Testo unico Costruzioni

Verso un nuovo Testo Unico Edilizia – Aggiornamenti dal CNI-CNAPPC (Legge Delega e Gruppi di Lavoro)

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A metà giugno 2023 si è tenuta, presso la sede del Consiglio Nazionale Ingegneri, la prima riunione del GdL sulla revisione del Testo unico sull’edilizia (DPR 380/2001) che prenderà il nome di “Testo unico delle costruzioni” e potrebbe avere la forma di Legge, non di Decreto.

In questa pagina seguiamo gli sviluppi del testo e gli spunti proposti dal CNI in fase di elaborazione del testo.

Revisione DPR 380/2011 – CNI e CNAPP insieme per la revisione del Testo Unico Edilizia e per la legge delega di riforma

Da CNI Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dal CNAPPC (il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori) arrivano i primi commenti alla Legge Delega che dovrà riformare il testo del DPR n. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia). La bozza di provvedimento è stata redatta dal Ministero delle Infrastrutture e su questa si appuntano i contributi dei due ordini.

Le due sigle:

  • auspicano che le loro proposte trovino accoglimento nella Legge Delega e siano riportati nel Testo Unico delle Costruzioni.
  • concordano nella necessità di riformare il testo nella sua interezza ed organicità. Non una semplice revisione, ma una integrale elaborazione di un nuovo Codice, più agevole, più chiaro, attualizzato per rispondere alle esigenze di semplificazione, razionalizzazione, digitalizzazione e maggiormente in grado di supportare e facilitare una crescita e un futuro sostenibile per il nostro Paese
  • segnalano la creazione di due Gruppi di lavoro di supporto al ministero nella creazione della bozza di nuovo testo.
  • Rinnovano, infine, la propria disponibilità nell’analisi e valutazione di possibili semplificazioni della bozza del Testo Unico, arricchendo la riflessione con le diverse sensibilità ed esperienze dei professionisti operanti nel comparto edilizio in sinergia con gli Enti coinvolti.

Perchè riformare il Testo Unico Edilizia?

La normativa vigente da oltre 20 anni non risulta più adeguata alle necessità attuali dell’edilizia e non offre un quadro normativo organico atto a fornire risposte agli obiettivi fissati dall’Agenda ONU 2030 e agli obiettivi Europei che, oltre a richiedere nuovi format edilizi, impattano profondamente anche sull’andamento del mercato delle costruzioni.

La bozza del nuovo Testo Unico delle Costruzioni secondo il parere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, va in questa direzione introducendo nuovi principi cardine della disciplina edilizia.

Bozza di nuovo Testo Unico dell’edilizia: i principi

Va osservato che la definizione del contesto normativo finalizzato alla riduzione del consumo di suolo, alla rigenerazione urbana, alla sostenibilità ambientale delle costruzioni, all’efficientamento energetico ed alla sicurezza, resistenza, affidabilità degli edifici e al superamento delle barriere architettoniche deve trovare adeguata correlazione con l’obiettivo strategico prioritario di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.

In sostanza, il nuovo Testo Unico delle Costruzioni si pone l’obiettivo di riordinare e aggiornare le disposizioni normative e di supportare gli obiettivi di pianificazione, volti alla risoluzione di situazioni di stallo dovute a non conformità, impedenti il pieno recupero del patrimonio edilizio esistente e di attualizzare il ruolo che il mondo delle costruzioni deve avere nel contrasto ai cambiamenti climatici.

Riforma Testo Unico Costruzioni: due Gruppi di Lavoro di supporto al Ministero

Le due associazioni riportano che, all’interno del Consiglio Nazionale degli Ingegneri è stato costituito un gruppo di lavoro di supporto, i cui membri sono Presidenti e Consiglieri degli Ordini territoriali e due membri del CENSU, figure professionali esperte nel settore e rappresentative dei 106 Ordini territoriali. Analogo gruppo di lavoro è stato costituito dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori con Presidenti e Consiglieri degli Ordini territoriali e figure professionali esperte del settore, segnalate dai 105 Ordini territoriali. Questi gruppi di lavoro sono stati costituiti con la duplice finalità di conoscere la bozza del nuovo Testo unico e di divulgarla ai Tecnici e di individuarne spunti d riflessione volti ad attuare alcune semplificazioni procedurali sia per i Cittadini ed Imprese che per la Pubblica Amministrazione e alcuni approfondimenti da sviluppare come allegati alla bozza Testo unico.

Legge delega di riforma del Testo Unico Edilizia: il contributo di CNI e CNAPPC

I Consigli Nazionali di ingegneri e architetti hanno formulato un documento congiunto a sostegno della necessità della Legge Delega propedeutica all’approvazione del nuovo Testo unico che affronta cinque questioni fondamentali:

  1. definizione delle competenze Stato-Regioni;
  2. semplificazioni e razionalizzazioni procedurali;
  3. edilizia e attuazione urbanistica;
  4. resistenza e stabilità delle costruzioni;
  5. sostenibilità e progettazione impiantistica, acustica e ambientale.

Tra le richieste qualificanti di ingegneri e architetti c’è quella della rimodulazione dell’accertamento di conformità attraverso il superamento della doppia conformità, volte a sbloccare la situazione di stallo per molte amministrazioni.

“Esprimiamo soddisfazione per il fatto che la bozza del nuovo Testo Unico vada nella direzione indicata dagli ingegneri e dagli architetti. Abbiamo apprezzato soprattutto il fatto che il testo sia scaturito dal lavoro congiunto di tutte le componenti interessate: a partire dal 2017 la Commissione Relatrice istituita presso il C.S.LL.PP. coadiuvata da Ministeri, Consigli Nazionali delle Professioni Tecniche, ANCE, ANCI, Conferenza delle Regioni, ha elaborato la bozza del Nuovo Testo Unico delle Costruzioni”.

Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI

“La scelta della legge delega appare la più rispondente a realizzare una riforma che definisca i principi fondamentali che devono guidare l’azione di trasformazione del territorio e dell’ambiente costruito. Immaginiamo possibile un indirizzo innovativo della riforma in grado di coniugare le t​rasformazioni edilizie con la salvaguardia dell’ambiente e dei valori storici e culturali ampiamente diffusi nel nostro Paese. In questo senso​, a partire dal documento predisposto dai Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri, il mondo professionale intende dare un contributo ​concreto e di merito anche attraverso il lavoro collettivo di approfondimento e di messa a punto del testo effettuato dagli Ordini territoriali .​”

Francesco Miceli, Presidente del CNAPPC –

Revisione DPR 380/2011 – aggiornamenti alla Bozza del Nuovo Testo unico edilizia (Agg. Luglio ’23)

Durante la riunione del 26 luglio scorso il Consiglio Nazionale Ingegneri, ha incontrato presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il coordinatore della  Commissione relatrice per la revisione del Dpr 380/2011 (Testo Unico per l’Edilizia) ing. Walter Lupi.

Si è tornati a parlare della bozza presentata in Giugno (vedi sotto) auspicando ulteriori modifiche e semplificazioni che possano dare certezze agli operatori dell’edilizia. In particolare è stato richiamato

  • il principio di sussidiarietà nei confronti della Pubblica Amministrazione, da parte degli Ordini e dei professionisti che consenta un rapporto di piena collaborazione tra i questi soggetti. In questo modo, si potranno ridurre i carichi di lavoro degli Uffici dei Comuni, delle Regioni e degli altri Enti coinvolti nei processi edilizi con un migliore apporto nelle funzioni di controllo nel corso del procedimento amministrativo.
  • La profonda modifica della legislazione in tema di revisione degli interventi edilizi indirizzata alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con la conseguente  razionalizzazione dei titoli abilitativi dando certezza del diritto ai professionisti e agli operatori del settore, estendendo le tipologie di interventi i cui progetti possano beneficiare dei titoli edilizi non provvedimentali ed autocertificabili dai professionisti (SCIA) con il ricorso metodico alla conferenza dei servizi semplificata in caso di necessità di nulla osta da parte degli enti preposti alla tutela, con garanzia di tempi certi e perentori.
  • la revisione della normativa vigente riguardante l’accertamento di conformità (artt.36 e 37 del testo vigente), che si è rivelata inefficace. La condizione della cosiddetta “doppia conformità” urbanistica e, ancor di più edilizia, rende nella maggior parte dei casi impossibile la regolarizzazione delle difformità, anche se prevalentemente formali. Il risultato è che non si riesce a riportare nella legalità una quota importante del patrimonio edilizio nazionale, sottraendolo di fatto alla possibilità di apportarvi opere di manutenzione, di ristrutturazione, di miglioramento sismico e di efficientamento energetico impedendone l’accesso agli incentivi fiscali come previsto dall’art.49 del DPR 380/2001.
  • Il CNI chiede che si possa giungere ad un testo che consenta finalmente la regolarizzazione della gran parte degli edifici, viziati da piccole difformità dai titoli edilizi legittimanti e quasi sempre assai risalenti nel tempo.

Nel prossimo mese di settembre la Commissione si riunirà nuovamente al fine di raccogliere tutti i contributi e le proposte, in modo da fare sintesi.

Il GdL del CNI, coordinato da Irene Sassetti, è composto da: Alessandro Bigagli, Nazareno Claudiani, Jennifer D’Anna, Giovanni Di Biase, Leo De Santis, Luca di Franco, Marianna Fiori, Giovanni Genga, Antonio Grilletta, Paolo Montagni, Marina Palusa, Massimo Rosetti, Adriano Scarzella, Cristiano Tomasi, Luigi Vitelli. Come detto, ne fanno parte anche i due membri del Censu Gian Luigi Capra e Giovanni Montresor.

Bozza di Testo unico delle Costruzioni: cosa prevede (agg. Giugno ’23)

Il nuovo Testo, che secondo gli auspici del CNI dovrebbe prendere la forma di Legge modo per agire davvero come testo unico, cancellerà la normativa precedente e semplificherà l’attività dei fruitori, abrogando in particolare il Testo Unico Edilizia il DPR n. 380/2001.

La riforma è necessaria e gli ingegneri auspicano che venga finalmente realizzata dopo anni di discussioni e di lavoro portato avanti dagli organi di rappresentanza degli ingegneri assieme a Ance, Anci, Regioni e Province a statuto speciale.

Dal momento della sua entrata in vigore, che comunque prevedrà un regime transitorio rispetto al TU Edilizia attuale, in virtù di quanto disposto dall’articolo 141.

Le disposizioni del Testo unico delle Costruzioni

In base alle prime indiscrezioni, il nuovo Testo unico delle costruzioni contiene principi fondamentali e disposizioni generali relative a:

  • disciplina dell’attività edilizia;
  • resistenza, stabilità e affidabilità delle costruzioni;
  • sostenibilità ambientale delle costruzioni;
  • accessibilità, visitabilità e adattabilità delle costruzioni ai fini del superamento delle barriere architettoniche.

Titoli e abrogazioni del Testo Unico delle Costruzioni

Dovrebbe contenere 142 articoli e 7 titoli:

  • Titolo I – Contenuti e disposizioni generali
  • Titolo II – Disciplina delle attività edilizie
  • Titolo III – Resistenza e stabilità delle costruzioni
  • Titolo IV – Sostenibilità delle costruzioni
  • Titolo V – Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche nelle costruzioni
  • Titolo VI – Disposizioni transitorie
  • Titolo VII – Disposizioni finali

Nella bozza si citano disposizioni specifiche di decreti che dovranno essere abrogati (art.141)

  • art.9 del DM 1444/1968, cioè le norme in materia di altezza e distanze tra costruzioni;
  • legge 1086/1971 sulla disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale, preocmpresso e a struttura metallica;
  • dpr 380/2001 – Testo Unico Edilizia;
  • sezione II (“Edilizia”) della tabella A allegata al d.lgs. 222/2016, cd. Decreto SCIA 2.

Nel 2020 il CNI aveva individuato le novità prodotte dal tavolo tecnico che ha seguito i lavoro del Testo.

Redazione InSic

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