Quaderni agosto

Le colonie per l’infanzia e i Vigili del fuoco

1929 0

di Giuseppe Amaro

La nascita delle colonie per i ragazzi in Italia è dei primi anni del 1800; un fenomeno sociale che coinvolse sempre di più istituzioni pubbliche e private, tanto da essere nei decenni successivi decine e decine i luoghi soprattutto marini, che ospiteranno strutture per l’accoglienza di ragazze e ragazzi.

Lo scopo delle colonie

Sotto la guida dei patronati scolastici, delle amministrazioni comunali, della borghesia illuminata, di associazioni religiose ed enti filantropici, inizialmente le colonie avevano lo scopo di ospitare e dare assistenza all’infanzia delle classi meno abbienti, che mai avrebbero potuto permettersi di mandare i loro figli in strutture deputate a fornire, soprattutto, cure e assistenza per quei bambini affetti da malattie dell’epoca come la tubercolosi e il tifo. Le colonie erano anche scuola dove apprendere le più elementari norme igieniche, una carenza accentuata ancor di più nelle povere abitazioni del sud e nel repentino inurbamento delle città del nord.

Fu così sino agli anni successivi alla prima guerra mondiale, quando ancora perdurarono e anzi si accentuarono ulteriormente le già precarie condizioni igieniche e sanitarie delle classi più povere.

Le colonie nel regime fascista

Dagli anni ’30 del 1900, il regime nel tentativo di porsi all’avanguardia nelle politiche giovanili, varò alcuni importanti provvedimenti per l’invio nelle colonie estive di quanti più bambini era possibile, proprio per strapparli dai pericoli costituiti dalle malattie dell’epoca.

Con gli anni anche questi aspetti mutarono, fortunatamente, per il miglioramento delle condizioni igieniche e per la prevenzione e la profilassi, che debellarono le malattie più pericolose per l’infanzia.

Le nuove funzioni delle strutture

Si giunge agli anni più vicini a noi con le colonie che non rappresentano più un luogo dedicato all’infanzia più povera, ma che diventano invece spazio di socialità, di esperienze culturali, di sport e, anche, di prove generali di indipendenza dei figli dai genitori.

È il caso della “Villa Bellavista” di Borgo a Buggiano in provincia di Pistoia che fino al 1968 ha ospitato l’Istituto Nazionale per gli Orfani Figli di Vigili del fuoco.

Ne parliamo in questo numero grazie ai contributi di chi ha vissuto quelle esperienze, sia dalla parte dei piccoli, sia dalla parte di chi ha accompagnato i più piccoli verso esperienze di vita molto importanti.

Redazione InSic

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