In che modo il Decreto Ministeriale 3 agosto 2015 – agg. 2020, conosciuto come “Codice di prevenzione incendi” ha cambiato la prevenzione incendi? Quale il suo impatto sulla cultura della sicurezza e come ha cambiato il ruolo del progettista, lo svolgimento dei procedimenti e quali i rapporti fra la modellazione BIM e la prevenzione incendi.
In questo articolo facciamo il punto sul Codice e la sua applicazione, le sue modifiche e l’impatto sulla sicurezza antincendio delle attività attraverso il volume “Esempi applicativi del Codice di prevenzione incendi” a cura di Fabio Dattilo e Marco Cavriani (Ed. Novembre 2020).
In questo articolo:
- Cos’è e a cosa serve il Codice di Prevenzione Incendi?
- Per quali attività è cogente la progettazione con il Codice di Prevenzione Incendi?
- Qual è l’impatto del Codice sui procedimenti in deroga?
- Responsabilità del progettista: cosa cambia con il Codice di prevenzione Incendi?
- BIM e Prevenzione Incendi: in cosa consiste il progetto Fire Digital Check (FDC)?
- Le modifiche al Codice di Prevenzione Incendi
- Approfondisci con EPC EDITORE!
Nell'articolo
Cos’è e a cosa serve il Codice di Prevenzione Incendi?
Negli ultimi tempi la cultura della sicurezza antincendio è sempre più condivisa tra i vari portatori di interesse in tutti i settori della società, essendo ormai riconosciuta la fondamentale utilità di questa disciplina per migliorare il benessere del nostro Paese.
Con il fine di semplificare e razionalizzare la prevenzione incendi mediante l’utilizzo di un nuovo approccio metodologico più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali, è stato emanato il Decreto Ministeriale 3 agosto 2015, conosciuto come “Codice di prevenzione incendi“.
Dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto 3 agosto 2015, numerosi passi avanti sono stati fatti verso il nuovo modo di concepire la sicurezza antincendio e la correlata disciplina della prevenzione incendi, in un cammino che sempre di più si indirizza verso la progettazione con l’approccio prestazionale rispetto al tradizionale approccio prescrittivo, che per lungo tempo ha caratterizzato il relativo quadro normativo in Italia.
Per quali attività è cogente la progettazione con il Codice di Prevenzione Incendi?
La progettazione della sicurezza antincendio utilizzando il Codice, soprattutto dopo l’entrata in vigore del D.M. 12/4/2019 e con il restyling apportato dal D.M. 18/10/2019, è cogente per tutte quelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi e non dotate di propria regola tecnica.
Qual è l’impatto del Codice sui procedimenti in deroga?
Tra i punti di forza maggiormente apprezzati, soprattutto a seguito delle modifiche apportate dal D.M. 18/10/2019, è il ridotto ricorso al procedimento di deroga e la possibilità di avere una maggiore uniformità su tutto il territorio nazionale nell’applicazione delle misure antincendio, al fine del raggiungimento degli obiettivi primari della prevenzione incendi, vale a dire la sicurezza della vita umana, l’incolumità delle persone e la tutela dei beni e dell’ambiente.
Responsabilità del progettista: cosa cambia con il Codice di Prevenzione Incendi?
Con il nuovo approccio normativo il progettista assume piena responsabilità in merito alla valutazione del rischio di incendio. Pertanto, diventa strettamente necessario garantire, tramite la documentazione progettuale, l’appropriatezza degli obiettivi di sicurezza antincendio perseguiti, delle ipotesi di base, dei dati di ingresso, dei metodi, dei modelli, degli strumenti normativi selezionati ed impiegati a supporto della progettazione.
Quali strumenti offre al progettista il Codice?
Il progettista ha numerose possibilità: metodi basati su norme o documenti tecnici adottati da organismi nazionali, europei o internazionalmente riconosciuti nel settore della sicurezza antincendio, ricorso alla “Fire Safety Engineering” (FSE), soluzioni che prevedono l’impiego di prodotti o tecnologie di tipo innovativo, prove sperimentali in scala reale o in scala rappresentativa, “giudizio esperto” fondato sui principi di prevenzione incendi e sul bagaglio di conoscenze di soggetti esperti del settore della sicurezza antincendio.
BIM e Prevenzione Incendi: in cosa consiste il progetto Fire Digital Check (FDC)?
Avendo come obiettivo quello di conseguire una progettazione sempre più integrata ed ingegnerizzata, la maggiore sfida futura nell’ambito della prevenzione incendi per il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco è il progetto Fire Digital Check (FDC), ovvero l’applicazione della modellazione BIM (Building Information Modelling) alla prevenzione incendi.
Perché è importante tradurre i contenuti del Codice in linguaggio BIM?
Il modello BIM consente, come richiesto anche dal Codice di prevenzione incendi, di includere ed interconnettere tutti i parametri necessari per la definizione dei vari aspetti della strategia antincendio, nonché l’inserimento dei prodotti certificati ai fini antincendio, con la possibilità di automatizzare alcuni parametri della progettazione.
Tutti questi aspetti indicano come via maestra la modellazione digitale della progettazione antincendi e, quindi, la necessità di tradurre in “linguaggio BIM” i contenuti del Codice, uno degli obiettivi fondamentali del progetto FDC, che risulta in fase di rapido sviluppo.
Per quanto sopra detto, riveste un ruolo sempre più indispensabile un’adeguata formazione, da tenere costantemente aggiornata, dei professionisti sulle tematiche della sicurezza antincendio e sul nuovo approccio proposto dal Codice di prevenzione incendi, in sinergia con le risorse che il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco può mettere in campo grazie ai circa 300 dirigenti, agli oltre 800 funzionari direttivi laureati in ingegneria o architettura ed ai 1100 tecnici diplomati.
Modifiche al Codice di Prevenzione Incendi
Perché il Codice di prevenzione incendi è stato modificato?
Dopo circa un lustro di applicazione, si sono resi necessari alcuni interventi per consentire al Codice di esplicare al meglio tutte le sue potenzialità di strumento flessibile, completo e proporzionale nell’applicazione delle varie misure antincendio in funzione della valutazione del rischio, must imprescindibile e primario di qualsivoglia progettazione antincendio, oltre che per integrarlo con le novità tecnologiche nel frattempo intervenute.
Quali sono le principali modifiche al Codice di Prevenzione Incendi?
La maggior parte dei suddetti interventi di revisione sono stati promulgati con l’emanazione del decreto 12 aprile 2019 e del decreto 18 ottobre 2019, che hanno avuto un’importante ricaduta sia sul campo di applicazione che su parte dei contenuti tecnici del decreto 3 agosto 2015.
Modifiche al Codice di Prevenzione incendi
Quali ricadute sulle Regole Tecniche Verticali?
Le modifiche ed integrazioni al Codice di prevenzione Incendi hanno avuto una diretta ripercussione anche sulle Regole Tecniche Verticali fino a quel momento emanate e, pertanto, è stato necessario allinearle con i nuovi disposti normativi attraverso un apposito decreto (Decreto 14 febbraio 2020: Aggiornamento della sezione V dell’allegato 1 al decreto 3 agosto 2015, concernente l’approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi).
In particolare, nel caso della RTV “V.6 Autorimesse”, la revisione è stata complessiva tanto da richiedere un totale restyling del precedente decreto (Decreto 21 febbraio 2017) che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale con il decreto 15 maggio 2020.
Infine, negli ultimi mesi, sono state pubblicate ulteriori regole tecniche verticali riguardanti gli asili nido (Decreto 6 aprile 2020: Capitolo V.9 Asili nido) ed alcune tipologie di edifici sottoposti a tutela, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 ed aperti al pubblico (Decreto 10 luglio 2020: Capitolo V.10 Musei, gallerie, esposizioni, mostre, biblioteche e archivi in edifici tutelati).
Approfondisci con EPC Editore
Esempi applicativi del Codice di prevenzione incendia cura di Fabio Dattilo e Marco Cavriani
novembre 2020 (II ed.)
Un valido aiuto al fianco dei professionisti.
Questo libro, giunto alla II Edizione ha l’ambizione di contribuire ad una migliore comprensione della nuova metodologia di progettazione proposta dal Codice, con una serie di esempi pratici su molte delle attività con cui i professionisti si confrontano quotidianamente.
Al fine di fornire ai professionisti un’efficace bussola per orientarsi tra tante novità, si è ritenuto utile fornire loro un supporto alla progettazione, costituito dal volume “Codice di prevenzione incendi commentato – III edizione”: oltre a questo, si compone di un ulteriore testo di esercizi, che propone una serie di esempi pratici dell’applicazione della normativa aggiornata, per i quali vengono fornite anche le motivazioni delle scelte progettuali adottate, per semplificarne la comprensione.
Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore