Progettazione antincendio: soluzioni alternative con la FSE

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Al fine di illustrare le potenzialità del Codice Antincendio e di fornire degli strumenti esplicativi, incentrati su esempi pratici di progettazione, è stata attivata una collaborazione tra il Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici – INAIL, il Dipartimento di Ingegneria Chimica Materiali Ambiente – Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale – Università di Roma “Sapienza” e la Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica – Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco.

La prima pubblicazione edita da INAIL “Il Codice di prevenzione incendi” ISBN 978-88-7484-118-9, riveste carattere introduttivo rispetto alla serie di compendi, occupandosi della tematica generale relativa agli elementi di flessibilità progettuale offerti dal Codice.

L’articolo “Progettare una soluzione alternativa con la F.S.E. – applicazione dei metodi M.1, M.2 e M.3” pubblicato sulla rivista Antincendio n.12/2018, riassume la progettazione, in soluzione alternativa, con l’impiego dei metodi M.1, M.2 ed M.3 del caso studio relativo ad un’autorimessa.
Nelle conclusioni si afferma che per determinare il tempo disponibile per l’esodo (ASET), si è fatto ricorso ad alcune simulazioni di incendio utilizzando FDS. I valori delle soglie di prestazione per la vita da verificare sono stati riferiti al metodo di calcolo avanzato per ASET descritto al par. M.3.3.1 della RTO.
Per determinare ASET, bisogna garantire agli occupanti in posizione più svantaggiata (in corrispondenza del corridoio cieco) che dovranno raggiungere il vano scala a prova di fumo, le necessarie condizioni di “tenability”.
Fatte salve le approssimazioni connesse alle ipotesi di calcolo assunte, tenendo conto delle considerazioni alla base dello scenario di incendio analizzato, si è rilevato che il valore di ASET, in relazione al primo dei valori soglia di prestazione per la vita che fallisce (visibilità), risulta pari a ASET = 226 secondi. Tale valore deriva dalla considerazione che i punti a distanza maggiore di 10 metri dalla porta di uscita, sul vano scala a prova di fumo, perdono il requisito della visibilità trascorsi 226 secondi. Al fine di poter operare il raffronto con ASET previsto al par. M.3.2, il tempo RSET dovrà essere considerato in relazione al percorso conducente all’interno del vano scala a prova di fumo. Una volta verificato positivamente il margine di sicurezza di ASET rispetto a RSET, si potrà concludere che la soluzione alternativa relativa al corridoio cieco sarà soddisfatta.

Riferimenti bibliografici:
Progettare una soluzione alternativa con la F.S.E. – applicazione dei metodi M.1, M.2 e M.3
Raffaele Sabatino (1), Piergiacomo Cancelliere (2), Nicolò Sciarretta (3), Mara Lombardi (3) Vincenzo Cascioli (4), Filippo Cosi.
1 Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici
2 Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco
3 Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – DICMA
4 Libero professionista
Antincendio n.12/2018

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