Attività cerealicole: come difendersi dal rischio esplosione

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Gli incendi nelle attività agricole che trattano cereali, rappresentano un rischio reale per i lavoratori addetti alla loro lavorazione in crusche e farine all’interno delle aziende e dei loro depositi. Due interessanti pubblicazioni contribuiscono a individuare le misure di prevenzione e protezione specifiche per questi contesti lavorativi.

Nell’ambito delle lavorazioni agricole, I cereali ed i prodotti della macinatura generano delle polveri che, come tutte le polveri aventi origine da materiali combustibili, rappresentano un temibile nemico da cui difendersi, sia per preservare la vita umana dei lavoratori e di chi si trova nell’area aziendale, sia per preservare la funzionalità di strutture aziendali anche molto costose.

DORS, analisi di un incendio reale

Il DORS (Centro di Documentazione per la promozione della salute) ha raccolto alcune ricostruzioni di incidenti mortali avvenuti in alcuni contesti lavorativi, fra i quali spicca il caso di una Esplosione avvenuta al Molino Cordero di Fossano, il 16 luglio 2007, presso un impianto di macinazione di cereali e stoccaggio di farine.
L’incidente è avvenuto mentre si stava scaricando da un’autocisterna una parte di farina sfusa mediante trasferimento pneumatico da un silos-fariniera in legno: durante l’operazione di ripompaggio, è avvenuta l’esplosione della miscela aria-farina nel silos-fariniera che ha causato il crollo e l’incendio del corpo centrale dell’edificio. Dopo circa una decina di minuti, è avvenuta l’esplosione dell’autocisterna che si era incendiata in seguito alla prima esplosione.
Per evitare la formazione di atmosfere esplosive, DORS indica di dotarsi di:
• tubi e i silos equi-potenziali;
• ambiente pulito;
• sistemi di ventilazione che impediscono concentrazioni di polvere di farina in aria pericolose;
• sistemi di rilevamento e di misurazione delle concentrazioni di farina nell’atmosfera dell’ambiente lavorativo dotati di allarme di segnalazione e di intervento automatico di sezionamento degli impianti in caso di pericolo;
• sistemi di spegnimento ad ugelli che soffocano le scintille installati all’interno dei condotti per la movimentazione delle farine;
• impianti elettrici con caratteristiche ATEX adeguate.

L’Articolo di approfondimento

Anche la Rivista Antincendio si è recentemente occupata dei depositi di cereali e dei rischi connessi con la loro lavorazione. L’articolo “Progettazione e realizzazione ai fini antincendio di depositi cereali”, di C. Checola (VVF Reggio Emilia), pubblicato sulla rivista Antincendio 6/2013,(che trovate in allegato alla notizia) illustra innanzitutto la legislazione nazionale in vigore per queste attività: Ai fini della prevenzione incendi, i depositi di cereali sono stati inseriti nell’elenco allegato al D.P.R. n. 151/2011 all’attività n. 27 (che sostituisce l’attività n° 35 dell’Allegato al D.M. 16/2/1982 integrandola in quanto con la nuova attività i depositi non devono essere necessariamente asserviti ai mulini, come succedeva nella precedente), suddividendola in base alla quantità di cereali stoccati in:
• Attività n. 27.1.B: Depositi di cereali e di altre macinazioni, con quantitativi in massa da 50.000 a 100.000 kg.
• Attività n. 27.2.C: Depositi di cereali e di altre macinazioni, con quantitativi in massa > 100.000 kg.
e distinguendola dai mulini che hanno una voce propria, sebbene inserita nella medesima attività:
• Attività n. 27.3.C : Mulini per cereali ed altre macinazioni, con potenzialità giornaliera > 20.000 kg.
Altre attività del D.P.R. 151/2011 che riguardano i cereali:
• Attività n. 28.1.C: Impianti per l’essiccazione di cereali e di vegetali in genere con depositi di prodotto essiccato con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg (sostituisce l’attività n. 36 del D.M. 16/02/1982)
• Attività n. 31.1.C: Pastifici e/o riserie con produzione giornaliera superiore a 50.000 kg (sostituisce le attività n. 39 e n. 40 del D.M. 16/02/1982).
Inoltre, l’articolo illustra gli interventi da effettuare per ridurre la frequenza dei sinistri e la loro magnitudo, con particolare riferimento alla progettazione e realizzazione dei depositi: L’autore raccomanda, oltre alla classica valutazione del rischio incendio dei combustibili solidi in quanto tali, anche un’approfondita valutazione del rischio di esplosione delle polveri di cereali o dei derivati dalla macinatura degli stessi e dagli incendi che conseguentemente possono svilupparsi.
Successivamente si dovrebbe eseguire una classificazione delle aree secondo le definizioni date dalla norma UNI-EN 1127-1.
Quanto alle misure preventive volte quindi ad evitare che si generino i presupposti per l’esplosione di polveri, l’autore distingue due strade, non necessariamente alternative anzi, spesso da utilizzare in modo complementare. Da un lato prevenire la formazione delle polveri in aria con una corretta progettazione del processo produttivo, dall’altroprevenire la presenza di sorgenti d’accensione, garantendo innanzitutto la conformità a norma CEI-EN 61241-14:2006 (CEI 31-67),evitando le fiamme libere, le scintille e gli archi, ed evitando elementi che presentino superfici calde nonché la formazione di cariche elettrostatiche sulle persone che lavorano all’interno dell’azienda.

Per tutti i dettagli si consiglia la consultazione integrale dell’articolo disponibile in basso, in formato PDF.

Redazione InSic

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