Ospedali e Sicurezza antincendio

Ospedali e strutture sanitarie: come garantire la sicurezza antincendio e la continuità delle prestazioni

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Dopo l’incendio che ha devastato l’ospedale San Giovanni di Tivoli in cui hanno perso la vita tre persone, è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Tra gli aspetti da chiarire le presunte anomalie nell’impianto antincendio della struttura, l’azionamento dell’allarme e dei sistemi di autospegnimento e la zona da cui sarebbe nato il rogo: da verificare se l’incendio sia partito dal cumulo di rifiuti fuori dall’edificio investendo prima i piani seminterrati e arrivando poi al pronto soccorso.

In attesa dei chiarimenti dell’autorità giudiziaria facciamo il punto sulla normativa per la sicurezza antincendio delle strutture sanitarie e sugli ultimi orientamenti in materia di progettazione antincendio degli ospedali.

Strutture ospedaliere: la normativa e la progettazione antincendio

Per i complessi ospedalieri/RSA con oltre 25 posti letto o strutture sanitarie in regime ambulatoriale di superficie superiore a 500 mq, è possibile redigere un progetto antincendio sulla base di due decreti ministeriali diversi, entrambi in vigore, che inevitabilmente esprimono due approcci progettuali differenti:

  • approccio normativo tradizionale basato sulle regole tecniche verticali tradizionali (DM 18/09/02 aggiornato con il D.M. 19/03/15);
  • “nuovo” approccio normativo basato sul D.M. 18/10/19 (di seguito Codice) e sulla regola tecnica verticale di riferimento V.11 – D.M. 29/03/21.

La scelta della normativa di riferimento può essere determinante nella progettazione in particolare ai fini della ottimizzazione delle scelte progettuali e nell’ottica di contenimento dei costi di realizzazione degli interventi di adeguamento antincendio sia a livello costruttivo che impiantistico.

La RTV per le strutture sanitarie – DM 29 marzo 2021

Con Decreto 29 marzo 2021 si introduce nel nostro ordinamento la RTV 11 che detta “le “norme tecniche di prevenzione incendi per le strutture sanitarie”.

Dal 9 maggio 2021, data di entrata in vigore del decreto, l’attività 68 si aggiunge al doppio binario valido per le attività dotate di regola tecnica di tipo prescrittivo, con la possibilità di utilizzare il Codice nella progettazione.

La RTV 11 riguarda le sole strutture che erogano prestazioni di tipo sanitario e assistenziale l’applicazione della regola tecnica escludendo, di fatto, le case di riposo per anziani a carattere residenziale per ospiti autosufficienti.

La Strategia antincendio secondo la RTV 11

La caratteristica principale della RTV è che tutta la strategia antincendio è sviluppata sulla base del tipo di occupanti che, nelle attività di questo tipo, sono prevalentemente riconducibili a coloro che, impossibilitati a muoversi autonomamente, devono poter fruire di sistemi di esodo ad hoc, come l’esodo progressivo.

La RTV, collegandosi alla strategia antincendio del Codice, permette di sfruttare tra le tante soluzioni, conformi o alternative, la flessibilità indispensabile nella progettazione di queste attività, superando le numerose difficoltà che, nel corso degli anni, hanno complicato l’adeguamento antincendio delle strutture sanitarie.

Adeguamento antincendio delle strutture sanitarie: fra proroghe e ritardi

A proposito di adeguamento antincendio, ricordiamo che il Decreto Milleproroghe 2023 (qui il testo coordinato del DL 29 dicembre 2022, n. 198) in vigore dal 28 febbraio 2023, (convertito con LEGGE di conversione 24 febbraio 2023, n. 14 ) proroga di tre anni una serie di termini per l’adeguamento antincendio delle strutture sanitarie.

Termini previsti dal D.M. 19 marzo 2015 per gli adempimenti a carico delle strutture sanitarie che hanno aderito al piano di adeguamento antincendio e che per cause di forza maggiore, dovute all’emergenza epidemiologica da Covid19, sono state impossibilitate a completare i lavori programmati entro le scadenze previste.

Ospedali e interruzione delle prestazioni in caso di incendio: cosa valutare?

Nel caso dell’incendio di Tivoli si è fatto riferimento alla problematica dell’interruzione delle prestazioni degli impianti tecnologici delle strutture sanitarie in caso di incendio. Ne ha parlato diffusamente Calogero Turturici, Comandante Vigili del fuoco di Bologna, in una Relazione presentata nel 2022 al Safety Expo 2023, evento di riferimento per i professionisti della sicurezza antincendio in Talia.

La Relazione, pubblicata sulla rivista Antincendio ricorda che l’obbiettivo della continuità della prestazione delle cure salvavita viene perseguito nella RTV 11 attraverso il rispetto di 3 punti del decreto:

  1. La valutazione del rischio di incendio di cui al punto V.11.4 – 2° periodo.
  2. Le modalità di esodo richieste dal punto V.11.5.3 – 2° periodo – per le “Aree adibite ad unità speciali o cure intensive, nelle quali il paziente è collegato ad apparecchiature o tali da impedire il suo rapido spostamento” (TA2).
  3. La sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio di cui al punto V.11.5.9.

Continuità delle prestazioni salvavita negli ospedali: quale valutazione del rischio incendio?

Quanto al punto V.11.4 viene richiesto esplicitamente che nell’ambito della valutazione del rischio di incendio di cui al capitolo G.2, deve essere tenuta in debita considerazione la continuità, anche in caso di incendio, delle cure salvavita eventualmente erogate nell’attività sanitaria.

Per valutare il ischio incendio per la continuità delle cure salvavita, ove previste, bisogna acquisire dalla Direzione sanitaria informazioni sui criteri di affidabilità da adottare nella progettazione:

  • delle reti gas medicali;
  • dei sistemi di evacuazione gas anestetici;
  • dei servizi resi nelle aree TA2 al fine di una eventuale ridondanza delle stesse visto che, ad esempio, non tutte le sale operatorie sono interscambiabili tra loro.

Le aree che possono essere interessate dalle misure necessarie per garantire la continuità del[1]le prestazioni di cui sopra, oltre alle richiamate TA2 sono:

  • gli ambulatori di medicina nucleare, con presenza di sorgenti radiazioni ionizzanti/apparecchia[1]ture ad alta energia (TB2), al fine di evitare la ripetizione di esami invasivi in caso di interruzione del servizio.
  • Le aree od impianti a rischio specifico, con partico[1]lare riferimento agli impianti di deposito e distribuzione gas medicali (TK).
  • I locali con quantità significative di apparecchiature elettriche ed elettroniche, come ad esempio  l’infrastruttura ICT dedicata alla gestione dei servizi sanitari e i locali di installazione dei quadri di distribuzione dell’alimentazione elettrica di sicurezza (TT1)

La relazione espone poi gli aspetti da considerare per l’esodo e per la sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio.

Covid-19 e valutazione del rischio nelle aziende sanitarie

Con la pandemia da Sars-coV-2 e successivamente ad essa, anche in ambito internazionale, si è registrato un sensibile incremento dei casi di incendio nelle strutture sanitarie.

Ing. Ciro Bolognese, Comandante dei Vigili del fuoco di Vercelli in un articolo pubblicato sulla rivista Antincendio “Covid-19 e valutazione del rischio di incendio nelle strutture sanitarie” (luglio 2022) riportava i dati diffusi dalla Commissione europea dall’inizio della pandemia nel marzo 2020 e fino al 15 settembre 2021 sugli incendi negli ospedali di vari Paesi del mondo: avrebbero causato la morte di circa 350 persone, la maggior parte delle quali affette dal virus. Nel 2020 in Italia ben 24 incendi da Agosto 2020 con 39 vittime.

L’articolo cita i fattori di rischio incendio “ulteriori” rispetto alle condizioni di esercizio ordinario, che avrebbero contribuito all’incremento dei casi di incendio:

  • L’incremento della concentrazione di ossigeno nell’a[1]ria dovuta alle necessità terapeutiche dei degenti.
  • L’impiego di prodotti igienizzanti a base di etanolo.
  • Il sovraccarico degli impianti elettrici legato all’incremento degli utilizzatori e alla durata di impiego.
  • Il malfunzionamento delle apparecchiature elettromedicali, in particolare dei ventilatori polmonari, impiegate in modo intensivo per far fronte alla situazione emergenziale.
  • Il malfunzionamento degli impianti di condizionamento impiegati nelle aree di terapia intensiva.

Porte tagliafuoco negli ospedali e sicurezza antincendio

In occasione dell’incendio di Tivoli si è fatto riferimento anche alle falle del sistema di protezione antincendio attivo e passivo. Per quanto riguarda la protezione passiva, riguardo alle porte tagliafuoco in uso nei complessi ospedalieri, i Vigili del fuoco con Nota circolare n. 9533 del 4 luglio 2022 hanno risposto a due quesiti relativi

  1. al verso di apertura delle porte di comunicazione tra i compartimenti realizzati ai fini dell’esodo orizzontale progressivo.
  2. Ai casi di posa in opera di porte tagliafuoco in presenza di pavimenti che non possiedono il requisito di incombustibilità:

Sicurezza antincendio: come orientare la progettazione antincendio?

Alla luce del tragico evento di cronaca, risulta quanto mai necessario che la progettazione della sicurezza antincendio sia il più efficace possibile. A seguire alcuni articoli in materia di sicurezza antincendio nelle strutture sanitarie ed alcuni volumi di progettazione dedicate proprio agli ospedali.

Rischio incendio negli ospedali: articoli dalla rivista Antincendio

Di seguito alcuni articoli della rivista Antincendio dedicati alla progettazione antincendio delle strutture sanitarie. Per scaricarli, è necessario abbonarsi alla rivista Antincendio.

RivistameseAnnoArticoloAutore
AntincendioGiugno2020Adempimenti di prevenzione incendi: la ricaduta delle norme emanate sull’emergenza sanitariaLuca Palmeri
AntincendioAgosto2016Edifici ospedalieri: un approccio integrato alla progettazioneTeresa Villani
AntincendioGiugno2015Antincendio negli ospedali: impianti tecnologici e aree a rischio specificoLuca Nassi
AntincendioMarzo2014Ospedale Cardarelli: l’adeguamento di una grande struttura sanitaria d’ItaliaU. Capitelli, Luigi Giudice, Michele La Veglia, Guido Parisi

Progettazione antincendio nelle strutture sanitarie e Codice di Prevenzione incendi

All’interno della Collana Progettazione dei libri di EPC Editore suggeriamo per la progettazione di ospedali e strutture sanitarie l’E-book:

Codice di prevenzione incendi. Progettazione STRUTTURE SANITARIE
Zoeddu Nicola
E-book

In questo e-book viene presentato un esempio di un progetto antincendio ai fini della realizzazione di un nuovo complesso ospedaliero distribuito in due padiglioni da 7 piani fuori terra (compresa la copertura) per un totale di 200 posti letto complessivi. Tale attività è inquadrabile al punto 68.5.C dell’Allegato I del D.P.R. 151/2011.

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it