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I requisiti di reazione al fuoco per le facciate degli edifici civili

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Sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile 2022 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Interno 30 marzo 2022, che in allegato contiene la Regola Tecnica Verticale V.13 “Chiusure d’ambito degli edifici civili, nella quale vengono fissati gli obiettivi di sicurezza per le facciate e le coperture degli edifici civili e sono indicate le “soluzioni conformi” per poter soddisfare gli obiettivi medesimi.

L’articolo è a cura di Stefano Cera, Segretario Generale FIVRA l’associazione dei produttori di lana di roccia e lana di vetro per isolamento.

Le caratteristiche dell’edificio ai fini della sicurezza delle facciate

Le soluzioni conformi non si applicano indistintamente a qualunque tipologia di edificio civile, ma sono differenziate a seconda della destinazione d’uso e delle caratteristiche degli edifici.

In particolare, la Regola Tecnica individua tre differenti tipologie di edifici, riassunte nella seguente Tabella.

TipologiaCaratteristiche edificio
SALe quote di tutti i piani hanno altezza -1 m < h ≤ 12 m.
Affollamento complessivo ≤ 300 occupanti.
Non includono compartimenti dove si erogano cure mediche.
Edifici fuori terra, ad un solo piano
SBLe quote di tutti i piani hanno altezza h ≤ 24 m.
Non includono compartimenti dove si erogano cure mediche.
SCRestanti edifici
Tabella 1: tipologie di edifici civili individuate dalla RTV “Chiusure d’ambito”.

Nelle successive pagine, si passano in rassegna le soluzioni conformi per le facciate degli edifici civili, in particolare le differenti richieste in termini di reazione al fuoco e come queste ultime impattano sulla scelta dell’isolante termico.

Soluzioni conformi per le facciate

La Regola Tecnica introduce quattro differenti tipologie di soluzioni conformi:

  • requisiti generali
  • fasce di separazione
  • zone di protezione da combustibili
  • zone di protezione da impianti energetici

La Tabella 2 raffigura il campo di applicazione delle diverse soluzioni conformi: per gli edifici di tipologia SA è richiesta l’adozione di due soluzioni conformi (protezioni da combustibili e da impianti energetici). Per gli edifici di tipologia SB e SC è invece richiesta l’adozione di tutte e quattro le soluzioni conformi.

TipologiaRequisiti generaliFasce di separazioneProtezione da combustibiliProtezione da impianti energetici
SAXX
SBXXXX
SCXXXX
Tabella 2: soluzioni conformi per le facciate contenuti nella RTV V.13 “Chiusure d’ambito degli edifici civili”, suddivisi per tipologia di edificio.

Soluzioni conformi – Requisiti generali

Qualora un incendio raggiunga la facciata dell’edificio, per impedirne o rallentarne la propagazione lungo la facciata, la stessa deve essere realizzata con prodotti/materiali aventi un determinato comportamento al fuoco.

La soluzione conforme contenuta nella Regola Tecnica prevede infatti che i prodotti/materiali presenti in facciata debbano possedere almeno la reazione al fuoco riportata in Tabella 3.

Tipologia edificioTipologia prodottoReazione al fuoco
Euroclasse
SAtutti
SBisolanti protetti [1]D-s2,d2
isolanti in vista [2]B-s2,d0
cappotti termici in kitB-s2,d0
guarnizioni [3], sigillanti [3], materiali di tenuta [3]B-s2,d0
altro [4]B-s2,d0
SCisolanti protetti [1]C-s2,d0
isolanti in vista [2]A2-s1,d0
cappotti termici in kit (applicati a parete)B-s1,d0
cappotti termici in kit (applicati a soffitto, es. pilotis)A2-s1,d0
guarnizioni [3], sigillanti [3], materiali di tenuta [3]B-s1,d0
altro [4]B-s1,d0
Tabella 3: requisiti minimi di reazione al fuoco richiesti dalla RTV V.13 – Legenda:
[1] Protetti con materiali non metallici in Euroclasse A1 oppure con prodotti di classe di resistenza al fuoco K10 e classe minima di reazione al fuoco B-s1,d0
[2] Non protetti come indicato nella precedente nota [1]
[3] Solo se occupano più del 10% della superficie della facciata
[4] Esclusi i componenti in vetro e solo se occupa più del 40% della superficie della facciata

Soluzioni conformi – Fasce di separazione

I requisiti generali precedentemente visti non impediscono che un incendio raggiunga la facciata e/o si diffonda su di essa. Il legislatore ha pertanto previsto ulteriori requisiti, in particolare la realizzazione di fasce di separazione, ovvero zone della facciata nelle quali sono utilizzati componenti con migliore comportamento al fuoco.

Le fasce, poste in corrispondenza delle proiezioni della compartimentazione interna, sia orizzontale (solai), sia verticale (pareti), devono essere realizzate con materiali/prodotti con reazione al fuoco in Euroclasse A1 o Euroclasse A2-s1,d0 (ovvero le migliori possibili)

Nella seguente Figura è illustrata la posizione delle fasce di separazione.

Figura 1: posizione delle fasce di separazione in facciata.

Ogni fascia di separazione deve avere uno sviluppo pari ad almeno 1 metro, come raffigurato nelle seguenti Figure.

Figura 2: esempi di fasce di separazione in facciata (vista in sezione verticale)
Figura 3: esempi di fasce di separazione in facciata (vista in sezione orizzontale)

Soluzioni conformi – Zone di protezione da combustibili

La presenza di materiali combustibili (ad esempio autoveicoli o contenitori di rifiuti) rappresenta un rischio perché potrebbero innescare un incendio che colpisca la facciata.

Il legislatore ha pertanto previsto dei requisiti aggiuntivi specifici per minimizzare tale rischio.

Nello specifico, la RTV V.13 richiede che la porzione di facciata possieda le medesime caratteristiche delle fasce di separazione, ovvero debbano essere realizzate con materiali/prodotti con reazione al fuoco in Euroclasse A1 o Euroclasse A2-s1,d0 (le migliori possibili, ad es. lane minerali)

Le zone di protezione da combustibili devono inoltre essere contornate da apposita fascia di separazione.

Figura 4: zona di protezione e relativa fascia di separazione per la presenza di combustibili.

Soluzioni conformi – Zone di protezione da impianti energetici

La presenza di impianti di produzione o trasformazione di energia (ad esempio impianti fotovoltaici o solari, impianti di produzione di calore come caldaie o pompe di calore, impianti di condizionamento) rappresenta un rischio perché potrebbero diventare innesco per un incendio che potrebbe colpire la facciata.

In tali casi, la Regola Tecnica richiede che la porzione di facciata interessata possieda le medesime caratteristiche delle fasce di separazione, ovvero devono essere realizzate con materiali/prodotti con reazione al fuoco in Euroclasse A1 o Euroclasse A2-s1,d0 (le migliori possibili, ad es. lane minerali)

Anche le zone di protezione da impianti devono essere contornate da apposita fascia di separazione.

Figura 5: zona di protezione e relativa fascia di separazione per la presenza di impianti energetici.

Impatto sulla scelta dell’isolante

La RTV 13 impatta pesantemente sulla scelta del materiale isolante, a seconda dell’Euroclasse di reazione al fuoco di quest’ultimo.

Attualmente, sul mercato esistono differenti tipologie di materiali isolanti termici la cui reazione al fuoco è decisamente differente.

Isolante utilizzato in facciataEuroclasse
A1A2BCDEF
Lana di rocciaX 
Lana di vetroX 
Polistirene espanso sinterizzato (EPS)X 
Polistirene espanso estruso (XPS)X 
Poliuretano PURX 
Poliuretano PIRX 
Resina fenolicaX 
Fibra di legnoX 
Lana di legno mineralizzataX 
CanapaX 
SugheroX 
Calcio silicatoX 
AerogelX 
Vetro cellulareX 
Tabella 4: Migliore reazione al fuoco delle diverse tipologie di isolante attualmente disponibili per utilizzo in facciata.

Si può notare che per la realizzazione delle fasce di separazione, delle zone di protezione da combustibili e delle zone di protezione da impianti energetici, non potrà essere utilizzata la maggior parte di materiale isolante attualmente disponibili sul mercato.

Esistono infatti solo quattro tipologie di materiali isolanti che raggiungono la prestazione richiesta (Euroclasse di reazione al fuoco A1 o A2-s1,d0).

Il legislatore ritiene infatti che solo l’utilizzo di questi materiali isolanti consente di raggiungere un sufficiente livello di sicurezza in caso di incendio che colpisca la facciata.

Una facciata priva (in tutto o in parte) di materiali isolanti in Euroclasse di reazione al fuoco A1 o A2-s1,d0 non rispetta le soluzioni conformi della RTV 13 e pertanto non può dirsi sicura in caso di incendio.

Figura 6: reazione al fuoco degli isolanti combustibili ed incombustibili.

Cappotti termici

Esistono due differenti tipologie di cappotto termico: 

  • Il cappotto in kit, ovvero realizzato con elementi commercializzati da un unico fornitore, che certifica la reazione al fuoco dell’intero sistema, tramite marcatura CE;
  • Il cappotto assemblato, ovvero realizzato acquistando i singoli componenti da diversi fornitori; in tal caso la reazione al fuoco non si riferisce all’intero sistema ma ai singoli componenti (tra i quali l’isolante).

Sebbene i requisiti (in particolare quelli contenuti nella Tabella 3) siano diversi per cappotti in kit e cappotti assemblati, le ricadute progettuali indotte dalla RTV 13 sono le medesime per entrambe le tipologie di cappotto termico, come mostra la Tabella 5.

Reazione al fuoco del cappotto termico in kitReazione al fuoco del pannello isolante
Euroclasse A2-s1,d0Euroclasse A1
Euroclasse A2
Euroclasse B-s1,d0 Euroclasse B-s2,d0Euroclasse B
Euroclasse C
Euroclasse D
Euroclasse E

Tabella 5: rapporto tra la reazione al fuoco del pannello isolante e la reazione al fuoco del cappotto termico in kit.

Un cappotto, sia esso assemblato o in kit, per rispettare tutte le soluzioni conformi previste dalla RTV 13, deve utilizzare materiali isolanti in Euroclasse A1 o A2-s1,d0. 

Oltre la Regola Tecnica Verticale 13

Ipotizzando di applicare tutte le soluzioni conformi contenute nella RTV V.13, si ottiene una facciata in Euroclasse B-s1,d0, con fasce di separazione e zone di protezione in Euroclasse A2-s1,d0. Questo è il massimo livello di sicurezza previsto dalla RTV V.13.

Tale insieme di soluzioni non consente di raggiungere la migliore sicurezza in assoluto, poiché rimangono rischi tutt’altro che trascurabili.

Infatti, la presenza di materiali combustibili rappresenta sempre un rischio.
Pertanto, anche se si realizzano fasce di separazione e zone di protezione con materiali/prodotti in Euroclasse A1 o A2-s1,d0, permane il rischio dovuto alla presenza di materiali combustibili sul resto della facciata.

L’Università di Zagabria ha realizzato alcuni test in condizioni reali, che mostrano molto efficacemente gli effetti di un incendio su una facciata (cfr. Figura 7).

  • Campione A (a sinistra): Cappotto termico in kit con reazione al fuoco Euroclasse B
  • Campione B (al centro): Cappotto termico in kit con reazione al fuoco Euroclasse B + Fascia di separazione in Euroclasse A2
  • Campione C (a destra): Cappotto termico in kit con reazione al fuoco Euroclasse A2

Figura 7: tre differenti cappotti termici sottoposti a test reale di comportamento al fuoco.

Alla fine della prova, il campione B è notevolmente meno danneggiato del campione A, proprio grazie alla presenza di una fascia di separazione.

Il campione C è però il meno danneggiato di tutti. Ciò perché per il campione C non si sono utilizzati materiali combustibili ma esclusivamente prodotti/materiali isolanti in Euroclasse A1 e A2.

L’unica soluzione sicuramente sempre capace di contrastare l’avanzata delle fiamme lungo la facciata è l’utilizzo esclusivo sull’intera facciata di materiali/prodotti in Euroclasse A1 o A2-s1,d0.

Infatti, questo è il requisito tecnico che gli altri paesi europei impongono negli edifici più alti, come mostra la seguente Tabella, scaricabile anche in formato PDF.

Tabella 6: Prescrizioni legislative di diversi Paesi Europei per l’utilizzo di isolanti in interventi di ristrutturazione con cappotti termici

In tutti i Paesi europei i requisiti sono differenti a seconda dell’altezza dell’edificio; una caratteristica comunque comune a tutti i Paesi è che negli edifici più alti è richiesto l’utilizzo esclusivo di isolanti in Euroclasse A1 o A2. In tali edifici, date le loro caratteristiche peculiari, è infatti considerato non accettabile la presenza in facciata di materiali in Euroclasse non buona (dalla B alla F).

Questa considerazione conferma che la migliore possibile strategia antincendio non prevede la realizzazione di fasce di separazione e zone di protezione, ma l’utilizzo sull’intera facciata di soli isolanti con la migliore possibile reazione al fuoco (Euroclasse A1 o A2-s1,d0), in modo che l’intera facciata non presenti isolanti che a contatto con le fiamme possono propagare l’incendio o emettere fumi tossici.

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Redazione InSic

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