Grenfell Tower, Kensington, UK

Rogo di Grenfell Tower: online la Relazione di inchiesta. Gli errori di tutti e le falle di sicurezza antincendio

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Il rogo della Grenfell Tower fu causato da “incompetenza, disonestà e avidità” da parte di tutti: autorità, gestori dell’immobile e soccorsi.

È lapidario il commento del Rapporto finale di inchiesta sull’incendio che interessò il grattacielo di 24 piani di edilizia popolare il 14 giugno 2017 e causò la morte di 72 persone, tra cui 2 italiani.

  • Nell’articolo, i link alla relazione, i risultati principali dell’inchiesta e alcuni articoli di approfondimento sull’incendio e sulle criticità degli edifici di grande altezza tratti dalla rivista Antincendio!

La Relazione sul rogo della Greenfell Tower

Il rapporto sul rogo della Greenfell Tower arriva dopo una lunghissima indagine della magistratura e si compone di diversi volumi che ricostruiscono l’evoluzione dell’incendio e individuano i fattori critici che hanno portato al disastro.

Segnaliamo, in particolare

  • La Parte 3 ed i capitoli 15-29 sui test e il marketing riguardanti i prodotti,
  •  la Parte 5 La gestione della sicurezza antincendio alla Grenfell Tower (capitoli da 34 a 46)
  • Parte 12 Il regime di test antincendio (capitolo 111)

Infine, rilevanti anche le raccomandazioni fornite dagli inquirenti, che potenzialmente potrebbero essere utili per prevenire un altro disastro come quello della Grenfell Tower e migliorare la capacità delle autorità di rispondere alle emergenze quando, inevitabilmente, si verificano.

A seguire una ricostruzione dei passaggi più importanti di queste sessioni, tratte dalla relazione di inchiesta (in corsivo le parti tratte dal Rapporto)

Le responsabilità tecniche e politiche del disastro Greenfell

Vediamo per punti quanto afferma la Commissione di inchiesta:

  • Una responsabilità condivisa
    L’incendio presso la Grenfell Tower è stato il culmine di decenni di errori commessi da parte del governo centrale e di altri organi responsabili del settore edilizio nell’esaminare attentamente i pericoli insiti nell’incorporare materiali infiammabili nelle pareti esterne degli edifici residenziali a più piani, nonché della mancanza di azioni intraprese alla luce delle informazioni a loro disposizione.
  • L’errore del governo
    Il governo ha avuto diverse opportunità per identificare i rischi dell’utilizzo di pannelli di rivestimento e isolamento infiammabili, in particolare negli edifici a più piani, e di intraprendere azioni in merito a questo. Di fatto, nel 2016 il dipartimento era a conoscenza di tali rischi, ma non ha intrapreso alcuna azione a riguardo.

Keir Starmer attuale premier britannico si è scusato con i familiari delle vittime del rogo della Grenfell Tower per le colpe e le omissioni nella catena di eventi che portò alla morte delle 72 vittime.

I prodotti ed i materiali della Grenfell

  • Le mancanze del Building Research Establishment
    Ci sono state delle mancanze da parte del BRE (l’istituto di ricerca per l’edilizia inglese) nello svolgimento dei test ai sensi del BS 8414 e nella compilazione dei registri, che l’hanno esposto al rischio di manipolazione da parte di produttori privi di scrupoli, come è capitato nel caso del secondo test svolto per Celotex, il produttore dell’isolamento specifico usato nella Grenfell Tower.
  • I test sui prodotti
    Una delle ragioni più significative per cui la Grenfell Tower era stata rivestita con materiali infiammabili è stata la disonestà sistematica di coloro che producevano e vendevano i pannelli antipioggia per rivestimenti e i prodotti per l’isolamento. Hanno implementato e sostenuto deliberatamente strategie per manipolare i processi dei test, riportare in modo inaccurato i dati dei test e fuorviare il mercato. Nel caso del prodotto per isolamento principale utilizzato nella Grenfell Tower, il Celotex RS5000, il BRE è stato complice di tale strategia.
  • I difetti dei pannelli antipioggia Reynobond 55
    Arconic Architectural Products produceva e vendeva i pannelli antipioggia Reynobond 55 PE utilizzati nelle pareti esterne della Grenfell Tower.
    Il prodotto nella variante con rivetti era stato classificato secondo il sistema di classificazione europea come B-s2, d0, ma sin dall’inizio del 2005 Arconic era in possesso di dati provenienti dai test che rivelavano che il prodotto utilizzato in strutture a cassetta reagiva al fuoco in modo molto pericoloso e non poteva essere classificato secondo gli standard europei. Ciononostante, Arconic ha continuato a dichiarare al mercato che i pannelli erano classificati B-s2, d0 senza fare alcuna distinzione tra la variante a rivetti e quella a cassetta.
  • Kingspan e le mancanze del prodotto K15
    Dal 2005 e fino a dopo l’inizio di questa Inchiesta, Kingspan ha consapevolmente creato un mercato falso nel campo degli isolamenti per edifici di oltre 18 metri di altezza sostenendo che il K15 facesse parte di un sistema testato con successo ai sensi del BS 8414 e che quindi potesse essere utilizzato nelle pareti esterne di qualsiasi edificio alto oltre 18 metri, a prescindere dalla sua progettazione e dagli altri componenti. Si trattava di un’affermazione falsa, come ben risaputo, in quanto il BS 8414 è uno strumento per testare sistemi completi a parete e i suoi risultati si applicano solo al test specifico in esame. Come risaputo da Kingspan, in verità il K15 non avrebbe potuto essere venduto come materiale idoneo all’uso in pareti esterne di edifici alti oltre 18 metri in generale, ciononostante è quello che hanno fatto per molti anni.4.

Gli errori degli organi di controllo e certificazione

  • La Certificazione mendace del BBA
    l British Board of Agrément (BBA) è un’organizzazione commerciale che certifica la conformità dei prodotti ai requisiti di legge. Ha emesso alcuni certificati di conformità per uno dei prodotti da isolamento utilizzati nella Grenfell Tower, il Kingspan K15, e i pannelli in Reynobond 55 PE usati come barriera antipioggia. I loro certificati erano ampiamente accettati nel settore senza alcuna preoccupazione, ma le relative procedure non erano né del tutto indipendenti, né precise, e non venivano sempre applicate rigorosamente.
  • Gli errori del  Building Research Establishment
    Il BRE ha giocato un ruolo di rilievo nel permettere a Celotex e Kingspan di commercializzare i propri prodotti per l’utilizzo nelle pareti esterne degli edifici alti più di 18 metri. I sistemi del BRE non erano abbastanza solidi da garantire in modo costante la completa indipendenza e il livello necessario di rigore tecnico.
  • Le superficialità dell’organo di accreditamento
    Lo United Kingdom Accreditation Service (UKAS) avrebbe dovuto assumere un atteggiamento più inquisitorio, persino scettico, nei confronti delle organizzazioni da accreditare. La sua capacità di azione si è rivelata sorprendentemente limitata, senza alcun potere esecutivo. Il massimo che ha potuto fare in risposta alle condotte in esame è stato sospendere o ritirare l’accreditamento.

La gestione della sicurezza antincendio alla Grenfell Tower

La Parte 5 del Volume sul Rapporto di inchiesta torna sulle responsabilità di RBKC, la Royal Borough of Kensington and Chelseae (il consiglio comunale delle due città) e la TMO (l’organizzazione che gestiva gli inquilini). Secondo gli inquirenti, nonostante nel 2009 un consulente indipendente per la sicurezza antincendio avesse raccomandato di preparare una strategia per la sicurezza antincendio, non è stato fatto niente fino a novembre del 2013 e non vi era una strategia definitiva approvata quando si è verificato l’incendio della Grenfell Tower.

La mancanza di scrutinio indipendente o rigoroso da parte di RBKC dell’operato della TMO per il rispetto degli obblighi per la salute e la sicurezza, in particolare la gestione della sicurezza antincendio, si è rivelato un tallone d’achille.

Inoltre si osserva

Alcuni aspetti importanti delle misure di prevenzione antincendio alla Grenfell Tower non rispondevano a standard adeguati. Ad esempio, le nuove porte di ingresso installate dalla TMO nel 2011 e 2012 non rispettavano gli standard di resistenza al fuoco suggeriti dal Documento approvato B poiché la TMO non aveva specificato lo standard di sicurezza antincendio corretto mentre le ordinava.

E sul piano di evacuazione si osserva

Nonostante la TMO non avesse l’obbligo di produrre un piano di evacuazione generale, il suo Piano d’emergenza per la Grenfell Tower era obsoleto e incompleto e non rifletteva i cambiamenti apportati dalla ristrutturazione. La TMO era perfettamente a conoscenza di questo fatto dopo l’incendio alla Adair Tower a ottobre del 2015, ma non ha affrontato la questione. L’assenza di avvisi relativi ad attività antincendio nel palazzo era un motivo ricorrente di lamentela da parte dei residenti e aveva portato all’emissione di un Deficiency Notice a novembre del 2016.

Nella Parte 12 del Rapporto si formulano alcune osservazioni anche sui test antincendio

I metodi dei test antincendio utilizzati per stabilire la reazione al fuoco dei materiali, dei prodotti e anche dei sistemi di pareti esterne non avevano fornito ai progettisti le informazioni necessarie a valutare il rischio che un incendio potesse propagarsi fino alla parete esterna dell’edificio. Inoltre, le indicazioni statutarie sulla conformità al requisito funzionale B4(1) del Regolamento edilizio erano fondamentalmente difettose

E ancora, sulle prestazioni al fuoco:

L’utilizzo della Classe 0 come standard per le prestazioni in caso di incendio dei prodotti usati nelle pareti esterne degli edifici a più piani era del tutto inappropriato. Nessuno dei principali test standard britannici pertinenti ai fini della classificazione prevedeva lo sviluppo di un incendio all’esterno di un edificio o forniva le informazioni necessarie per valutare come si sarebbe comportata in caso di incendio una parete esterna contenente il prodotto. Le classificazioni europee basate sul test con un singolo elemento infiammabile sono state anch’esse di utilità limitata per la valutazione del comportamento dei sistemi di pareti esterne in caso di incendio.

Quanto al metodo di valutazione della conformità, l’inchiesta respinge la convinzione diffusa ma errata che, se un sistema di pareti esterne testato secondo il BS 8414 avesse rispettato i criteri di prestazione del BR 135, l’edificio avrebbe rispettato il requisito funzionale B4(1) senza il bisogno di analizzare le informazioni ottenute dal test o le condizioni che probabilmente sarebbero emerse durante l’uso.

Il metodo adottato nel BR 135 per la valutazione della conformità era troppo semplicistico. Forniva un risultato in chiave di “superato/ non superato”, laddove i risultati del test avrebbero richiesto un certo grado di interpretazione aldilà delle competenze previste per il settore.

Per approfondire:

Incendio della Grenfell Tower e problematiche antincendio degli edifici di grande altezza

La rivista Antincendio ha dedicato diversi articoli alla sicurezza antincendio degli edifici di grande altezza, citando anche il caso della Grenfell Tower. Li segnaliamo nella Tabella sotto.

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AntincendioSettembre2019Il comportamento al fuoco delle facciate: la famiglia di norme British Standard BS 8414Jafarian Mostafa, Murrell Janet, Eros Chemolli
AntincendioGiugno2018Grenfell Tower: chi paga la cultura della non conformitàFlaminia Ciccotti
AntincendioMarzo2018Safety Expo – L’incendio di Londra, nuove tecnologie costruttive e nuovi rischiFabio Dattilo, Mauro Caciolai, Silvio Messa, Claudio Traverso, Luigi De Angelis, Viviana Del Tedesco
AntincendioLuglio2017Garantire la sicurezza delle persone: sempre, comunque, nonostante tuttoFabio Dattilo
AntincendioLuglio2017Le criticità progettuali antincendio negli edifici di grande altezza: quali le soluzioni tecniche?Fabio Minutoli

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it