La rubrica “Quaderni pompieristici” sul numero di novembre della rivista Antincendio racconta l’impegno dei Vigili del fuoco nella drammatica alluvione in Piemonte.
Sono trascorsi 27 anni da quel tragico fine settimana del novembre 1994.
Un fine settimana in cui si manifestò uno degli eventi alluvionali più drammatici per il Piemonte.
Un evento che mutò l’esistenza di migliaia di persone, molte delle quali anche per sempre e cambiò profondamente l’aspetto di vaste porzioni di territorio.
Era venerdì 4 novembre e sulla parte sud della regione cominciarono ad abbattersi violenti temporali, con picchi di 55 millimetri di pioggia all’ora.
Nella giornata di sabato, il 5, su Torino si riversarono 160 millimetri nell’arco delle ventiquattr’ore per giungere addirittura ai 200 millimetri nelle province di Asti e di Cuneo.
Una situazione di grande disagio per le popolazioni dei territori piemontesi, ma che nulla facevano presagire l’arrivo del peggio.
Le condizioni meteorologiche eccezionali perdurarono per tutte le ore successive, senza interruzione, tanto che nella giornata di domenica 6 la situazione precipitò ovunque nella regione.
L’esondazione del Tanaro
Il Tanaro sommerse Asti, Alessandria e Alba e parte del cuneese. Il Po invase la pianura a valle di Torino. Poi vi furono moltissime altre situazioni di isolate, non meno gravi, i cui territori, soprattutto montani e le loro popolazioni si ritrovarono esposti a rischi notevoli, in molti casi purtroppo anche drammatici.
Infatti nella sera del 6 accadde quel peggio che nessuno avrebbe voluto vivere. Dopo 600 millimetri di pioggia abbattutisi mediamente sulla regione, la situazione precipitò tanto da provocare 70 vittime, feriti e 2.226 senzatetto.
L’impegno del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco
Furono giorni drammatici e di grande impegno operativo, che mise a dura prova il sistema di soccorso non solo dei Comandi della regione, ma anche dell’organizzazione più generale del Corpo Nazionale.
In quegli anni l’apparato e l’organizzazione per le maxi emergenze sul territorio nazionale si stava riorganizzando dopo le grandi e gravi difficoltà che emersero con il sisma dell’Irpinia e della Basilicata.
Tra gli eventi dell’Irpinia e del Piemonte, ci furono i disastri della Val di Stava (19 luglio 1985) e della Valtellina (18 luglio 1987) che per la gravità delle circostanze, richiesero il massimo impegno degli uomini del soccorso e della loro organizzazione operativa e logistica.
La risposta dei Vigili del fuoco in tutte le circostanze citate fu corale ed eccezionale.
In Piemonte in poche ore giunsero sul territorio gli aiuti da molti Comandi da Nord a Sud del Paese per dare un concreto e validissimo aiuto ai colleghi piemontesi, in un momento di grande difficoltà professionale e personale.
A loro volta questi ultimi non mancarono di far sentire tutta la propria riconoscenza a quanti vennero anche da lontano.
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