Pertanto, come correttamente esemplificato dal Codice, la misura antincendio di controllo di fumo e calore ha come scopo l’individuazione dei presidi antincendio da installare nell’attività per consentire il controllo, l’evacuazione o lo smaltimento dei prodotti della combustione in caso d’incendio.
Dall’articolo di M.Abate su Antincendio n.9/2019, estrapoliamo un passaggio in materia di smaltimento di fumi per l’intervento dei Vigili del fuoco, la strategia per il controllo fumo e calore.
La strategia per il controllo fumo e calore
Tale fondamentale strategia si può attuare attraverso la realizzazione di:1) aperture di smaltimento di fumo e calore per allontanare i prodotti della combustione durante le operazioni di estinzione dell’incendio da parte delle squadre di soccorso;
2) definiti sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC) per l’evacuazione controllata dei prodotti della combustione durante tutte le fasi dell’incendio.
I sistemi per l’evacuazione di fumo e calore di cui al punto 2 (SEFC), costituiscono veri e propri impianti antincendio e devono essere progettati, realizzati e mantenuti a regola d’arte secondo quanto prescritto dalle norme di buona tecnica e dalle istruzioni fornite dall’installatore e dal fabbricante. I SEFC, di tipo naturale (SENFC) o anche ad evacuazione forzata (SEFFC) sono in grado di garantire uno strato di aria pulita nella parte inferiore dell’edificio protetto utile per l’esodo degli occupanti dell’edificio e il facile accesso dei soccorritori e che consente di ritardare l’incendio generalizzato e limitare i danni a strutture, merci e impianti.
Il Codice considera quale “soluzione conforme” per il livello di prestazione III l’installazione di un sistema di evacuazione fumi e calore naturale (SEFFC) o di tipo a evacuazione forzata (SEFFC), realizzati e manutenuti in conformità alle norme di buona tecnica vigenti.
A differenza dei SEFC, che come già detto costituiscono veri e propri sistemi antincendio idoneamente progettati e installati per il controllo dei fumi, lo smaltimento di fumo e calore d’emergenza non garantisce un adeguato strato libero dai fumi durante lo sviluppo dell’incendio, ma consente soltanto di facilitare l’opera di estinzione dei soccorritori per mezzo di aperture che consentono lo smaltimento dei prodotti della combustione all’esterno dell’edificio; tali aperture coincidono generalmente con quelle già presenti nella struttura (es. finestre, lucernari, porte, portoni, ecc.).
Il Codice considera l’installazione di un sistema di smaltimento di fumo e calore d’emergenza quale “soluzione conforme” per il livello di prestazione II, inferiore quindi a quella garantita da un SENFC o da un SEFFC.
Chi è Mario Abate
Arch. Dirigente Vicario Comando VV.F. Milano: durante il suo percorso professionale è stato docente in moltissimi corsi di formazione, componente delegato dall’Amministrazione in gruppi di lavoro provinciali e ministeriali, relatore in convegni tecnici e autore di numerosissime pubblicazioni in materia di prevenzione incendi. È tuttora componente titolare del Comitato Centrale Tecnico Scientifico per la prevenzione incendi del Corpo dei Vigili del fuoco..Conosci la rivista Antincendio?
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