Sicurezza e soccorso di persone con disabilità

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Lo scorso 13 ottobre, presso l’Istituto Superiore Antincendi, si è svolto il convegno nazionale, organizzato dal Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), diffuso anche in diretta streaming e dedicato al soccorso inclusivo delle persone con sclerosi multipla. Questa patologia presenta infatti uno spettro evolutivo le cui manifestazioni possono essere ricondotte a quelle di altre disabilità.

Come gestire le emergenze e il soccorso in presenza di persone con disabilità

Durante l’incontro si è analizzato il bilancio delle esercitazioni svolte tra giugno e agosto con lo scopo di condividere esiti, strumenti e procedure, per migliorare la qualità del soccorso in scenari di emergenza che vedono coinvolte persone con disabilità.
Tre sessioni intitolate “La sclerosi multipla e l’emergenza”, “Soccorso inclusivo: strumenti ed esperienze maturate in epoca Covid-19” e “Prospettive per la sicurezza e il soccorso inclusivi”, a conclusione delle quali è intervenuto il capo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. L’ingegner Fabio Dattilo ha messo in luce l’importanza di affrontare i problemi mettendo a sistema la prevenzione: dall’attività di ascolto nelle sale operative, all’ideazione di nuovi veicoli, alla formazione del personale che va addestrato nelle procedure degli interventi.

L’attenzione verso l’inclusione

Il presupposto su cui si è basata la giornata è che chi ha bisogni fragili, in caso di emergenza, deve avere le stesse possibilità di salvarsi al pari di chi non li ha. Perché la società non deve escludere nessuno, mai…
Durante il convegno abbiamo ascoltato l’esperienza di chi è colpito da questa terribile malattia e abbiamo compreso la necessità fondamentale del soccorso inclusivo.
Abbiamo capito che la sicurezza va progettata, costruita e pianificata e i nostri Vigili del fuoco sono all’avanguardia anche qui, ma è molto importante che le associazioni che rappresentano le esigenze delle persone con disabilità siano attive in tutti gli ambiti in cui queste persone possono essere presenti.
Abbiamo seguito il monito appassionato di chi insegna che non bisogna soccorrere di più, ma bisogna soccorrere tutti. È imparando a soccorrere tutti che impariamo a soccorrere meglio chiunque.
Perché il valore delle persone non dipende dalla velocità con cui si muovono, o dalla capacità di fare le cose da soli e ci è stato spiegato che la normalità a cui tutti aspiriamo non è una normalità uguale per tutti.

L’esperienza di chi vive il bisogno speciale

Assistiamo emozionati e commossi all’esperienza di chi vive una “vita sequestrata” dalla malattia e ci troviamo per un attimo catapultati in quel mondo, ed è difficile capire davvero cosa significhi la frase “non tutte le carrozzine sono uguali”.
È quasi impossibile immaginare cosa voglia dire vivere “una vita tagliata”, sopportare la “fatica centrale”, quella che ti taglia gambe, fisico e cervello e che per alcune ore della giornata ti getta in una dimensione in cui non sei più tu a vivere, ma è la malattia a prendere il sopravvento, impossessandosi di te e di tutto ciò che ti circonda, non lasciando più spazio alla dimensione personale, agli affetti, alla tua vita.
E poi è il momento dell’intervento di chi, per amore, per senso di responsabilità, o forse solo per altruismo, un giorno ha deciso di mettere la sua professione al servizio della sorella Eleonora, costretta a vivere la sua vita a metà, e che ti spiega cosa si può fare tecnicamente per aiutare, soccorrere e continuare ad includere anche chi è costretto a vivere in questa condizione.

Il ruolo del soccorritore

E qual è il ruolo di chi deve soccorrere queste persone? Il soccorso non è un’azione unidirezionale, perché le persone devono sapere cosa fare e come mettersi in relazione con chi li soccorre, perché la propria sicurezza deriva esattamente dalla capacità di rispondere.
Qui entra in gioco un altro fattore importante per la sicurezza inclusiva, ovvero la sicurezza di tutti: l’attenzione su questi aspetti che deve permeare la nostra vita quotidiana e la responsabilità di ognuno nel promuoverla e tutelarla.

La Carta dei Diritti delle persone con Sclerosi Multipla


Nessuno deve restare ai margini della vita e nessuno deve avere paura di non poter essere soccorso, ma una cosa che ognuno di noi può fare è quella di mettere la propria firma sulla Carta dei Diritti delle persone con Sclerosi Multipla. Sostenere la Carta (fa sì che questi diritti prendano non solo forma, ma diventino sostanza trasformandosi in leggi, politiche, prassi, comportamenti concreti.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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