Struttura alberghiera: la soluzione alternativa del Codice per l’esodo in FSE

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Il D.M. 3 agosto 2015, meglio noto come Codice di Prevenzione Incendi, sta rivoluzionando il modo di fare progettazione. Questo decreto è ufficialmente diventato il primo sponsor dell’approccio ingegneristico in Italia, inizialmente, con le attività non normate verticalmente e man mano con quelle dotate di regola tecnica verticale.
Sono le premesse da cui parte l’articolo “Struttura alberghiera: la soluzione alternativa del Codice per l’esodo in FSE” a firma degli ingegneri Filippo Battistini, Gianluca Galeotti (soci della FSE Progetti srl), Antonio Petitto (Direttore-Vicedirigente CNVVF e Vice Comandante Comando VVF di Rimini) , pubblicato su Antincendio di marzo 2018

Le soluzioni alternative che si possono adottare per ogni strategia antincendio rendono l’efficacia della Fire Safety Engineering sempre più evidente, e sempre più il cliente finale ha la sensazione di sostenere spese utili ad innalzare la sicurezza, avendo modo di vedere gli effetti di tutto quello che si progetta”.

Il Caso presentato nell’articolo
Nell’articolo vedremo applicata l’RTV 2016 ad un albergo, il quale possedeva criticità riguardo la lunghezza di corridoio cieco e larghezza minima dei percorsi di esodo verticali.
L’edificio oggetto di intervento è una costruzione isolata, la struttura è intelaiata, composta da pilastri e solai misti in laterizio e cemento armato. Le partizioni interne sono realizzate in mattoni forati e l’edificio si compone di cinque piani fuori terra; le altezze interne dei piani sono pari a circa 2,95 m e la superficie di ciascun piano varia da circa 100 m2 a più di 200 m2.
Assumendo come piano di riferimento il livello stradale, la massima quota di piano per l’attività ricettiva è pari a +13 m, la minima è pari a -0,75 m.
Al piano terra è ubicato l’ingresso con hall e i locali a servizio dei gestori. Al primo piano fuori terra è ubicata la sala da pranzo/colazioni e alcune camere con servizi.
Al secondo e al terzo piano fuori terra sono presenti le camere, mentre all’ultimo livello è presente un locale di servizio.
L’affollamento è variabile in relazione alla stagione, ai giorni ed alla fascia oraria con un massimo di 50 ospiti.

L’articolo riporta le valutazioni del rischio incendio condotte sulla struttura, le Strategie antincendio seguite e le soluzioni alternative contemplate.
A conclusione viene riportata un’attenta analisi dell’impatto della lunghezza del corridoio cieco consentita nella normativa di prevenzione incendi preesistente al D.M. 03/08/2015 e nello stesso Codice, a cura dell’Ing. Antonio Petitto.

L’articolo è disponibile sul numero di Marzo della rivista Antincendio.
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Riferimenti bibliografici:
Struttura alberghiera: la soluzione alternativa del Codice per l’esodo in FSE
Filippo Battistini, Gianluca Galeotti, Antonio Petitto
Antincendio n.3/2018

Redazione InSic

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