L’autorizzazione al lavoro in locali seminterrati (ai sensi dell’art. 65, commi 2 e 3 del D.Lgs. 81/08), adibiti a mensa appaltata ad una impresa specializzata deve essere richiesta dall’utilizzatore dei locali o dalla proprietà, anche se non vi effettua direttamente lavorazioni?
Risponde sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro, il Prof. Agostino Messineo, Docente A.C. in Medicina del Lavoro, Università Sapienza S. Andrea, Roma
Secondo l’Esperto
La corretta soluzione al quesito prevede che la società/datore di lavoro, che ha lavoratori subordinati e occupa i locali dovrebbe chiedere la deroga ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Tuttavia è difficile che chi affitta i locali li possa appunto affittare, se non vi è una autorizzazione all’uso dei seminterrati o interrati. Motivo per il quale è frequente che il proprietario invece individui una destinazione, rediga una piantina dei locali e chieda la deroga per la utilizzazione allo scopo di agevolarne l’affitto.
Questo porta inevitabilmente alla possibile formazione di un contenzioso quando, subentrato l’affittuario, siano poi fatte modifiche ai locali, oppure quando vari affittuari successivi agiscano sul sito affittato, variandone dimensioni, aerazione, ecc. Non è infrequente, in tali casi, la revoca da parte della ASL della autorizzazione, che è pur sempre relativa ad un certo tipo di lavorazioni e tipologia di uso (mutati i quali la deroga può decadere).
Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore