Come progettare vie di esodo in edifici affollati

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La grande affluenza di persone caratterizza i luoghi in cui molteplici interessi creano aggregazioni temporanee, involontarie e frammentate d’individui, il cui spazio di movimento è limitato dalla presenza di altri.
Nella prevenzione incendi, le attività di grandi dimensioni e ricettività si considerano affollate quando il numero delle presenze supera soglie, individuate dalla normativa, oltre le quali si determinano valori della magnitudo dei danni maggiori e, quindi, si alza il livello di rischio incendio.
Con il D.P.R. 151/2011 tali attività sono ricadute nella categoria “C”, soggetta alla valutazione preventiva del progetto e al sopralluogo obbligatorio a lavori ultimati. Il Legislatore quindi riconosce un livello di esposizione al rischio significativo, che impone maggiori controlli sull’efficacia delle soluzioni tecniche previste nel progetto.
Il sistema di vie di esodo in un’attività di grande affollamento dovrebbe garantire tempi di percorrenza accettabili rispetto all’evolversi dello scenario critico. È quindi cruciale il tempo di evacuazione impiegato dagli individui presenti. I principali parametri e le variabili che influiscono sul tempo di evacuazione sono relativi all’edificio e al tipo di attività che vi si svolge, ai percorsi di esodo (porte, scale ecc.). ai sistemi di rivelazione e infine al tipo di occupanti. I parametri da prendere in considerazione, quindi sono riconducibili alla densità di affollamento, alla capacità di deflusso, lunghezza del percorso di esodo, tempo di rilevazione e segnalazione dell’allarme incendio, inizio del processo di evacuazione e tempo necessario per raggiungere un luogo sicuro.
La previsione del tempo occorrente per l’evacuazione è, quindi, particolarmente complessa per l’imprevedibilità, della risposta al segnale di pericolo che l’individuo può dare singolarmente e in gruppo con altri. Per questo, la valutazione del comportamento umano in circostanze emergenziali può essere di grande ausilio nella progettazione o nella verifica di ipotesi progettuali elaborate con riferimento alla regola tecnica o a criteri qualitativi di prevenzione incendi
Usando le tecniche di modellizzazione è possibile tenere conto dei contributi che le discipline psico-sociali forniscono relativamente ai comportamenti umani: i modelli possono essere distinti in tre grandi famiglie: i modelli di simulazione, quelli di ottimizzazione e quelli di valutazione del rischio.
Negli edifici di grande affollamento i modelli maggiormente efficaci per valutare la progettazione delle vie di esodo sono però quelli che rilevano l’andamento dei parametri determinanti il tempo di evacuazione, in particolare i modelli definiti “di simulazione” che, diversamente dai modelli di ottimizzazione e di valutazione dei rischi, consento di ricostruire gli scenari e, attraverso l’analisi dei diversi layout, individuare le migliori soluzioni teniche.

Per maggiori informazioni sull’argomento è possibile consultare l’articolo di Maria Francesca Conti, pubblicato sulla Rivista Antincendio n.2/2013.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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