Autorimesse: le caratteristiche antincendio delle lastre alveolari

948 0
Per la costruzione di edifici industriali, ma soprattutto per i grandi centri commerciali, le grandi autorimesse (per lo più interrate) e gli edifici di grande altezza, la progettazione strutturale si è spesso orientata verso l’impiego delle lastre alveolari, come componenti preferenziali per la realizzazione di orizzontamenti caratterizzati da luci molto estese (fino a 12 metri ed oltre) e da sovraccarichi elevati.
La stragrande maggioranza delle attività ospitate in questi edifici ricadono sotto il controllo dei Vigili del fuoco, in quanto sono esposte al pericolo di incendio: l’analisi della risposta strutturale delle lastre alveolari in caso di incendio assume perciò notevole interesse, anche in considerazione del fatto che il loro comportamento, intrinsecamente distinto da un buon livello di sicurezza, può essere insidiato da fenomeni locali di danneggiamento.

Dall’articolo di G.Ascenzi (ingegnere e Componente della Commissione Manutenzioni Edilizie dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma) su Antincendio n.8/2019 estrapoliamo un passaggio sulle morfologie e tipologie costruttive delle lastre alveolari.
L’articolo completo è disponibile online per abbonati alla rivista Antincendio

Morfologie e tipologie costruttive delle lastre aleveolari

Le particolarità morfologiche che più di altre caratterizzano le lastre alveolari sono le due seguenti:
• la forma dei fori di alleggerimento;
• la sagoma dei profili laterali.
Gli alveoli si presentano come perfettamente circolari solo nelle lastre di altezza ridotta (16 ÷ 20 cm), mentre nelle lastre di altezza superiore assumono forma ovoidale o hanno profilo allungato a fianchi rettilinei con raccordi circolari superiori e inferiori (voltine).
Aspetto di rilievo è dato dalla percentuale dei fori, che determina l’alleggerimento della lastra: nelle lastre di spessore limitato si ha una percentuale del 40%, mentre nelle lastre alte (> 25 cm) si supera facilmente il 50% con dei massimi fino al 70%.
Questi vuoti, oltre a costituire una evidente ottimizzazione del materiale nei riguardi del comportamento statico (analogamente a quanto avviene nei profili a doppio T) sono anche importanti ai fini del miglioramento della resistenza termica dei componenti alveolari e, in definitiva, della loro risposta a caldo.
Le tipologie disponibili sono esclusivamente di tipo “piano” con distribuzioni diverse dei fori, sia in funzione degli spessori che dei processi costruttivi applicati (come si vedrà appresso).
Taluni tipi di lastre sottili (h < 25 cm) mostrano fino a 11 fori affiancati, mentre le lastre più spesse e adatte per forti sovraccarichi hanno da un minimo di 4 fino a un massimo di 7 fori.
Quanto al profilo laterale (di accoppiamento fra lastre contigue) questo può presentare anche sporgenze o rientranze

Riferimenti bibliografici:
Solai precompressi alveolari: analisi della risposta strutturale in caso di incendio
Giuseppe Ascenzi

Conosci la rivista Antincendio?

Dal 1949 il punto di riferimento per Responsabili antincendio in azienda, progettisti, consulenti e Vigili del fuoco.Progettazione antincendio, fire safety engineering, gestione della sicurezza e sistemi di esodo, manutenzione degli impianti, novità normative e tutte le risposte ai tuoi dubbi di prevenzione incendi.
Scopri la rivista Antincendio e Abbonati!
Compila il seguente modulo, e invialo via fax (F: 06/33111043)

La Rivista è disponibile per gli abbonati in formato PDF (per singolo articolo) e consultabile via APP “Edicola” di EPC Periodici (disponibile su Android e IOS).

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore