Gli impianti di produzione del calore: la nuova regola tecnica

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Il Decreto del Ministero dell’Interno 12 aprile 1996 sugli impianti a gas è una delle tante regole tecniche di prevenzione incendi le quali, ai sensi dell’art. 15 D.Lgs. n. 139/2006 e s.m.i., sono adottate con Decreto del Ministro dell’Interno, anche di concerto con altri Ministeri interessati, sentito il Comitato Centrale Tecnico scientifico per la prevenzione incendi.
Fondate su presupposti tecnico-scientifici, esse specificano misure, provvedimenti e accorgimenti operativi intesi a ridurre le probabilità dell’insorgere di incendi ed a limitare le conseguenze dell’incendio attraverso dispositivi, sistemi, impianti, caratteristiche costruttive, sistemi di esodo, distanziamenti, compartimentazioni e simili.
Riportiamo di seguito un estratto dell’articolo tratto dal numero di settembre di Antincendio che illustra i criteri ispiratori dell’aggiornamento della regola tecnica.
L’articolo completo è disponibile per abbonati alla rivista Antincendio

La proporzionalità del rischio è il nuovo concetto ispiratore del sistema di classificazione delle attività soggette secondo il Decreto del Presidente della Repubblica n. 151/2011, che prevede tre categorie di attività (A, B, C) a cui sono correlati, in modo proporzionale, i conseguenti adempimenti.
Gli impianti di produzione di calore alimentati a combustibile gassoso con potenzialità superiore a 116 KW, rientrano nell’attività n. 74 del D.P.R. 151/11, in cui le tre categorie hanno rispettivamente tre soglie di assoggettabilità: cat. A fino a 350 KW, cat. B tra 350 KW e 700 KW, e cat. C oltre 700 KW.
La regola tecnica sopracitata per questi impianti è ormai datata ed è stata aggiornata. Un apposito gruppo di lavoro ha rivisitato i contenuti, secondo gli obiettivi del mandato ricevuto che possono essere così sintetizzati:
•aggiornare i contenuti tecnici per essere in linea con l’evoluzione tecnologica del settore impiantistico;
•aggiornare tutti i riferimenti normativi e regolamentari superati, non vigenti o modificati;
•fare in modo che le norme VV.F. si occupino solo di “antincendio”.

Come aveva già anticipato una Circolare della Direzione Centrale della Prevenzione e sicurezza tecnica – DCPREV. 6181 del 8 maggio 2014 – ai fini dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi l’impianto interno di adduzione del gas, soggetto alle procedure del D.M. 22 gennaio 2008 n. 37, deve essere realizzato secondo la regola dell’arte e deve essere conforme a norme di prodotto e di installazione comunitarie (ad esempio norme UNI EN) e nazionali (norme UNI).
Al riguardo, ad esempio, le norme:
UNI 11528: 2014 “Impianti a gas di portata termica maggiore di 35kW”
UNI 8723:2017 “Impianti a gas per l’ospitalità professionale di comunità e similare-Prescrizioni di sicurezza”
ben rappresentano la recente evoluzione tecnologica dei rispettivi aspetti impiantistici, individuandone la regola dell’arte. Quindi, ad esempio, i materiali per le tubazioni non sono solo quelli tradizionali in rame, acciaio e polietilene, ma possono utilizzarsi anche quelli più innovativi introdotti dalle norme sopraindicate:
•Multistrato (metallo – plastico).
•Pliable Tubing Corrugated Stainless Steel Tubing (PLT – CSST), cioè tubazioni corrugate formabili in acciaio inossidabile.

Riferimenti bibliografici:
Gli impianti di produzione del calore: la nuova regola tecnica
Marcella Battaglia, Massimo Bonfatti, Marco Cavriani, Michele Mazzaro
Antincendio n.9/2019

Chi è l’Ing. Marcella Battaglia?
Comandante Provinciale Vigili del fuoco di Como, è in servizio nel Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco dal 1994. Comandante Provinciale dei Vigili del fuoco di Como, Componente di numerosi gruppi di lavoro per attività di normazione nell’ambito del Corpo, nonché presso l’Ente di Normazione Italiano (UNI) e il Comitato Italiano Gas (CIG).

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