Cecilia Valbonesi (Avvocato del Foro di Firenze) su Ambiente&Sicurezza sul lavoro n.3/2019 commenta l’attuale “destrutturazione” dei paradigmi punitivi posti a presidio della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Muovendo dai rapporti fra gli artt. 437 e 451 del Codice penale l’articolo analizza il delicato tema dei rapporti strutturali fra le fattispecie del Codice penale e quelle delle leggi speciali, andando poi ad approfondire il ruolo delle fattispecie previste dagli art. 589 e 590 c.p.
Di seguito i primi passaggi dell’articolo.
In quest’epoca di grave crisi sociale ed economica, dove la salvaguardia dei beni primari è sovente messa a rischio da scelte non curanti dei precetti legislativi, il diritto penale è chiamato ad intervenire ex post in contesti nei quali, una corretta applicazione delle tutele giuslavoristiche, avrebbe potuto limitare fortemente, se non scongiurare del tutto, l’inverarsi di rischi prevedibili.
Le lacune applicative non inficiano, tuttavia, la centralità che il diritto penale del lavoro riveste nell’opera del legislatore e della giurisprudenza. Il primo, infatti, con il d.lgs. 81 del 2008 ha predisposto una serie di prescrizioni molto dettagliate, la cui inosservanza è sanzionata da fattispecie incriminatrici ad hoc. Come noto, il Testo Unico rappresenta una preziosa operazione di coordinamento e raccolta delle molte fonti in precedenza vigenti: l’eliminazione di ripetizioni e sovrapposizioni ha influito sull’organicità della disciplina e sul numero delle contravvenzioni, che oggi appare sicuramente più contenuto.
La giurisprudenza, invece, si è resa protagonista, ormai da qualche tempo, di un’opera di riviviscenza delle fattispecie di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro (art. 437 c.p.) e di omissione colposa di cautele o difese contro disastri ed infortuni sul lavoro (art. 451 c.p.) le quali, rimaste in secondo piano per molti anni, costituiscono oggi un prezioso strumento di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
La loro ritrovata centralità nasce da una reinterpretazione conforme ai principi di un diritto penale moderno e costituzionalmente orientato che ne scongiura la disapplicazione a favore delle normative antinfortunistiche extracodicistiche, foriere di una tutela sempre più specifica e puntuale, ma spesso debole.
Si delinea così un sistema di tutele articolato su tre diversi piani:
1. Il primo, che potremmo definire “di base”, è collocato interamente nelle leggi speciali che dettano una disciplina a contenuto preventivo – cautelare corredata da sanzioni di natura contravvenzionale affiancate da illeciti amministrativi. La fonte principale risiede sicuramente nel d.lgs. n. 81 del 2008;
2. Il secondo livello di tutela, per così dire intermedio, è collocato all’interno del Codice penale e coincide con le disposizioni degli art. 437 e 451 c.p.;
3. Vi è poi una tutela finale, affidata, in caso di verificazione dell’evento, agli art. 589 e 590 c.p. che richiamano implicitamente (con funzione di integrazione della tipicità colposa) ed esplicitamente (con funzione di circostanza aggravante o ai fini della procedibilità) il piano delle discipline preventivo-cautelari.
Il pari rango di cui godono oggi le norme dettate dal Codice e quelle contenute nelle leggi speciali pone un problema di regolamentazione dei reciproci rapporti, soprattutto in ragione dell’assenza di un criterio espresso.
Questo vuoto di disciplina stimola un’ampia riflessione sul sistema della tutela penale del lavoro, concepito come una relazione fra fattispecie che si articola in tre diversi ordini di rapporti:
1. fra l’art. 437 c.p. e l’art. 451 c.p.;
2. fra le norme del Codice penale (artt. 437 e 451 c.p.) e le fattispecie contravvenzionali del testo Unico n. 81 del 2008;
3. fra le fattispecie del 589 e 590 c.p. e gli artt. 437 e 451 c.p. da un lato e le norme contravvenzionali dall’altro.
Muovendo quindi dai rapporti fra gli artt. 437 e 451 del Codice penale ci inoltreremo nel delicato tema dei rapporti strutturali fra le fattispecie del Codice penale e quelle delle leggi speciali, andando poi ad approfondire il ruolo delle fattispecie previste dagli art. 589 e 590 c.p.
Riferimenti bibliografici:
La tutela penale del lavoro: fra Codice e leggi speciali
Cecilia Valbonesi
Ambiente&Sicurezza sul lavoro
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