Crescono in Europa i numeri dei vigili del fuoco: nel 2023 erano 362.400 professionisti, 3.200 in più rispetto al 2022: lo riporta Eurostat citando i dati dell’Indagine sulle forze di lavoro dell’Unione europea (UE), condotta nei paesi europei dagli Istituti Nazionali di Statistica come “Indagine sulle Forze di Lavoro”.
Sono invece 37,8 milioni di euro la spesa complessiva dell’UE per i servizi antincendio, in crescita rispetto al 2021.
- Vediamo tutti i dati europei e nazionali dell’organico e della spesa per le professioni antincendio aggiornati.
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Vigili del fuoco europeo: quanti sono
I dati citati da Eurostat derivano da 21 paesi dell’UE e fanno riferimento alla categoria “5411 Vigili del fuoco” della classificazione internazionale standard delle occupazioni (ISCO-08). E ricomprende le persone che svolgono la loro attività principale come vigili del fuoco, escludendo quindi i volontari.
Le quote più elevate di vigili del fuoco sul totale degli occupati sono state registrate in Croazia (0,49%), seguita da Estonia e Grecia (entrambe 0,39%). Le quote più basse sono state registrate nei Paesi Bassi (0,05%), in Finlandia, Slovenia e Svezia (entrambe 0,13%).
Il 61% di tutti i vigili del fuoco europeo hanno un’età compresa tra i 30 e i 49 anni, ma i sottogruppi più numerosi sono quelli di età compresa tra i 40 e i 44 anni (65 600 vigili del fuoco), seguiti da quelli di età compresa tra i 35 e i 39 anni (59 100 vigili del fuoco).
Vigili del fuoco in Italia: quanti sono?
In Italia nel 2023 i dati Eurostat segnalano 37.200 vigili del fuoco professionisti con una percentuale dello 0,16% rispetto al totale degli impiegati (oltre 23 milioni).
Secondo la FP CGIL (la sigla sindacale dei lavoratori dei Servizi Pubblici) fra 2022 e 2023 è avvenuta una riduzione di oltre il 10% del personale in un solo anno. Mauro Giulianella (Coordinatore nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco) ribadisce la necessità di risolvere questa situazione critica che riguarda non solo i numeri dell’organico ma anche i diritti dei professionisti antincendio: “serve assumere immediatamente 4000 unità operative e 2500 del Ruolo Tecnico Professionale. Ricordiamo anche le grandi difficoltà per l’assenza di una tutela assicurativa INAIL, senza malattie professionali riconosciute e con una età media del personale di 48 anni. Infine, abbiamo un contratto scaduto da tre anni, un ordinamento professionale inadeguato e insufficienti risorse stanziate”.
Servizi antincendio: la spesa europea
Quanto alla spesa dei governi dell’UE per i servizi di protezione antincendio: nel 2022 ammonta a 37,8 milioni ed è aumentata del 7,8 % rispetto al 2021. Nel 2021 come abbiamo visto dai dati Eurostat dello scorso anno, la spesa totale delle amministrazioni pubbliche nei paesi dell’UE per i servizi di protezione antincendio è stata pari a 35,1 miliardi di euro, sempre in aumento, seppur contenuto, del 2,5% rispetto al 2020.
La quota sulla spesa totale delle amministrazioni pubbliche dell’UE destinata ai servizi antincendio è stata dello 0,5%. Nel complesso, la spesa pubblica per i servizi antincendio è rimasta stabile allo 0,5% della spesa totale dal 2016.
Ma quali sono gli stati che spendono di più? La Romania ha registrato la quota più elevata di spesa per i servizi di protezione antincendio, pari allo 0,7% della spesa totale, seguita da Grecia, Germania, Lituania, Estonia e Cechia con lo 0,6% ciascuna.
La Nazione che sembra spendere di meno è la Danimarca pari allo 0,1 % della spesa totale delle amministrazioni pubbliche, seguita da Malta, Slovenia, Portogallo e Austria con lo 0,3 % ciascuno.
Servizi antincendio: la spesa italiana
In base ai dati Eurostat del 2022, l’Italia ha speso per i propri servizi antincendio poco più di 4 milioni di euro (4.139.000 euro, pari allo 0,4% della spesa totale. Nel 2022 eravamo al terzo posto nella classifica europea per spese in servizi antincendio: meglio di noi solo Germania (con 12 milioni di euro di spesa) e la Francia (con 7 milioni di euro). Come detto è però la Romania a spendere una percentuale maggiore (0,7%) di tutti i paesi UE rispetto alla spesa complessiva nazionale.
Quanto alla spesa per i redditi da lavoro dipendente nel settore prevenzione incendi: la spesa del 2022 registrata da Eurostat ammonta a poco più di 2 milioni di euro (2.608.000 euro, l’ 1% della spesa complessiva), sempre al terzo posto dopo Germania e Francia che però investono, rispettivamente, il doppio delle risorse per i redditi da lavoro dipendente (Germania con 4,696 milioni e Francia con 4,564 milioni).
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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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