Vie di esodo: un confronto fra norme internazionali

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La Rivista Antincendio ospita sul numero di Maggio, un interessante articolo di Fabio Dattilo e Paolo Castelli in materia di vie di esodo.

Spiegano gli autori, che i sistemi di vie d’esodo sono calcolati con modelli matematici che interpretano il fenomeno del flusso delle persone attraverso varchi e in un tempo predeterminato.

In Italia il modello utilizzato è quello capacitivo di Cascarino che a prescindere dalla tipologia delle persone e dal tasso di crescita dell’incendio è riferito ad un tempo d’esodo di un secondo. Questo metodo ha visto la luce con la circolare 16 del 1951 e da allora è stato sempre riportato in quasi tutte le normative verticali di prevenzione incendi con l’eccezione delle scuole.
Negli anni la normativa si è evoluta con la realizzazione di nuove prove sperimentali e la predisposizione di nuovi modelli interpretativi. L’attenzione si è concentrata nelle prime fasi dell’incendio tenuto conto del tasso di crescita dell’incendio e delle diverse tipologie degli occupanti.
Inoltre i recenti metodi d’ingegneria hanno mostrato che il tempo di un minuto normalmente è cautelativo, ma potrebbe anche non esserlo in presenza di un incendio ultra fast o di persone disabili.

L’articolo (che troverete in allegato),illustra come a livello internazionale si affronta il problema dell’esodo con riferimento al numero di uscite, distanza massima di esodo, comune percorso di esodo, lunghezza dei corridoi, capacità delle vie di fuga, aggiungendo utili tabelle di confronto fra le legislazioni di normative straniere, USA, regno Unito, Giappone, Francia e Germania.

Redazione InSic

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