Il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e i suoi dirigenti

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di Giuseppe Amaro

La nascita del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco fu un processo lungo conclusosi positivamente nel 1939, per la sua realizzazione furono impiegate le migliori energie di tanti uomini di grande ingegno

L’approfondimento completo nel pdf allegato.

La nascita del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco

La nascita del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, avvenne non solo per la spinta del diffuso movimento d’opinione, che voleva un organismo unico ottenuto dall’unificazione dei corpi comunali, ma soprattutto per l’incedere della Seconda Guerra Mondiale, che rendeva indispensabile un’uniformità del soccorso su tutto il territorio nazionale.

Ma questo processo conclusosi positivamente nel 1939, fu lungo e faticoso, per la cui realizzazione vennero impiegate le migliori energie di tanti uomini di grande ingegno, tra questi Comandanti e Ufficiali affiancati da sottufficiali di prima qualità, alcuni dei quali li ritroveremo poi a ricoprire i ruoli apicali del Corpo Nazionale.

Ciò che racconteremo in queste pagine.

L’evoluzione dell’organizzazione del soccorso

Prima però di affrontare l’argomento principale, è necessario soffermarsi brevemente sull’evoluzione dell’organizzazione del soccorso, che ebbe il suo punto di arrivo nella nascita del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco.

Quest’ultimo ereditò l’impareggiabile bagaglio di esperienze dei corpi dei pompieri comunali, maturato nel corso dei numerosi secoli di preziosa attività pompieristica.

L’8 marzo 1935 a Napoli si svolse un primo incontro che vide la partecipazione di molti Comandanti di Corpi Comunali, come gli ingeneri Calvino di Milano, Viterbi di Torino, Donzelli di Napoli, Venuti di Roma, Baccheretti di Firenze, D’Acierno di Reggio Calabri, Rolando di Genova e tanti altri ancora.

Le basi del futuro Corpo Nazionale

Nel corso dell’incontro che oggi potremmo definire storico, furono gettate le basi del futuro Corpo Nazionale. Fu individuata una nuova divisa unica per tutti, un elmo di nuova foggia conforme ai parametri di sicurezza e di ergonomicità del periodo, nuovi mezzi, materiali diversi, attrezzature per la protezione individuale, nonché l’individuazione degli organici.

Ma questo fu solo uno dei punti di arrivo.

Altri ancora li affronteremo nel presente Quaderno.

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Redazione InSic

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