Le ultime notizie sui procedimenti autorizzativi antincendio: licenze, autorizzazioni e permessi. La modulistica di riferimento per le attività soggette. Le proroghe e le scadenze previste e la normativa antincendio di riferimento.

Procedimenti autorizzativi antincendio: normativa, modulistica e adempimenti

I procedimenti autorizzativi antincendio rappresentano un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza delle attività soggette a controllo da parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Tali procedimenti regolano l’accesso a licenze, autorizzazioni e permessi per l’avvio, la modifica o la prosecuzione di attività che, per la loro natura o dimensione, comportano un rischio significativo di incendio. La normativa in materia è strutturata in modo da assicurare il rispetto dei requisiti di sicurezza antincendio fin dalle prime fasi della progettazione, coinvolgendo soggetti pubblici e privati in un processo tecnico-amministrativo articolato.
Il quadro normativo di riferimento è costituito principalmente dal D.P.R. 151/2011, che ha razionalizzato le attività soggette a controllo in tre categorie di rischio (A, B e C) in base alla complessità dell’attività e al potenziale pericolo. A questo si aggiungono il Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 3 agosto 2015) e i successivi decreti attuativi (DM 1-2-3 settembre 2021), che introducono un approccio prestazionale alla sicurezza, favorendo soluzioni progettuali flessibili e innovative, purché coerenti con gli obiettivi di protezione.

SCIA antincendio e valutazione del progetto

Tra i principali procedimenti autorizzativi vi è la presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) antincendio, obbligatoria per tutte le attività rientranti nelle categorie B e C. La SCIA deve essere presentata al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco prima dell’inizio dell’attività, ed è corredata da una serie di documenti tecnici che attestano la conformità dell’intervento alla normativa vigente. Tra questi:
• dichiarazioni asseverate da professionisti antincendio iscritti negli elenchi del Ministero dell’Interno;
• elaborati grafici e relazioni tecniche progettuali;
• certificazioni di materiali, impianti e sistemi di protezione attiva e passiva.
Per le attività più complesse o innovative, il progetto può essere sottoposto a una valutazione preventiva da parte del Comando. Tale facoltà, pur non obbligatoria, è consigliata per ottenere indicazioni preliminari ed evitare contestazioni in fase di esercizio.
L’istruttoria tecnica comprende la verifica della rispondenza alle normative, l’esame delle soluzioni alternative proposte secondo il Codice di prevenzione, e la pianificazione di eventuali sopralluoghi. A seguito della SCIA, l’attività può iniziare, ma resta soggetta al potere di controllo del Comando, che può disporre ispezioni a campione o su segnalazione.

Proroghe, scadenze e rinnovi periodici

Le attività soggette a controllo devono rispettare termini precisi per il rinnovo dei titoli abilitativi. In particolare, il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI), laddove previsto, ha validità di cinque anni e deve essere rinnovato tramite la presentazione della documentazione aggiornata che attesti il mantenimento delle condizioni di sicurezza.
Con il DM 3 settembre 2021 sono stati introdotti obblighi specifici di controllo e manutenzione periodica degli impianti antincendio, con registrazione delle attività su appositi registri da esibire in caso di ispezione. Anche gli addetti antincendio devono aggiornare la formazione ogni cinque anni, con corsi differenziati in base al livello di rischio dell’attività.
In situazioni straordinarie, come l’emergenza pandemica, sono state previste proroghe dei termini di scadenza dei procedimenti autorizzativi, poi ridefinite con appositi provvedimenti ministeriali. È fondamentale che i gestori delle attività mantengano aggiornato il proprio calendario degli adempimenti e si avvalgano, ove necessario, del supporto di professionisti qualificati.