Spiega il Dipartimento che arrivano in Direzione centrale molti quesiti in merito alla possibilità di omologare manufatti prodotti da società operanti nel settore della reazione al fuoco, realizzati con moderne modalità costruttive o con design più ricercati. Ciò rende necessaria una specifica interpretazione dei criteri di rilascio dell’omologazione di manufatti imbottiti o in generale, di prodotti di arredamento che in linea con i principi ispiratori del D.M. 26/6/84, permetta di regolare le problematiche rappresentate dalle società produttive.
Le indicazioni fornite dal Dipartimento VVF riguardano i Materiali di finitura di mobili imbottiti, l’utilizzo di “materiali di chiusura ” di mobili imbottiti e le Sedie imbottite con seduta o schienale in materiale non rigido, le Sedie non imbottite con seduta e schienale in materiale non rigido.
Si forniscono poi una serie di indicazioni per la Omologazione in serie di supporti imbottiti di materassi (sommier) e testiere imbottite, topper, coprimaterasso e materassi sfoderabili.
Materiali di finitura di mobili
Per quanto riguarda i Materiali di finitura di mobili imbottitisi, secondo la Direzione possano essere utilizzati materiali di finitura differenti da quelli che costituiscono il/i composito/i da sottoporre a prova, privi di caratteristiche di reazione al fuoco, a condizione che gli stessi abbiano carattere residuale ovvero costituiscano non più del 1O % della superficie totale composta dalla seduta e dallo schienale (vedi tutti i dettagli al punto 1) Non è considerato “materiale di finitura” il materiale non rigido (materiale tessile, cuoio o superficie discontinua tipo rete o realizzata con materiali intrecciati) costituente seduta e/o schienale del mobile imbottito di cui ai successivi punti.
Quanto all’utilizzo di “materiali di chiusura” di mobili imbottiti, si stabilisce che nella realizzazione della chiusura della parte sottostante della seduta di manufatti imbottiti (quali sedie imbottite, divani, divani-letto, poltrona-letto, sommier). si riscontra, a volte, l’utilizzo di un materiale non imbottito. A tale materiale di chiusura, qualora tessile, si ritiene debba essere richiesta la classe 1 di reazione al fuoco per l’impiego “sipari, drappeggi e tendaggi” (vedi bene punto 2).
Sedie imbottite
Per le sedie imbottite con seduta o schienale in materiale non rigido (materiale tessile, cuoio o superficie discontinua tipo rete o realizzata con materiali intrecciati): rientrano nel campo di applicazione del D.M. 26/6/1984 e smi e sono classificate in classe IM. Il materiale non rigido costituente seduta o schienale si ritiene debba essere di classe 1 di reazione al fuoco da determinarsi in esito alle norme tecniche UNI 8457 (ottobre 1987) + UNI 8457 /Al (maggio 1996) verticale senza supporto incombustibile; UNI 91 74 (ottobre 1987) + UNI 9174/A1 (maggio 1996) a parete senza supporto incombustibile.
Quanto alle sedie non imbottite con seduta e schienale in materiale non rigido, rientrano nel campo di applicazione del D.M. 26/6/1984 e per la classificazione di reazione al fuoco dei prodotti finiti, si applicano le procedure di prova previste dal DM 26/06/1984 come modificato dal DM 03/09/2001.
Sommier, testiere, coprimaterasso e materiali sfoderabili
In materia di Omologazione in serie di supporti imbottiti di materassi (sommier), la Circolare 1/2016 riscontra che negli ultimi anni le ditte produttrici hanno indirizzato la produzione su una circoscritta gamma di tipologie riconducibili ad un elemento orizzontale delimitato dalla testiera e dalla eventuale pediera. In tal modo è ora possibile omologare i sommier in serie di manufatti e di semplificare la relativa procedura amministrativa sostituendo i disegni dei vari modelli con la Dichiarazione del produttore allegata alla stessa circolare, nell’allegato 1.
Sulla dichiarazione e sugli eventuali disegni illustrativi costituenti la documentazione supplementare dovrà essere apposto, a cura del laboratorio certificatore, lo specifico riferimento al certificato di reazione al fuoco emesso per il singolo modello, simbolo dell’intera serie, come già previsto dalla prot. NS 2580/4190 sott. 3 del 08/05/1996.”
Infine, per le testiere imbottite commercializzate con propria denominazione commerciale, ed impiegate a parete sono considerate rivestimento di parete e come tali classificate in esito ai metodi di prova previsti dal DM 26/06/1984 come modificato dal DM 03/09/2001. I topper commercializzati con propria denominazione commerciale, sono materassi di spessore ridotto rispetto ai materassi comunemente intesi e quindi, come tali sono omologati. Laddove i topper siano associati a materassi e come tali commercializzati come unico manufatto finito, le prove di reazione al fuoco dovranno essere effettuate su tutti i compositi individuabili, in relazione alla condizione effettiva di assiemaggio.
I prodotti utilizzati come coprimaterasso possono essere provati secondo quanto indicato nella Circolare n. 22 del 24 Novembre 2003 – “DD.MM. 26/06/1984 e 03/09/2001 – Omologazione di copriletti e coperte ai fini della reazione al fuoco”. Questi materiali, che vengono assimilati ai materiali di arredamento, saranno omologati con impiego unico “COPRILETTO. COPERTA”.
Da ultimo, i materiali sfoderabili rientrano nel campo di applicazione del D.M. 26/6/1984 in quanto prodotti imbottiti che vengono omologati nella loro interezza.
Riferimenti normativi:
Circolare n.1/2016 prot. n. 2307 del 24 febbraio 2016
Omologazione dei materiali ai sensi del DM 26 giugno 1984 -Criteri per il rilascio dell’omologazione di manufatti imbottiti o in generale, di prodotti di arredamento che, in linea con i principi ispiratori del D.M. 26/6/84, permettano di omologare manufatti realizzati con moderne modalità costruttive ovvero con design più ricercati e con soluzioni più complesse e innovative
Allegati
Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore