Omicidio colposo plurimo, lesioni colpose aggravate dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e disastro colposo: sono questi i reati ipotizzati dalla Procura di Prato con l'apertura del fascicolo di indagine sull'esplosione avvenuta nella mattinata di lunedì 9 dicembre, nell'area di carico del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze).
Cinque gli operai morti e 26 feriti: erano alla guida di autocisterne e si trovavano nell'area della pensilina di carico ed erano stati registrati come "visitatori"
Esplosione di Calenzano: la dinamica dell’incidente
Grave esplosione nella mattina del 9 dicembre a Calenzano, in un deposito di carburanti presso un sito Eni: cinque morti, e 26 feriti (il bilancio finale) ed una colonna di fumo visibile anche dai Comuni vicini, conferma Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. Si è anche diffuso un forte odore acre dovuto alla combustione di idrocarburi.
L'esplosione è stata avvertita anche in centri distanti: "I vigili del fuoco hanno domato le fiamme in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d'acqua" continua Giani. Ansa aggiunge che è stato già aperto un procedimento penale “per appurare eventuali responsabilità" ha annunciato il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli.
Esplosione di Calenzano: la gestione dell’incidente
A proposito della gestione dell’incidente: Ansa riporta che è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l'atmosfera. Giani ha confermato il contenimento delle fiamme, evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. “I depositi sono rimasti intatti".
La deflagrazione è avvenuta in un'area definita punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante.
Subito dopo l’incidente, è stata temporaneamente chiusa l'uscita di Calenzano dell'A1 e la circolazione ferroviaria è stata sospesa sulle linee convenzionale Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia per l'intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell'Ordine.
Il Dipartimento della protezione civile ha attivato un alert per un raggio di 5 km dalla zona di esplosione avvenuta a Calenzano, "con cui si chiede di tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona". Inoltre, ha attivato l'unità di crisi e la Prefettura ha attivato il Centro di coordinamento dei soccorsi A Firenze è stato inviato un team per supportare le autorità locali e sono state distribuite mascherine per potersi riparare le vie respiratorie.
Calenzano: l'indagine sull'esplosione nel deposito ENI
La Procura di Prato ha aperto l'inchiesta ipotizzando i reati di Omicidio colposo plurimo, lesioni colpose aggravate dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e disastro colposo. Il procuratore Luca Tescaroli ha nominato tre medici legali che dovranno effettuare l'autopsia sulle salme delle cinque vittime.
Su ordine della procura di Prato, sono state eseguite ieri perquisizioni per l'esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano, spiega l'ANSA.
Secondo Repubblica, riportata da ANSA, Repubblica nel decreto di perquisizione è scritto: "La ditta stava eseguendo dei lavori di manutenzione nei pressi dell'area destinata al carico del carburante: in particolare avrebbero dovuto rimuovere alcune valvole e tronchetti per mettere in sicurezza una linea benzina dismessa da anni".
"Sarebbe avvenuta una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico e che questa sia stata in qualche modo dovuta alla chiara inosservanza delle rigide procedure previste".
"Le conseguenze di tale scellerata condotta non potevano non essere note o valutate dal personale che operava in loco", non fosse altro che l'incidente ha poi provocato "un disastro, diversi morti e infortuni".
"La circostanza che fosse in atto un'attività di manutenzione di una linea di benzina corrobora l'ipotesi che vi siano state condotte connesse al disastro".
Raffinerie: un metodo per le attività che maneggiano, trasportano e immagazzinano sostanze esplosive condensate
Sulla rivista Antincendio (12/2022) Baldassarre Genova, Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco ha presentato un metodo che ha lo scopo di fornire criteri di analisi per la redazione del rapporto di sicurezza per le attività a rischio di incidente rilevante nelle quali si maneggiano, trasportano e immagazzinano sostanze esplosive condensate, al fine di definire in termini generali e assoluti il rischio che la presenza di uno stabilimento costituisce per un territorio, e consentire agli Uffici Territoriali per il Governo, al CTR ed alle altre autorità competenti, di disporre, delle informazioni necessarie e fondamentali, organizzate in modo organico e omogeneo, per valutarne il rischio incrementale.
Al termine del processo il metodo metterà a disposizione delle autorità competenti gli elementi necessari per assumere le dovute decisioni che si concreteranno nel piano di emergenza.
L’articolo che segue ha lo scopo di illustrare la metodologia e pertanto gli argomenti che saranno descritti più in dettaglio negli articoli che seguiranno. Il metodo adotta un approccio quantitativo derivato dai metodi della sicurezza funzionale, ed in particolare dalla CEI EN 61508 e dalla CEI EN 61511.
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