garantire, come già fanno in altri contesti, la cessione dei crediti da parte dei professionisti che non sono finanziariamente in grado di gestire il processo. L’articolo, inoltre, mira ad evitare ostacoli e documentazioni inutili e aggiuntivi, a carico dei professionisti, rispetto alle previsioni di legge. Si propone, infine, di consentire anche ai professionisti coinvolti di poter usufruire della garanzia SACE prevista dal DL 6/23 (Decreto Aiuti Quater) prevista per le imprese. Ciò consentirebbe anche a questi ultimi di disporre della capacità finanziaria necessaria.

La RPT auspica che gli emendamenti presentati possano essere accolti integralmente ed esprime ringraziamento per l’attenzione ricevuta dalla Commissione Finanze della Camera e per il lavoro svolto dal relatore Andrea De Bertoldi.

DECRETO CESSIONE CREDITI: GOVERNO DISPONIBILE A VALUTARE PROPOSTE DI MODIFICA (Febbraio 2023)

La RPT ha partecipato con un gruppo ristretto di sigle che rappresentano il mondo della filiera dell’edilizia alla riunione col Governo annunciata nello scorso Consiglio dei Ministri dopo il varo del DL11/2023, il Decreto Cessione dei Crediti, avanzando le proposte dei professionisti tecnici per superare le difficoltà in tema di cessione crediti.

La Rete segnala la disponibilità da parte del Governo ad ascoltare le proposte per migliorare il decreto sulla cessione dei crediti, superando le maggiori difficoltà che si sono venute a creare.

Quali sono gli elementi emersi dall’incontro? Li riassumiamo di seguito.

  • Il Ministro del MEF Giorgetti ha tenuto a precisare che i provvedimenti che il Governo ha intrapreso sulla cessione dei crediti sono stati indotti dall’orientamento di Eurostat di considerare deficit gli importi relativi agli incentivi già decisi e non quelli effettivamente spesi nell’anno considerato. Però il Governo sarebbe aperto ad ogni suggerimento e contributo utile al miglioramento del decreto e alla soluzione dei problemi, quali, ad esempio, la spinosa questione dei crediti bloccati.
  • Le sigle che hanno partecipato al confronto, in ogni caso, hanno sottolineato la necessità di assumere una posizione forte, intervenendo soprattutto sull’operatività del settore bancario. Non tanto con iniziative quali la cartolarizzazione dei crediti, processo complesso che richiede tempi di attuazione lunghi, quanto piuttosto estendendo il plafond di crediti scontabili da parte degli istituti bancari utilizzando le somme versate con gli F24 dei propri clienti.

Cessione dei Crediti: RPT chiede la garanzia SACE anche per l’acquisto dei crediti dei professionisti

  • RPT suggerisce la possibilità di prevedere la garanzia SACE anche per l’acquisto dei crediti dei professionisti.
  • E’ stata chiesta, poi, una proroga per quegli interventi di cui è stata già fatta la progettazione, consentendo ancora l’utilizzo del credito di imposta, al fine di portare a termine i lavori.
  • Per gli interventi nelle zone sismiche ha proposto di prorogare i bonus edilizi in un arco di tempo ragionevolmente lungo, anche con percentuali di incentivo inferiori, privilegiando gli interventi nelle zone interessate dalla ricostruzione o da forte rischio sismico.
  • chiede di mantenere il Superbonus per le zone del cratere del sisma del 2016, al fine di accelerare l’opera di ricostruzione. Inoltre, la RPT ha riproposto un attento ragionamento sull’adozione di un Piano di prevenzione sismica, di cui ha consegnato un apposito studio.
  • Per l’edilizia libera, infine, ha suggerito l’utilizzo delle sole fatture e l’alleggerimento delle procedure, affidandosi alla dichiarazione del professionista incaricato.

Decreto Cessioni del Credito: la posizione del Governo

Al termine del confronto, il Governo ha esortato le sigle partecipanti a coordinarsi al fine di giungere con rapidità ad una sintesi delle più importanti proposte di revisione del decreto. Da parte sua, ha garantito la disponibilità a proseguire il confronto per superare le difficoltà burocratiche nell’ambito della modifica del decreto, anche considerando i prossimi passaggi parlamentari. Inoltre, ha annunciato l’apertura di un Tavolo tecnico cui parteciperanno le associazioni di categoria intervenute, finalizzato all’individuazione di norme transitorie che aiutino il passaggio dal regime precedente a quello attuale. Particolare attenzione sarà rivolta alle problematiche delle piccole imprese e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma. Le associazioni che hanno partecipato all’incontro, infine, si incontreranno nelle prossime ore per elaborare una proposta comune.

DECRETO AIUTI-QUATER: LA RPT chiede che i bonus edilizia siano strutturali (Agg. novembre 2022)

La Rete Professioni Tecniche è stata ricevuta Martedì 29 novembre in audizione presso la Commissione bilancio del Senato della Repubblica, nell’ambito delle consultazioni sul disegno di legge n. 345 (decreto-legge Aiuti quater).

Tre i temi sui quali la rete ha avanzato proposte:

  • Bonus edilizi: nel prossimo Decreto Aiuti Quter auspicabile ottenere un incentivo che sia strutturale e quindi costante nei tempi lunghi, finalizzato all’efficientamento energetico e alla riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio del nostro Paese.
  • Rischio sismico e Dissesto: chiesto ii rilancio del Piano per la prevenzione sismica che, alla luce dei recenti tragici avvenimenti di Ischia, andrebbe affiancato anche da un Piano di intervento contro il rischio idrogeologico.
  • Sicurezza degli edifici, infine, la Rete ha riproposto l’introduzione del Fascicolo del fabbricato.

La RPT ha poi espresso alcune considerazioni sulle misure dei bonus edilizi:

  • prende atto che le detrazioni fiscali al 110% andavano considerate come un intervento di durata limitata nel tempo
  • ritiene accettabile l’abbassamento del livello di detrazione al 90% nonostante i professionisti tecnici ritengano auspicabile che si debba arrivare al 100% delle spese per il Sismabonus, data la complessità dell’intervento ed il suo carattere strategico, legato alla sicurezza delle persone.
  • Il Dl Aiuti-quater, viene considerato dalla RPT come il primo passo di un processo più articolato (che si auspica rapido) di riorganizzazione complessiva di tutti gli incentivi per interventi di ristrutturazione profonda del patrimonio edilizio. Riorganizzazione che dovrebbe tenere conto delle evidenze emerse dall’avvio del meccanismo del cosiddetto Superbonus.
  • Durata dei bonus. La RPT ritiene necessario rispettare almeno due condizioni:
    1. durata medio-lunga (almeno 10 anni per interventi realmente efficaci);
    2. detrazione fissata tra il 90% e il 100%, senza prevedere ulteriori riduzioni nel futuro.
  • Cessione dei crediti d’imposta, la RPT ha avanzato una serie di proposte e strumenti per migliorarne la gestione, anche con il coinvolgimento delle Casse professionali.
  • Interventi di risanamento del patrimonio edilizio: secondo RPT occorre non soffermarsi unicamente sul costo nudo e crudo degli incentivi a carico dello Stato, ma dare il giusto peso ai ritorni positivi in termini di Pil aggiuntivo, occupazione e maggiori incassi fiscali, senza dimenticare gli ingenti risparmi sulla bolletta energetica del Paese.

Decreto Aiuti bis – la RPT avanza alcune proposte per sbloccare la cessione dei crediti

Nelle prossime ore il Decreto Aiuti Bis andrà in aula per la conversione in legge. In tale occasione, la Rete Professioni Tecniche ha inviato alcune proposte per sbloccare la cessione dei crediti che sta condizionando pesantemente la vita di molte aziende italiane. In particolare, la RPT chiede fortemente che vengano approvati gli emendamenti atti a semplificare le procedure e a ricondurre la responsabilità delle banche alla normale diligenza.

Il commento di RPT alla Circolare 23/E dell’Agenzia Entrate sul Superbonus

A proposito di quest’ultimo aspetto, la Circolare n. 23/E del 23 giugno 2022 dell’Agenzia delle Entrate afferma: “…ciascun cessionario deve sempre valutare, al momento dell’utilizzo in compensazione dei crediti fiscali acquisiti, di aver preventivamente operato con la necessaria diligenza all’atto dell’acquisto del credito, con speciale riguardo inter alia a quelli oggetto di sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria…”.

La RPT fa notare che questo passaggio, virtualmente finalizzato a chiarire i rapporti cedente-cessionario nell’abito dei crediti da Superbonus, in realtà li complica.

Intanto va registrata una sostanziale virata da parte della stessa Agenzia delle Entrate che, nella precedente Circolare 24/E/2020, al punto 9 osservava: 

“…I fornitori e i soggetti cessionari rispondono solo per l’eventuale utilizzo del credito d’imposta in modo irregolare o in misura maggiore rispetto al credito d’imposta ricevuto. Pertanto, se soggetto acquisisce un credito d’imposta, ma durante i controlli dell’ENEA o dell’Agenzia delle Entrate viene rilevato che il contribuente non aveva diritto alla detrazione, il cessionario che ha acquistato il credito in buona fede non perde il diritto ad utilizzare il credito d’imposta”.

La nuova circolare, dunque, mette in discussione la tutela del terzo in buona fede, in sintonia con il dettato normativo (artt. 119 e ss. del DL 76/20).

Responsabilità aggravate dei cessionari e livello di diligenza richiesto

Inoltre, la RPT fa notare che contestare ai correntisti le responsabilità aggravate dei cessionari, in caso di violazioni a monte sugli interventi edilizi, non appare così agevole. Ogni cessionario, infatti, risponde sia delle sanzioni, sia – in solido con il contribuente – dell’imposta dovuta, solo se l’Agenzia delle Entrate è in grado di dimostrarne il concorso nella violazione (in base all’articolo 9, comma 1, Dlgs 472/1997): concorso in termini di partecipazione consapevole, per quanto indiretta, alle violazioni commesse; oppure in termini di mancata diligenza. In assenza di queste prove, dovrebbe continuare a valere quanto già sottolineato dalla “vecchia” circolare: i cessionari che acquistano i crediti d’imposta in buona fede non perdono il diritto a utilizzarli.

Infine, in merito al livello di diligenza richiesto, la RPT fa notare che l’Agenzia delle Entrate ritiene che ciascun cessionario (acquirente) deve sempre valutare, al momento dell’utilizzo in compensazione dei crediti fiscali acquisiti, di aver preventivamente operato con la necessaria diligenza all’atto dell’acquisto del credito, con speciale riguardo a quelli oggetto di sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria. Tale richiesta di speciale diligenza, però, non trova riscontro in alcuna novità normativa.

Cessione dei crediti Superbonus: l’emendamento RPT

Per questo motivo, la RPT ha presentato un emendamento, ripreso anche da alcuni parlamentari, che per completezza riportiamo di seguito.

Dopo l’art. 16 è inserito il seguente articolo

16 bis (Semplificazioni in materia di cessione dei crediti relativi al cd. Superbonus)

1. L’art. 121, comma 4, del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77 è modificato come segue.
In calce sono aggiunte le seguenti parole: “Ai fini della presente legge si presume, in ogni caso, la buona fede dei cessionari, tenuti, come tali, solo all’ordinaria diligenza nella valutazione del credito oggetto di acquisto o di cessione”.

2. L’art. 122-bis, comma 4, del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77, è modificato come segue.
In calce sono aggiunte le seguenti parole: “Ferma la necessità di tutelare i cessionari in buona fede e di rispettare il principio di non inutile aggravamento dei procedimenti amministrativi”.

La RPT chiede fermamente che questo emendamento venga approvato, al pari delle altre proposte dei professionisti tecnici italiani che vanno nella direzione di una soluzione definitiva della questione dei crediti bloccati che, in una situazione sociale ed economica che si annuncia drammatica per il Paese, rischia di affossare definitivamente imprese e professionisti

Decreto Sostegni Ter: emendamenti della Filiera Costruzioni su sanzioni per tecnici asseveratori e proroga dei tempi di scadenza dei bonus edilizi (marzo ’22)

Obiettivo della PRT: ridurre il ricorso a risorse energetiche

La Filiera delle Costruzioni svolge da tempo, nell’interesse del Paese, un lavoro incessante sul tema dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale degli edifici. Le drammatiche vicende di questi giorni confermano l’urgente necessità di ridurre il ricorso a risorse energetiche esterne, incentivando l’uso delle energie rinnovabili e dei sistemi di isolamento delle costruzioni. Per questo motivo è necessario che i bonus edilizi possano essere utilizzati al massimo della loro efficacia.

I subemendamenti al Decreto Sostegni Ter dalla Filiera delle Costruzioni

A questo proposito, la Filiera delle Costruzioni ha trasmesso oggi (7/3/22) le proposte condivise di subemendamenti relativi al provvedimento AS 2505 “Decreto Sostegni Ter”, da utilizzare nel caso non fosse possibile la soppressione integrale del comma 2 dell’articolo 28-bis.

  • Il primo subemendamento recita: “il tecnico abilitato che, nelle asseverazioni di cui al comma 13, allo scopo di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri attesta falsamente l’effettiva realizzazione dell’intervento è punito con la multa da 10.000 a 50.000 euro”.
    Questa proposta è finalizzata a mitigare l’ingiustificato inasprimento delle sanzioni a carico dei professionisti in relazione ai bonus fiscali in edilizia. La previsione di una possibile elevatissima sanzione penale – prossima a quella, ad esempio, dell’omicidio stradale – riservata ai professionisti che svolgono attività di progettazione ed asseverazione delle opere ricomprese nei cosiddetti Superbonus costituisce un utilizzo improprio della sanzione penale, che dovrebbe riguardare fattispecie più significativamente lesive del pubblico interesse e del pubblico denaro.
  • Il secondo emendamento prevede che “Il massimale assicurativo per l’attività di asseverazione deve essere pari almeno al 10% del totale dell’importo complessivo degli interventi oggetto delle asseverazioni se l’ammontare degli stessi è inferiore a 5 milioni di euro IVA esclusa e pari almeno al 20% del totale dell’importo complessivo degli interventi oggetto delle asseverazioni se l’ammontare degli stessi è pari o superiore a 5 milioni di euro, IVA esclusa”.
    La modifica si ritiene necessaria perché il nuovo testo sulle assicurazioni rischia di far saltare la copertura assicurativa dei professionisti, generando ulteriore confusione nell’ordinamento perché la copertura assicurativa, come noto, costituisce un obbligo ineludibile per i professionisti. Un terzo emendamento prevede che restino comunque valide le polizze stipulate precedentemente al 26 febbraio 2022.
  • Gli ultimi due emendamenti sono relativi alla proroga al 28 febbraio 2023 e al 30 settembre 2022, rispettivamente dei tempi di scadenza dei bonus edilizi e dello stato di avanzamento lavori del 30%. Ciò perché l’incertezza scaturita dalla normativa sulla cessione dei crediti che, dallo scorso 27 gennaio 2022, si è, di fatto, determinata per effetto della formulazione originaria dell’articolo 28 del decreto-legge in esame, ha provocato un sostanziale blocco dell’operatività.

Cessione Crediti dei Bonus Fiscali: RPT si oppone (febb. 2022)

A seguito dell’emanazione del DL 4/2022, i professionisti tecnici rimarcano tutte le conseguenze negative derivanti dalla stretta sulla cessione del credito previsto all’art.28 del Decreto Sostegni ter che modifica la disciplina dello sconto in fattura e della cessione dei crediti d’imposta in materia edilizia ed energetica, escludendo la facoltà di successiva cessione a favore dei primi cessionari.

RPT: Superbonus, sì alla cessione dei crediti per almeno 20 anni (14/2/22)

La Rete Professioni Tecniche, in audizione al Senato, sottolinea come solo il 3% delle presunte frodi sono riconducibili al Superbonus

RPT: audizione al Senato sul Sostegni Ter. Un emendamento per ripristinare la cedibilità del credito

La Rete Professioni Tecniche è stata ricevuta oggi presso la Commissione Bilancio del Senato nell’ambito delle audizioni in merito al cosiddetto Decreto Sostegni Ter ed ha riferito, in particolare, sulla delicata questione relativa al Superbonus.

La RPT ha fatto presente alla Commissione che questa decisione rischia di eliminare, o comunque ridimensionare notevolmente, il mercato del Superbonus che, senza lo strumento della cedibilità del credito, dunque senza il supporto del sistema bancario, non ha alcuna possibilità di sopravvivenza. Di conseguenza, ha proposto un emendamento al decreto atto a ripristinare la cedibilità del credito al fine di tutelare migliaia di imprese, professionisti e centinaia di migliaia di lavoratori che hanno confidato nella misura in questione per investire e credere ancora nella possibilità di intervenire nel mercato edilizio, messo a dura prova da una crisi più che decennale.

RPT: perchè il no alla cessione del credito

La RPT ha contestato innanzitutto la ratio del provvedimento. Limitare la cessione del credito nel timore che si possano realizzare delle frodi sarebbe come limitare il transito nella rete autostradale per evitare violazioni dei limiti di velocità. Al di là di questo, i fatti evidenziano come nessuna delle ipotesi di irregolarità finora manifestate dall’Agenzia delle entrate – presentate dai media come frodi miliardarie – abbia avuto un vaglio definitivo da parte dell’Autorità Giudiziaria, unica abilitata nel nostro ordinamento ad accertare l’esistenza o meno di reati. Ne deriva che, allo stato, non vi è la certezza assoluta di frodi in maniera rilevante, nell’utilizzo del Superbonus.

Superbonus: i dati sulle frodi dall’Agenzia delle Entrate

Questo, peraltro, è confermato dal fatto che gli stessi dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, aggiornati al 31 dicembre scorso, attestano che solo il 3% del totale delle presunte frodi (per un importo di 132 milioni di euro) può ricondursi al Superbonus, che in termini assoluti rappresenta però oltre il 34% degli incentivi dal 2020.

Questo evidente paradosso si spiega con i numerosi controlli ed obblighi connessi al Superbonus, definiti nelle norme previste dagli artt.119 e 121 del Decreto Rilancio, anche con le modifiche successive, e quindi con l’attività essenziale di controllo preventivo offerto dai professionisti tecnici e contabili, con le asseverazioni ed i visti di conformità, coperti obbligatoriamente da assicurazione specifica a garanzia totale dell’impegno dello Stato, nonché con la maturazione del credito di imposta (e quindi della possibilità di cessione) solo a seguito di stati d’avanzamento dei lavori certificati dai professionisti, sempre rintracciabili in quanto iscritti negli Albi unici tenuti dai rispettivi Consigli Nazionali e immediatamente consultabili.

Cessione del credito: dove nasce la frode secondo RPT

Quanto alla cessione successiva del credito, è evidente che la possibile frode nasce dal credito originario e dalla sua legittimità, che, come detto, nei casi di Superbonus, è altamente controllata da norme anche precedenti al citato Decreto antifrode. Le successive cessioni, se relative al credito legittimo, manterranno ovviamente tale condizione.

Per questi motivi, laddove il Decreto Sostegni Ter nega la facoltà di successiva cessione del credito, la Rete Professioni Tecniche propone un emendamento che prevede di inserire quanto segue: “…con facoltà di una sola successiva cessione, e fatto salvo la possibilità di ulteriori cessioni successive a banche e a intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia”.

RPT: gli effetti della limitazione alla cessione del credito

Tale intervento è tanto più necessario se si considera che i continui tentativi di soppressione di una misura fiscale così efficace come il Superbonus gettano nell’incertezza più assoluta i lavoratori e le imprese del settore, costretti dal timore di una sempre imminente possibilità di interruzione del beneficio, a velocizzare al massimo i cantieri aperti, con potenziale riduzione della qualità finale e della dovuta attenzione delle norme di sicurezza dei cantieri. Rischi che non esisterebbero con la certezza di una relativa stabilità della misura.

Non solo. Secondo i dati contenuti in un documento della Camera dei Deputati sugli effetti economici dei bonus, peraltro in gran parte sovrapponibili con quelli già elaborati qualche mese fa dal Centro Studi CNI, nel periodo 1998-2021 lo Stato ha speso 401 miliardi in bonus che però, sommando le maggiori entrate fiscali ad essi connesse, i minori costi e il valore aggiunto creato a favore di imprese e lavoratori, si sono trasformati in un saldo positivo per 35,9 miliardi di euro. Nel periodo 2011-2021 a fronte di una spesa di 310 miliardi di euro, il saldo finale è attivo per 26 miliardi. Considerando, infine, il solo 2021, a fronte di una spesa di 31 miliardi di euro, il saldo è attivo per 3,9 miliardi di euro. Il Superbonus e gli altri incentivi, quindi, non sono soltanto sostenibili economicamente, ma c’è una chiara convenienza nel sostenerli. Senza contare i benefici in termini di qualità della vita, riqualificazione del patrimonio edilizio e vite umane salvate a seguito della riduzione del rischio sismico.

Superbonus e PNRR: perché serve ripristinare la cessione del Credito

Infine, è il caso di rimarcare gli interventi incentivati dal Superbonus 110% rispondono a principi e a linee di azione che il Paese da tempo ha fatto proprie e che ha stabilito di perseguire attraverso l’adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Per tutti questi motivi, oltre a ripristinare la cessione dei crediti, la RPT ritiene essere giunto il momento di riflettere seriamente sulla possibilità di adottare la misura del Superbonus 110% in maniera stabile e strutturale. Nello specifico, propone di prevederne l’applicabilità per un periodo di almeno 20 anni, fatte salve le necessarie considerazioni relative alla sostenibilità.

Limitazione alla Cessione dei Crediti dei Bonus Fiscali: la filiera delle costruzioni è contraria (9 febb)

Le sigle della Filiera delle costruzioni firmatarie e i Consigli nazionali delle professioni direttamente coinvolte, che si sono riunite il 9 febbraio 2022, ribadiscono la propria contrarietà alla forte limitazione della cessione del credito degli incentivi per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici (super bonus etc.).
Ribadiscono la necessità di dare una risposta immediata, forte e unitaria al tentativo di bloccare un meccanismo che, dopo tanti anni di sofferenza, a partire dalla crisi del 2008, sta finalmente rilanciando il settore delle costruzioni, che, come ben sappiamo, ha, tra l’altro, un impatto eccezionale sul Pil, sull’occupazione, sull’economia, sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini.

Infatti, abbiamo la comune preoccupazione sul rischio che l’articolo 28 del D.L. Sostegni metterà in ginocchio nuovamente, e, probabilmente, irreversibilmente, le prospettive di lavoro di migliaia di imprenditori, professionisti e operatori del settore, seri e corretti nello svolgimento delle proprie rispettive attività, ma anche dei tanti cittadini che auspicano, finalmente, di avere abitazioni migliori e più sicure.
In conclusione le sigle aderenti chiedono una modifica urgente in materia di cessione del credito e
un tempestivo intervento del Governo anche in un prossimo provvedimento.

Sconto in fattura: art. 28 DL 4/2022 e la cessione ad altri soggetti

Lo scorso 21 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico. L’articolo 28 del provvedimento modifica la disciplina dello sconto in fattura e della cessione dei crediti d’imposta in materia edilizia ed energetica, escludendo la facoltà di successiva cessione a favore dei primi cessionari. Per i crediti che alla data del 7 febbraio 2022 sono stati precedentemente oggetto di cessione o sconto in fattura, viene consentita esclusivamente una ulteriore cessione ad altri soggetti. Sono nulli i contratti di cessione conclusi in violazione delle disposizioni recate dall’articolo.

Cessione del Credito: RPT: forte ricaduta sul mercato edilizio

Sin dalla lettura della prima bozza, la Rete Professioni Tecniche si è fermamente opposto all’adozione di questa misura, rappresentando in sede istituzionale tutta la propria preoccupazione in merito alla ricaduta del provvedimento sul mercato edilizio e sul processo di efficientamento energetico ed antisismico che sta interessando il patrimonio immobiliare italiano.

RP: le modifiche al Superbonus 110% confondono gli operatori

La RPT ha investito della problematica tutti i riferimenti politici ed istituzionali che hanno supportato la battaglia sulla proroga del Superbonus 110% vinta da poche settimane con l’approvazione della Legge di Bilancio. Ad essi ha rappresentato, come opportunamente documentato nei precedenti comunicati stampa, il fatto che le modifiche continue ai provvedimenti come il Superbonus 110%, rivelatisi peraltro estremamente efficaci, generano incertezza e confusione tra gli operatori del settore e tra i cittadini beneficiari, con la conseguenza di ridurre fortemente le loro potenzialità. Quelle relative alla limitazione della cessione del credito rappresentano un ulteriore ostacolo che toglie forza agli incentivi. Inoltre, ha sottolineato come gli strumenti informatici e l’utilizzo delle banche dati e delle informazioni a disposizione dell’Agenzia delle Entrate siano perfettamente in grado di poter verificare tempestivamente tutti i possibili passaggi successivi delle cessioni, anche tra società controllate, evitando così che si commettano abusi, costituendo anche un forte deterrente.

Cessione del credito: la relazione tecnica al Decreto sostiene la tesi di RPT

Paradossalmente, la stessa relazione tecnica che accompagna il provvedimento del Governo offre sostegno alle tesi dei professionisti tecnici. Essa afferma, infatti, che “la restrizione introdotta appare altresì suscettibile di ridurre in modo significativo – per la sua portata rispetto alla disciplina previgente – le concrete possibilità di accesso al finanziamento degli interventi agevolati, attraverso lo strumento delle cessioni del credito; la qual cosa potrebbe dar luogo a ricadute in ordine all’entità degli investimenti futuri nel settore”.E sottolinea che gli “effetti positivi stimati potrebbero risentire della forte riduzione introdotta con il provvedimento in commento circa le possibilità di cessione dei crediti di imposta, per cui appare opportuno acquisire la valutazione sul punto”. In conclusione: minori entrate per lo stato, freno alla misura che più di altre sta contribuendo al rilancio economico del Paese, inspiegabile ostacolo all’efficientamento energetico ed all’adeguamento antisismico degli edifici, ostilità ideologica ad una misura a tutto tondo benefica come è il Superbonus 110% che ha da poche settimane ottenuto il via libera per una proroga.

RPT: incontro del 2 febbraio 2022: occorre modifica urgente della cessione del credito

Queste le principali argomentazioni che abbiamo portato all’incontro tenutosi mercoledì 2 febbraio alle ore 14.30 in una delle sedi del Senato, organizzato dal Presidente della 10a Commissione Industria, Sen. Girotto, proprio sulle novità introdotte dal Decreto Ristori-ter, ed ampiamente condivise da tutte le sigle intervenute.

In conclusione, la RPT ribadisce la necessità di una modifica urgente in materia di cessione del credito ed auspica che il Governo possa farsene carico in un prossimo Dl.

SUPERBONUS – le proposte RPT negli emendamenti della maggioranza (agg. 7 dicembre 2020)

La Rete, dopo un primo confronto, a metà Novembre, ha più di recente elaborato un documento con indicazioni e suggerimenti (DISPONIBILE IN ALLEGATO), che recupera e sintetizza la grande mole di segnalazioni pervenute ai Consigli nazionali degli Ordini e Collegi professionali aderenti, ne individua i profili critici e propone soluzioni correttive sostenibili ed immediatamente attuabili.
Durante la discussione sulla Legge di Bilancio, riporta la RPT, alcuni deputati della maggioranza hanno firmato due emendamenti alla Legge di Bilancio in materia di Superbonus col proposito di aprire un confronto sul tema tra Parlamento e Governo. Gli emendamenti accolgono gran parte delle modifiche ed integrazioni al provvedimento del Superbonus che la Rete Professioni Tecniche ha proposto nei giorni scorsi.

Gli emendamenti accolgono

  • la richiesta, più volte reiterata dalla RPT, della proroga del provvedimento, sia pur solo al 31 dicembre 2023
  • l’ampliamento degli interventi di Sisma e Eco Bonus, in modo da garantire appieno l’efficacia dello stesso
  • la richiesta di chiarimenti sulla stipula, da parte dei professionisti interessati, della polizza di assicurazione della responsabilità civile, al fine di garantire ai propri clienti e al bilancio dello Stato il risarcimento dei danni eventualmente provocati dall’attività prestata
  • la proposta di inserire il ravvedimento operoso, da presentare entro 60 giorni, per le asseverazioni che presentano delle irregolarità,senza l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria
  • il riconoscimento delle spese di istruttoria relativamente allo studio di fattibilità degli interventi e l’autonomia funzionale delle unità immobiliari.

L’introduzione del Fascicolo del fabbricato

La RPT sottolinea l’importanza della introduzione, in via sperimentale, del Fascicolo del fabbricato che risponde ad una richiesta che i professionisti tecnici formulano da anni, a partire dal 1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2023, per gli immobili di proprietà privata che abbiano accesso alle detrazioni. E’ previsto uno schema-tipo del Fascicolo del fabbricato recante la descrizione dell’intero immobile sotto il profilo tecnico e amministrativo, con tutte le informazioni relative allo stato di agibilità e di sicurezza dell’immobile, sotto il profilo della stabilità, dell’impiantistica, della manutenzione, dei materiali utilizzati, dei parametri di efficienza energetica degli interventi che ne hanno modificato le caratteristiche tipologiche e costruttive e di quelli necessari a garantirne il corretto stato di manutenzione e sicurezza.

RPT: nella Legge di Bilancio manca la parte edilizia e urbanistica

Tuttavia, la RPT rileva come, negli emendamenti che andranno in discussione, manchi la parte edilizia e urbanistica, a proposito della quale ancora non si registra un forte impegno sulla conformità da parte del Governo e del Parlamento. Inoltre, sono possibili ulteriori miglioramenti del provvedimento. A questo proposito, la Rete intende inviare ai diretti interessati gli emendamenti aggiuntivi.

Legge di Bilancio 2021: RPT propone proroga ad Ecobonus e Sismabonus

La RPT propone ulteriormente di

  • prorogare fino al 31 dicembre 2025 i vantaggi fiscali di Ecobonus e Sismabonus
  • estendere la detrazione spettante per la realizzazione di attività di monitoraggio anche agli interventi Ecobonus e a tutti quelli Sismabonus, in modo da poter comunque verificare la sicurezza degli edifici.
  • fare in modo che l’asseverazione da parte del professionista, relativa agli interventi sulle parti comuni degli edifici, sostituisca con medesimi effetti giuridici certificazione di conformità urbanistica prevista per le richieste di permesso di costruire o le comunicazioni di inizio lavori da presentare agli enti competenti. Per attuare tutte le tipologie di intervento, poi, dovrebbe essere sufficiente la conformità degli immobili stessi alla disciplina urbanistico-edilizia vigente alla data del 31 agosto 2020.
  • Per quanto riguarda gli immobili realizzati prima dell’entrata in vigore della legge 6 agosto 1967, n. 765, non dovrebbero essere richieste attestazioni di conformità urbanistico-edilizia.
  • sulle prestazioni rese dai professionisti iscritti agli Albi e ai Collegi, si chiede che la remunerazione rispetti il principio dell’equo compenso.

La RPT si augura che anche queste ulteriori modifiche possano essere portate in discussione, al fine di migliorare a tutto tondo il Superbonus, rendendolo uno strumento autenticamente efficace..

Tutte le proposte della RPT correttive al SUPERBONUS

Le proposte emendative della RPT, prevedono:

  • estensione temporale della misura
  • superamento della bassa integrazione tra le varie tipologie differenti di interventi
  • superamento delle incertezze della norma,
  • abbattimento dei i limiti di accesso agli incentivi fiscali
  • contrasto all’eccessiva produzione di documentazione,
  • supermaneto del nodo della conformità urbanistica dell’edificio interessato.

La Rete sottolinea come la normativa ad oggi presenta molteplici ostacoli per i committenti, per le imprese e per i professionisti. L’auspicio della RPT è che queste proposte migliorative possano essere acquisite ed approvate in occasione dell’imminente esame della Legge di Bilancio per il 2021 che dovrà necessariamente prevedere, come condizione essenziale, la proroga della misura almeno fino al 2023 ed auspicabilmente sino al 2025.

La Lettera della RPT a Conte e Gualtieri sul Superbonus (Agg18 novembre 2020)

In una lettera al Premier Giuseppe Conte e al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, la Rete Professionisti Tecnici ha sottolineato l’apprezzamento pe rla misura del Superbonus ma propone alcune soluzioni per migliorare l’intervento. In particolare la RPT:

  • chiede che la misura abbia necessariamente un periodo ragionevolmente lungo di applicazione, elemento ritornato ciclicamente in tutti i numerosi dibattiti che si sono susseguiti, nei confronti del quale si è sempre registrata la più ampia condivisione.
  • avanza alcune preoccupazioni che la Rete sulla possibilità di escludere la proroga del provvedimento almeno fino al 2023.

Perché rinnovare il Superbonus secondo la Rete Professioni Tecniche?

La RPT sottolinea al Presidente Conte che
• gli operatori economici e i consumatori hanno bisogno di un quadro certo e stabile di misure che consentano di fornire una indicazione certa al mercato, nella convinzione che la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio costituisca una delle massime urgenze;
• in questi mesi difficili mai si è avvertito, negli operatori come nelle forze politiche, tanto consenso nei confronti di uno strumento che si è inserito in un filone da anni virtuoso come quello degli incentivi per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici;
• il Superbonus si è reso ancora più accattivante dall’idea di potenziare la cessione del credito, finalmente ammessa in favore di ogni soggetto disponibile all’acquisto del credito di imposta, compresi gli istituti bancari;
• la misura del Superbonus ha bisogno di continuità, affinché le imprese e le famiglie abbiano la possibilità di programmare nel tempo gli interventi e non vada disperso, nell’incertezza, lo sforzo che da più parti è stato messo in campo.

Redazione InSic

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