Si tratta del progetto speciale Standex, finanziato dalla Nato-Russia Council (Nrc) tramite il programma Nato-Science for Peace and Security, nell’ambito del quale é stato affidato all’Enea uno dei quattro compiti tecnologici di ricerca.
L’attività di ricerca, spiega la nota, ha riguardato sia lo sviluppo del sensore critico e il suo inserimento in un ambiente ad alta affluenza di persone, sia la sua integrazione e gestione in un network di sensori, per consentire di operare con tutti i fattori ambientali che si possono presentare: polveri, umidità, interferenti, rumori elettromagnetici ecc. La parte progettuale prevedeva lo sviluppo di un sensore laser in grado di rilevare a distanza (senza contatto) sostanze esplosive e loro precursori presenti in tracce sugli indumenti dei passeggeri all’interno di una metropolitana. La sperimentazione ha permesso di verificare che lo strumento sviluppato dall’Enea é in grado di fornire allarmi in tempo reale al sistema di controllo per la gestione della struttura critica da proteggere (metropolitana, aeroporto, stazione ferroviaria, ecc.), rispettando al contempo, i severi requisiti di sicurezza per l’esposizione delle persone alle radiazioni permesse.
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