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Sistemi Watermist per ambienti commerciali a basso rischio: il Protocollo di prova UNI EN 14972-7:2023

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In vigore dal 16 novembre 2023 lo standard UNI EN 14972-7:2023 sui requisiti per le prove relative ai sistemi ad acqua nebulizzata per ambienti commerciali a basso rischio.

Prevede tre categorie di sistemi e detta le condizioni di svolgimento dei test mediante pressurizzazione dell’impianto e cosa deve registrare la strumentazione di misura e di registrazione.

  • L’articolo che è a cura di C. Giacalone, Comandante dei Vigili del fuoco di Como e pubblicato sulla rivista Antincendio n.7/2024 (Aggiornamento normativo).

UNI EN 14972-7:2023: sistemi water mist per attività commerciali a basso rischio

L’ente di unificazione italiano UNI ha pubblicato lo standard UNI EN 14972-7:2023 Installazioni fisse antincendio – Sistemi ad acqua nebulizzata – Parte 7: Protocollo di prova per ambienti commerciali a basso rischio per sistemi di ugelli automatici.

La norma specifica i requisiti per le prove per i sistemi ad acqua nebulizzata (water mist) utilizzati per la protezione antincendio di attività commerciali a basso rischio di incendio, con altezza del soffitto fino a 5 m, caratterizzati dalla presenza di combustibili ordinari con tasso di rilascio di calore relativamente basso, con esclusione di ambienti destinati a deposito o produzione.

Sono previste tre distinti sistemi:

  • la categoria I riguarda ambienti fino a 37 m2, con carico d’incendio inferiore a 150 MJ/m2 e con un’altezza del soffitto fino a 2,40 m;
  • la categoria II riguarda ambienti di dimensione illimitata, con carico d’incendio inferiore a 150 MJ/m2 e con un’altezza del soffitto fino a 5 m;
  • la categoria III copre ambienti di dimensione illimitata, con carico d’incendio inferiore a 5.000 MJ/m2 e con un’altezza del soffitto fino a 5 m.

I sistemi di componenti, la loro ubicazione, le condizioni operative e i dettagli degli ambienti di test devono rimanere inalterati durante l’esecuzione dei test, dove tutti i sistemi devono operare senza intervento manuale.

Prove e Test sui sistemi ad acqua nebulizzata: le indicazioni della UNI EN 14972-7:2023

I test devono essere condotti utilizzando le specifiche del progettista dell’installazione ed il manuale di progettazione, installazione, funzionamento e manutenzione per il sistema water mist. Per tutti i test, il sistema sarà condotto mediante pressurizzazione dell’impianto alla minima pressione operativa, a cui segue l’attivazione del primo ugello, e la conseguente pressione di flusso dell’acqua sarà mantenuta alla pressione minima del sistema operativo.

In alternativa si potrà procedere alla pressurizzazione alla minima pressione di stand-by, a cui segue l’attivazione del primo ugello; in questo caso la pressione di flusso dell’acqua sarà gradualmente incrementata fino alla minima pressione operativa del sistema. Il tempo di ritardo per raggiungere la pressione minima del sistema operativo corrisponderà al tempo di ritardo nell’installazione reale, che sarà incluso nelle specifiche del sistema.

La strumentazione di misura e di registrazione deve registrare le temperature dell’ambiente di test, il flusso e pressione dell’agente estinguente, la pressione della fornitura d’acqua nel sistema estinguente, le pressioni di scarico degli ugelli e la pressione dell’agente estinguente nel punto più remoto della linea.

Cos’è un impianto water-mist

Il sistema water mist rientra fra gli impianti di protezione attiva richiamati dalla sezione S.6 del Codice di prevenzione incendi. Un impianto water mist è un sistema antincendio collegato ad un’alimentazione idrica equipaggiato con uno o più ugelli capaci di erogare acqua nebulizzata.

L’utilizzo sicuro di un sistema water mist è limitato alle applicazioni per le quali l’impianto è stato provato in piena scala ed i parametri utilizzati durante le prove presso laboratori qualificati, che includono la geometria della stanza, le condizioni di ventilazione e il carico d’incendio, definiscono i limiti della sua applicazione.

I benefici di questi impianti di protezione attiva sono la limitazione della crescita dell’incendio, la prevenzione dei danni strutturali, la brusca riduzione nel tasso di rilascio del calore e la notevole riduzione della temperatura media all’interno del volume protetto.

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