Villa Contarini: i metodi FSE per la messa in sicurezza di un bene tutelato

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Un articolo della Rivista Antincendio (in allegato alla notizia) illustra le soluzioni di FSE utilizzate per l’organizzazione della sicurezza antincendio all’interno di Villa Contarini, Piazzola sul Brenta, Veneto: ecco le soluzioni dell’approccio ingegneristico per la valutazione del livello di rischio e delle possibili soluzioni progettuali.

Villa Contarini di Piazzola sul Brenta è stata acquisita nel 2005 dalla Regione del Veneto ed è oggi uno tra i principali luoghi di riferimento a Nord-Est per la cultura, il tempo libero, la promozione delle imprese e delle istituzioni.
La Regione ha investito risorse non solo economiche per perseguire un percorso di valorizzazione e promozione della Villa: molteplici risultano infatti le iniziative di carattere culturale che ogni anno vengono organizzate, ma non solo in quanto, in modo parallelo, vengono rappresentate iniziative professionali e commerciali coerenti con gli obiettivi di rispetto e di tutela del patrimonio monumentale ed ambientale, ma strategiche per uno sviluppo coerente ed atto a promuovere la conoscenza del complesso monumentale sul territorio.

L’articolo di Gianluigi Carrucciu e Gianluca Vigne: “Villa Contarini: una nuova vita nel rispetto della storia” pubblicato sulla rivista Antincendio n.7/2013, illustra le misure di sicurezza antincendio adottate per l’edificio d’interesse storico e culturale, frutto di uno studio che ha sfruttato i metodi della Fire Safety Engineering per superare alcune prescrizioni imposte da un precedente parere di conformità antincendio e dai vincoli dovuti alla supervisione della Sopraintendenza e dalla natura del bene tutelato.
L’articolo è corredato da immagini esplicative degli scenari d’incendio possibili, elaborati dallo Studio che ha tenuto conto non solo delle caratteristiche dell’organismo edilizio, ma anche delle attività svolte all’interno, fissando obiettivi e soglie da rispettare.
“I risultati raggiunti – sottolineano gli autori – hanno evidenziato come siano perseguibili i fini prefissati di utilizzo della struttura nella sua completezza di funzioni, compatibilmente con l’assetto distributivo originario”.

Redazione InSic

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