Le cause dell’incidente rimandano alla presenza di ammoniaca, il cui odore è stato fortemente avvertito in tutta la zona. Si è temuto anche per la formazione di una nube tossica, al punto che i 2.800 abitanti della cittadina sono stati fatti evacuare nella notte. Vastissima l’area coinvolta dallo scoppio: dieci edifici presso l’impianto sono stati distrutti dalle fiamme e quasi 100 le case lesionate dal violentissimo spostamento d’aria provocato dall’esplosione.
Il bilancio delle vittime è stato di 14 morti e oltre sessanta dispersi: numerose persone sono rimaste a lungo intrappolate negli edifici attorno all’area dell’esplosione. Nella fabbrica s’era sviluppato dapprima un incendio piuttosto vasto e dopo qualche minuto è arrivato lo scoppio. L’organizzare dei soccorsi è stata ritardata dalla presenza della nube tossica sprigionata dall’impianto che ha reso inavvicinabile la zona limitrofa allo stabilimento.
I testimoni dello scoppio hanno raccontato di una esplosione simile a quella nucleare, con la formazione in cielo di un’enorme palla di fuoco, e di un altissimo fungo di fumo alto decine di metri.
Gli esperti americani hanno messo a paragone l’esplosione con quella di Oklahoma City, che provocò il crollo di un grattacielo: in quel caso l’esplosione fu causata da due tonnellate di fertilizzante, compresse in un camion. In questo caso invece si è trattato di uno stabilimento che produceva fertilizzanti, quali il nitrato d’ammonio, un composto chimico usato nell’agricoltura, e che viene sfruttato anche come base per miscele esplosive, a causa del suo basto costo.
Per approfondire:
Gli Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o detengono nitrati di ammonio, di metalli alcalini e alcalino-terrosi, nitrato di piombo e perossidi inorganici rientrano nelle attività a elevato rischio (categoria C) per le quali è necessaria una valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio e controlli con sopralluogo.
Proponiamo in allegato alla notizia, informato PDF, un articolo di approfondimento di Gianfranco Tripi, pubblicato sulla rivista Antincendio di giugno 2011 dal titolo “Polveri combustibili, il rischio è in agguato” che fa luce sui rischi intrinseci legati all’accumulo di polveri combustibili e analizza i possibili rischi cui può portare una manipolazione non corretta di queste sostanze.
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