Il quesito
Tizio, proprietario di un giardino chiama un giardiniere per tagliare l’erba del suo giardino.Il giardiniere, eseguito il lavoro, prima di bruciare le stoppie chiede l’autorizzazione a Tizio il quale autorizza la bruciatura.
Divampa un incendio e distrugge taluni alberi dei giardini limitrofi appartenenti ad altre persone.
Innanzitutto: Tizio poteva dare personalmente l’autorizzazione a bruciare le stoppie o doveva, invece, chiedere l’autorizzazione all’organo competente?
L’organo competente, in questo caso, è rappresentato dai Vigili del fuoco o dalla Guardia Forestale?
Il fatto, poi, che Tizio abbia dato il suo assenso alla bruciatura comporta un suo concorso di responsabilità per i danni causati ai vicini ?
Secondo l’Esperto
Il quesito posto dal lettore trova risposta nel Codice Civile che attribuisce ogni responsabilità, sia civile che penale, al proprietario e/o conduttore di una proprietà privata se, da tale conduzione, possano derivare danni a terzi ( persone e/o cose). Nel caso di specie indicato dal lettore, bisogna anzitutto verificare se il Regolamento Comunale, prevede, e con quali limitazioni, l’immissione in atmosfera di prodotti della combustione derivanti da fuochi liberi accesi all’aperto. In secondo luogo è indiscutibile che ogni responsabilità per danni a terzi ricade sul proprietario e/o conduttore del fondo sul quale viene attivato l’incendio, alla stessa stregua di qualunque altra proprietà privata nella quale viene attivata una qualsiasi combustione, come il camino di un’abitazione, che produce, oltre alle fiamme che possono estendersi ad altre proprietà, prodotti gassosi (fumi, ecc.) che vengono immessi nell’atmosfera e che spesso hanno arrecato danni a terzi per i quali è intervenuta l’Autorità Giudiziaria.Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore