Impianti a gas/GPL: quali rischi prevenire?

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Tutti i locali di pubblico spettacolo devono rispettare le disposizioni legislative contenute nel Decreto del Ministero dell’Interno 19 agosto 1996: “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo”.
Gli aspetti generali di sicurezza antincendio da rispettare sono:
• le strutture dal punto di vista statico (le caratteristiche della copertura e delle strutture verticali e orizzontali);
• i materiali di arredo e finitura;
• le installazioni elettriche (tipo di alimentazione, punto di consegna e/o eventuali gruppi elettrogeni, impianto di terra, tipo di impianto realizzato con particolare riferimento alle soluzioni previste per l’illuminazione di sicurezza, nonché (in caso di presenza di strutture all’aperto) una relazione sulla valutazione dei rischi derivanti da fenomeni di origine atmosferica compresi i rischi di fulminazione);
• le installazioni di gruppi di bombole GPL; impianto di adduzione del gas.

Ci concentriamo in questa sede, in particolare sull’utilizzo improprio del gas, sia metano che GPL: i comportamenti erronei e la scarsa, o addirittura l’assenza, di manutenzione obbligatoria delle attrezzature alimentate, può presentare varie tipologie di rischio di incidente quali l’incendio, l’esplosione, ma anche l’intossicazione e l’asfissia.
Cosa verificare?

In questo articolo:
Impianti e apparecchiature alimentate a gas naturale e a gas GPL – Il rischio incendio
Impianti e apparecchiature alimentate a gas naturale e a gas GPL – Il rischio esplosione
Impianti e apparecchiature alimentate a gas naturale e a gas GPL – Misure di prevenzione
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Impianti e apparecchiature alimentate a gas naturale e a gas GPL – Il rischio incendio

Il rischio incendio relativo all’utilizzo del gas è, generalmente, dovuto alla scarsa manutenzione degli utilizzatori, fornelli, i forni a gas, i piani di cottura, etc., oppure ad una scarsa attenzione nel maneggiare presine o strofinacci da cucina in vicinanza dei fornelli, oppure nello stoccaggio di materiali combustibili e/o infiammabili troppo vicino ai bruciatori degli apparecchi in funzione.
Un’altra causa che potrebbe causare un incendio è un errato collegamento dall’apparecchiatura al punto di consegna del gas o all’impiego di tubazioni flessibili scadute o deteriorate.
Da segnalare inoltre che posizionare in maniera impropria le bombole di GPL, ad esempio tenendole in posizione orizzontale, facendole riempire da operatori non autorizzati, può portare alla fuoriuscita di gas in fase liquida e il formarsi di fiamme di maggiori dimensioni sui bruciatori degli apparecchi a gas. (1 litro di GPL in fase liquida sviluppa 240 litri circa di GPL in fase gassosa!!)
Pertanto, si rammenta che le bombole di GPL, specie se collegate ad un utilizzatore, vanno sempre tenute in posizione verticale.
Questa semplice mancanza di attenzione può provocare l’ingresso, nella tubazione e nel bruciatore dell’apparecchio, di gas in fase liquida, con il conseguente rischio di propagazione di fiamme non controllate all’atto dell’accensione.

Impianti e apparecchiature alimentate a gas naturale e a gas GPL – Il rischio esplosione

La dispersione di una miscela gassosa all’interno di un ambiente chiuso o scarsamente aerato, in presenza di un innesco, può provocare una deflagrazione oppure un’esplosione con la conseguente probabilità di propagazione di un incendio negli ambienti vicini.
Le cause principali di una fuoriuscita, importante, di gas possono, in genere, essere dovute a perdite dai collegamenti delle tubazioni di adduzione del gas oppure causate dalla fuoriuscita di gas da bruciatori lasciati aperti, in assenza di fiamma, in apparecchiature non conformi alla normativa vigente. (marcatura CE).
In particolare, nelle bombole GPL la fuoriuscita può essere causata da disattenzione nella chiusura del volantino, o ancora per aumento della temperatura della bombola che può provocare l’innalzamento della pressione interna e il collasso strutturale della bombola stessa con la conseguente fuoriuscita del gas in fase liquida.
Questa ipotesi è particolarmente pericolosa in quanto la densità del GPL rispetto all’aria è superiore a 0,8 (stratifica a livello del suolo in quanto è più pesante dell’aria) e quindi anche all’aperto potrebbe formarsi una miscela infiammabile o esplosiva che in presenza di un innesco verrebbe attivata.

Impianti e apparecchiature alimentate a gas naturale e a gas GPL – Misure di prevenzione

Le principali misure di prevenzione nell’impiego di gas metano o GPL, sono sicuramente quelle dettate dal rispetto delle norme di sicurezza e nell’utilizzo di apparecchiature conformi e di impianti realizzati a regola d’arte come prescritto dalla disciplina vigente ha le basi nella legge 6/12/1971 n. 1083.
Le analisi statistiche degli incidenti causati nell’utilizzo del gas, hanno rilevato un maggior numero di incidenti provocati dall’impiego di GPL, in bombole, dovuti alla maggiore semplicità nell’utilizzo che spesso non necessita della realizzazione di impianti, e di conseguenza si presta agli interventi tipo “fai da te”, o di operatori improvvisati e non provvisti delle necessarie abilitazioni.
Pertanto, è necessario ogni qualvolta che si debba predisporre in impianto, fisso o temporaneo, di alimentazione del combustibile gassoso, questo venga realizzato da un’impresa installatrice che al termine dei lavori dell’installazione rilascia la Dichiarazione di Conformità delle opere realizzate rispetto alle leggi e norme tecniche ad esse applicabili.
Il D.M. 37/08 prescrive che la realizzazione di un nuovo impianto, la modifica o la manutenzione straordinaria deve essere effettuata solo da imprese iscritte nel registro delle ditte o nell’albo provinciale delle imprese artigiane.
Queste imprese o il loro responsabile tecnico, devono possedere i requisiti tecnico – professionali previste dal D.M. 37/08. Inoltre, il D.M. 37/08 sancisce l’obbligo per le imprese installatrici di realizzare gli impianti secondo la regola dell’arte.

Tubazioni

Per quanto riguarda le tubazioni, ai fini della prevenzione, è necessario verificare periodicamente che:
•Le tubazioni di adduzione del gas siano perfettamente a tenuta (controlli effettuati da personale specializzato mediamente ogni 10 anni e comunque sempre qualora si avverte anche un lieve odore di gas).
•Le tubazioni di collegamento agli apparecchi non realizzate in metallo siano periodicamente controllate e sostituite entro la data di scadenza stampigliata sulla tubazione flessibile.
•le tubazioni di collegamento metalliche siano periodicamente controllate e in caso di deterioramento o altro sostituite.

Apparecchi destinati alla cottura dei cibi

Per quanto riguarda gli apparecchi destinati alla cottura dei cibi come i fornelli, i forni a gas, i piani di cottura, etc., questi sono raggruppati nell’unica definizione di “Apparecchi di cottura”.
La norma tecnica UNI 7129 prescrive che gli apparecchi di cottura devono essere dotati di uno speciale dispositivo che in assenza di fiamma blocca la fuoriuscita del gas.
Il locale di installazione di questi apparecchi deve essere dotato sia di aperture di ventilazione, sia di un sistema per allontanare i fumi ed i vapori di cottura.
Nel caso degli apparecchi di cottura alimentati a gas metano le aperture di ventilazione ed aerazione devono essere poste nella parte alta del locale.
Nel caso degli apparecchi di cottura alimentati a GPL deve essere presente un’apertura nella parte bassa del locale e comunque un’apertura nella parte alta, questo al fine di favorire una corretta ventilazione dei locali.
È appena il caso di sottolineare che tutte le apparecchiature, di cottura e non, alimentate a gas, metano o GPL, che non rechino la marcatura CE, non possono essere installate e utilizzate, e tanto meno commercializzate.
È VIETATO detenere bombole non collegate all’impianto o alle apparecchiature. È altresì VIETATO detenerle anche se vuote: Queste devono essere immediatamente rimosse e/o restituite al distributore.

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Conoscere e prevenire i rischi sul lavoro nelle pro loco: la prevenzione incendi nelle manifestazioni temporanee
Corrado Romano
Antincendio n.2/2020

Redazione InSic

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