Nuovo regolamento europeo sul mutuo riconoscimento delle merci: le principali novità

Fra le numerose iniziative legislative del parlamento europeo vi è anche quella del Pacchetto Merci (Goods Package), una doppia proposta normativa che riguarda anche i prodotti antincendio e che tende a ridurre l’importante mole dei prodotti non conformi, spesso pericolosi, che sono veicolati nel mercato dell’UE.
Infatti, nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L91 del 29 marzo scorso è stato pubblicato il regolamento (UE) 2019/515 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 marzo 2019, relativo al reciproco riconoscimento delle merci legalmente commercializzate in un altro Stato membro, in base al quale se un prodotto è legalmente commercializzato in uno Stato dell’Unione Europea o aderente, tale prodotto deve poter circolare liberamente anche negli altri Stati.
L’altra misura all’interno del pacchetto merci, infine, è un nuovo regolamento sulla vigilanza del mercato, il quale andrà a sostituire il precedente regolamento del 2008, n. 765.
Su Antincendio n.9/2019 Luca Palmeri, Direttore Vicedrigente logistico-gestionale ci parla delle novità del nuovo regolamento. Estrapoliamo un passaggio ricognitivo di queste nuove previsioni.

Le principali novità del Pacchetto Merci (Goods Package)

La prima novità attiene alla norma (art. 3) sulle definizioni.
Significativa, tra le altre, è la definizione di merci legalmente commercializzate in un altro Stato membro, nella quale rientra non solo la commercializzazione legale perché conforme a regole tecniche previste nello Stato di provenienza, ma anche la legale commercializzazione in altro Stato membro in assenza di regole tecniche.
Analogamente per la definizione di produttore, che è stata precisata mediante l’indicazione anche di qualsiasi persona fisica o giuridica che modifica merci già legalmente commercializzate in uno Stato membro secondo modalità che possano incidere sul rispetto delle pertinenti regole tecniche applicabili in detto Stato membro, chiarendosi definitivamente l’inclusione anche dell’operatore professionale che si occupa della manutenzione dei prodotti.
È stato, inoltre, chiarito che nella definizione di produttore rientra anche qualsiasi altra persona fisica o giuridica che, apponendo sulle merci o sui documenti che accompagnano tali merci il proprio nome, marchio o altro segno distintivo, si presenta come il produttore delle stesse, così comprendendovi anche il cosiddetto retailer.
All’articolo 4 vi è la novità principale del nuovo regolamento, e cioè la previsione della possibilità per gli operatori economici di redigere la dichiarazione sul reciproco riconoscimento, e cioè una dichiarazione volontaria di commercializzazione legale delle merci ai fini del reciproco riconoscimento, che comprovi alle autorità competenti dello Stato membro di destinazione che le merci, o quel tipo di merci, sono legalmente commercializzate in un altro Stato membro.
Relativamente alla prova della legittima commercializzazione nello Stato di provenienza, in precedenza, il documento di lavoro della Commissione sul concetto di “commercializzato legalmente” aveva provato a fare chiarezza: una fattura, l’etichetta di un prodotto, un catalogo con data certa, una scrittura contabile di vendita o un documento fiscale, un’immatricolazione, una licenza, una notifica trasmessa ad un’autorità o pervenuta da questa, un certificato, un estratto da un registro pubblico, erano tutti strumenti utilizzabili per dimostrare l’avvenuta commercializzazione in altro Stato dell’Unione.

Chi è Luca Palmeri

In servizio dal 2011 presso la Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica, ha partecipato al recenteprocesso di innovazione normativa che ha caratterizzato le norme e le procedure di prevenzione incendi.
Inoltre, ha approfondito la normativa comunitaria e nazionale in materia di prodotti antincendio e di vigilanza sul mercato.

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