Protezione civile: rafforzata la cooperazione tra gli Stati UE

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Il Parlamento Europeo ha adottato il 10 dicembre una nuova legislazione sulla protezione civile dell’Unione, che potenzia la cooperazione tra gli Stati membri per rendere più tempestiva ed efficiente la risposta europea alle catastrofi naturali



Le nuove regole aggiornano il meccanismo di protezione civile dell’UE, che coordina gli interventi in risposta a catastrofi naturali e di origine umana come terremoti, perdite di petrolio in mare o incendi. La proposta, già concordata con i governi nazionali, assicura maggiori finanziamenti e semplifica la procedura per mettere in comune risorse quali squadre di soccorso e aerei, facilitando interventi anche per catastrofi al di fuori dell’UE. Il Consiglio dovrebbe esprimersi entro la fine del mese e la nuova normativa entrerà in vigore all’inizio del 2014.
Il bilancio della protezione civile per il 2014-2020 è stato aumentato a 368.428.000 di euro ai prezzi attuali. Per prevenire efficacemente le catastrofi, i paesi europei potranno dunque coordinarsi meglio per rispondere ai disastri e condividere, su base regolare, le informazioni sulla valutazione dei rischi, sullo scambio di migliori pratiche nonché individuare congiuntamente i punti che richiedono ulteriori sforzi.
Gli addetti alla protezione civile che operano al di fuori dei loro paesi d’origine potranno avvalersi di più formazione e saranno previste più esercitazioni per testare le capacità di reazione, quali squadre di ricerca e di soccorso e ospedali da campo. Verrà inoltre istituito un pool di forze di soccorso in stand bysempre pronto in caso di emergenza, che sarà finanziato con risorse degli Stati membri su base volontaria.
Spiega la Commissione Europea, che ha accolto con favore il voto del Parlamento: “La legislazione riveduta sul meccanismo di protezione civile dell’UE è concepita per garantire una migliore protezione dalle calamità naturali e provocate dall’uomo e per fornire una risposta rafforzata. Aumenterà la sicurezza dei cittadini dell’UE e delle vittime di catastrofi nel mondo, grazie a disposizioni che garantiscono una più stretta cooperazione in materia di prevenzione dei disastri, migliore preparazione e pianificazione, e azioni di risposta più coordinate e rapide”.
Nella legislazione rientra il nuovo centro di coordinamento della risposta alle emergenze (CECRE), attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, e inaugurato nel maggio 2013. Controlla la situazione in tutto il mondo e funge da piattaforma di informazione e coordinamento nei casi di emergenza. Garantisce, fra l’altro, che gli Stati membri abbiano piena conoscenza della situazione sul posto e possano prendere decisioni coerenti e informate su eventuali aiuti.
Dalla sua creazione, nel 2001, il meccanismo di protezione civile dell’Unione è stato attivato più di 180 volte per calamità negli Stati membri e altrove, e anche, recentemente, dopo il passaggio del tifone Haiyan nelle Filippine, nel novembre 2013, quando sono affluiti ingenti aiuti umanitari e materiali di soccorso e i contributi finanziari hanno superato i 100 milioni di euro.

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Redazione InSic

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