DECRETO MINICODICE – DM 3/9/2021 – indicazioni sulla Gestione della Sicurezza Antincendio (GSA)

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Continuiamo con l’analisi del Decreto MINICODICE, il Decreto 3 settembre 2021: restiamo nella parte 4 Strategia Antincendio dell’Allegato al Decreto: dopo aver visto le parti legate a Compartimentazione ed Esodo, vediamo quanto disposto per la Gestione della sicurezza antincendio (GSA).

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Gestione della Sicurezza antincendio (GSA)

Nell’Allegato unico al Decreto Minicodice il Paragrafo “Strategia antincendio” prevede, al punto 4.3 alcune indicazioni sulla Gestione della sicurezza antincendio.

Gestione della sicurezza antincendio (GSA) chi deve assicurarla

È il datore di lavoro o il responsabile dell’attività il soggetto chiamato ad attuare la gestione della sicurezza antincendio.

Come attuare una Gestione della Sicurezza antincendio secondo il Minicodice?

Il datore di lavoro può organizzare la GSA tramite:

a) adozione e verifica periodica delle misure antincendio preventive;

b) verifica dell’osservanza dei divieti, delle limitazioni e delle condizioni normali di esercizio che scaturiscono dalla valutazione del rischio d’incendio;

c) mantenimento in efficienza di impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio (ad es. estintori, porte resistenti al fuoco, IRAI, impianti automatici di inibizione controllo o estinzione dell’incendio, …);

d) attuazione delle misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio e in emergenza;

Decreto Minicodice: quali sono le misure preventive minime

Per “misure preventive minime” si intende almeno le seguenti:

  • corretto deposito ed impiego dei materiali combustibili, di sostanze e miscele pericolose;
  • ventilazione degli ambienti ove siano presenti sostante infiammabili,
  • mantenimento della disponibilità di vie d’esodo sgombre e sicuramente fruibili;
  • riduzione delle sorgenti di innesco (es. limitazioni nell’uso di fiamme libere senza le opportune precauzioni, rispetto del divieto di fumo ove previsto,
  • divieto di impiego di apparecchiature e attrezzature di lavoro malfunzionanti o impropriamente impiegate.

Come mantenere in efficienza degli impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza?

Per mantenimento in efficienza degli impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio e per la gestione della sicurezza antincendio in emergenza si applicano le previsioni dei decreti ministeriali emanati in attuazione dell’art. 46 del decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81.

e) apposizione di segnaletica di sicurezza (es. divieti, avvertimenti, evacuazione, …);

f) gestione dei lavori di manutenzione, valutazione dei relativi rischi aggiuntivi e di interferenza, con particolare riguardo a

  • lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio (es. lavori a caldo, …),
  • pianificazione della temporanea disattivazione di impianti di sicurezza,
  • pianificazione della temporanea sospensione della continuità della compartimentazione,
  • impiego delle sostanze o miscele pericolose (es. solventi, colle, …).

Controllo dell’incendio

Al paragrafo 4.4 il Decreto Minicodice fornisce alcune indicazioni sul controllo dell’incendio, con indicazioni su come organizzare le misure protettive in caso di presenza di liquidi infiammabili e su come installare gli estintori e la rete idranti.

Come controllare l’incendio?

Nell’Allegato unico al Decreto Minicodice si richiede di installare

  • estintori di capacità estinguente minima non inferiore a 13A e carica minima non inferiore a 6 kg o 6 litri, in numero tale da garantire una distanza massima di raggiungimento pari a 30 m
  • coperte antincendio, ad esempio del tipo conforme a UNI EN 1869.

Cosa fare in presenza di liquidi infiammabili?

In caso di liquidi infiammabili stoccati o in lavorazione o se risulta possibile prevedere un principio di incendio di un fuoco di classe B dovuto a solidi liquefattibili (es. cera, paraffina, materiale plastico liquefacibile, …), gli estintori installati per il principio di incendio di classe A devono possedere, ciascuno, anche una capacità estinguente non inferiore a 89 B.

Dove installare gli estintori?

In esito alle risultanze della valutazione del rischio di incendio possono essere installati estintori per altri fuochi o rischi specifici (ad es. fuochi di classe F, solventi polari, …).

Inoltre, gli estintori devono essere sempre disponibili per l’uso immediato, e vanno collocati:

a) in posizione facilmente visibile e raggiungibile, lungo i percorsi d’esodo in prossimità delle uscite dei locali, di piano o finali;

b) in prossimità di eventuali ambiti a rischio specifico (es. depositi, archivi, …).

Quali estintori installare?

In base al Decreto Minicodice, nei luoghi di lavoro al chiuso, in caso di principi di incendio di classe A o classe B è opportuno l’utilizzo di estintori a base d’acqua (estintori idrici).

Secondo il Decreto Minicodice usare estintori a polvere in luoghi chiusi ha delle cointroindicazioni da considerare: posso causare

  • un’improvvisa riduzione della visibilità che potrebbe compromettere l’orientamento degli occupanti durante l’esodo in emergenza o altre operazioni di messa in sicurezza;
  • irritazioni sulla pelle e sulle mucose degli occupanti.

Incendio e apparecchiature elettriche: cosa fare?

In caso di impiego di estintori su impianti o apparecchiature elettriche in tensione, devono essere installati estintori idonei all’uso previsto. Il Decreto fa poi riferimento

  • agli estintori portatili conformi alla norma EN 3-7 con agente estinguente privo di conducibilità elettrica (es. polvere, anidride carbonica, …) idonei all’utilizzo su impianti e apparecchiature elettriche sino a 1000 V ed alla distanza di 1 m
  • agli estintori a base d’acqua conformi alla norma EN 3-7 devono superare la prova dielettrica per poter essere utilizzati su impianti ed apparecchiature elettriche in tensione sino a 1000 V e alla distanza di 1 m.

Rete idranti: quando installarla?

La rete idranti può essere installata a seguito delle risultanze della valutazione del rischio di incendio.

Quali parametri seguire per l’installazione della rete idranti?

Per la progettazione dell’eventuale rete idranti secondo norma UNI 10779 e UNI EN 12845 devono essere adottati i seguenti parametri minimi:

a) livello di pericolosità 1  (consentita alimentazione promiscua);

b) protezione interna;

c) alimentazione idrica di tipo singola.

Per approfondire sulla riforma del DM 10 marzo 1998

Leggi l’analisi dell’Allegato unico al Minicodice

Leggi gli approfondimenti sul DECRETO CONTROLLI, DECRETO GSA e DECRETO MINICODICE

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico

Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.

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Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it