Regolamento DPI, rischi ambientali e come progettare con la Fire Safety Engineering

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A Safety Expo 2019, l’evento sulla prevenzione incendi, la salute e sicurezza sul lavoro, che si svolge a Bergamo Fiera, oggi si è discusso di diversi temi di grande attualità tra cui il Regolamento Ue 2016/425 sui Dpi (Dispositivi di protezione individuale) e la progettazione con la Fse (Fire Safety Engineering). In entrambi casi sono stati fatti interessanti raffronti a livello europeo.

Per quanto riguarda il Regolamento Ue 2016/425 sui Dpi si è stato che la sostituzione della precedente Direttiva Cee 89/686 ha portato importanti novità e nuove disposizioni per gli operatori economici del settore. Sono state stabilite regole univoche per tutti i paesi europei, eliminando le diversità tra le diverse legislazioni. “Il regolamento ha definito compiti e responsabilità per tutta la filiera e ha chiarito a tutti cosa è necessario fare”, ha detto Claudio Galbiati, presidente di Assosistema Safety.
In occasione di questo convegno Andrea Pancani, vice direttore TGLa7, ha sottolineato che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha promesso un piano strategico per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
La sessione internazionale dal titolo “Progettare con la Fire Safety Engineering: un confronto tra le normative italiane e straniere” ha affrontato tematiche quali il Codice di prevenzione incendi, la progettazione dei sistemi di smoke management negli edifici complessi attraverso la Fse, le nuove tecnologie a supporto della Fse e della gestione della sicurezza antincendio.
La sessione dei convegni di prevenzione incendi si è conclusa con la tavola rotonda coordinata da Fabio Dattilo, capo del Corpo dei Vigili del fuoco sulla prevenzione incendi negli stoccaggi di rifiuti. I pericoli per l’ambiente, le modifiche al DPR 151 con le attività connesse al riciclo dei rifiuti, le linee guida per la prevenzione, gli obblighi e le responsabilità sono stati tra i temi trattati durante il dibattito.

Nel padiglione di sicurezza sul lavoro si è inoltre parlato di “Rischi ambientali, riconoscerli e gestirli garantendo la business continuity”. In questa occasione è emerso che oggi in Italia ci sono circa 15mila aziende con un procedimento di bonifica in corso. Il messaggio è che l’ambiente non è solo un vincolo per l’impresa, ma può e deve essere un veicolo di sostenibilità economica, finanziaria, sociale.
“La legge italiana è molto chiara: chi inquina paga e anche per questo bisogna essere responsabili – ha detto Lisa Casali, Pool Manager e Compliance Officer Antitrust di Pool AmbienteL’obbligo di bonifica non riguarda solo le aziende, ma anche i privati. I rischi sono spesso gli stessi, cambia solo la magnitudo. Esiste ancora un’errata convinzione che solo i ‘grandi inquinanti’ possono creare danni, ma non è così. Per questo è indispensabile diffondere sempre di più una cultura della prevenzione che aumenti la consapevolezza di tutti e informare anche che esistono polizze specifiche per i danni all’ambiente”.

Redazione InSic

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